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giovedì 31 luglio 2008

10° Commissione: parere positivo per il commissariamento ASI

La 10° Commissione permanente (Industria, commercio, turismo), anticipando di un giorno la riunione inizialmente prevista per il 30 luglio, ha votato al Senato a favore del commissariamento dell'Agenzia Spaziale Italiana con undici voti a favore e dieci contro.

Parere favorevole quindi allo Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (vedi qui).

E adesso è atteso il parere della Commissione Attività Produttive della Camera. Poi il tutto passerà al Consiglio dei Ministri.

Accordo internazionale per l°esplorazione Lunare

Sempre nell'ottica della collaborazione internazionale ecco un'altra importante notizia.
Nei giorni scorsi gli Stati Uniti hanno firmato insieme ad altri sette paesi un accordo di massima per l'esplorazione lunare (immagine, fonte NASA).

I paesi firmatari sono India, Gran Bretagna, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone e Corea del Sud.

L'accordo, firmato presso il centro Ames Research Centre della Nasa (Silicon Valley, California), pone le basi per una nuova generazione di esplorazione lunare e produrrà nei prossimi anni una flotta "multinazionale" di navette robot che ritorneranno sulla Luna. La NASA potrà così condividere i costi delle missioni. Mentre gli Stati Uniti hanno attualmente la capacità economica per realizzare quattro navette robotiche, gli scienziati ne vorrebbero almeno otto.

Rappresentanti scientifici delle agenzie si sono riuniti ed hanno lavorato insieme per un piano di attività che prevede il lancio di navette spaziali verso la Luna, moduli orbitali, la messa in essere di una rete per il monitoraggio dell'attività sismica della Luna.

La sensazione leggendo le varie notizie è che ci sia molto entusiasmo, specie negli stati con una minore "maturità" in campo spaziale. I migliori auguri a tutti.

Progettazione della missione robotica internazionale per Marte

Solo adesso trovo il tempo di pubblicare questa notizia apparsa nei giorni scorsi, la cui importanza risiede, a mio avviso, sullo sforzo di collaborazione internazionale, una strada che sembra sia stata imboccata con sempre maggior frequenza (immagine, fonte ESA).

La notizia è che il gruppo di lavoro iMARS ha recentemente pubblicato un "mission design report", una relazione di progettazione per la missione robotica in grado di atterrare su Marte, raccogliere dei campioni di suolo e riportarli a Terra. La relazione definisce i punti chiave della futura missione, del tutto internazionale e finanziata con la cooperazione di ESA, NASA ed altre agenzie spaziali nazionali.

iMARS (International Mars Architecture for the Return of Samples) è un comitato dell' International Mars Exploration Working Group, composto da scienziati, ingegneri e manager.

La relazione illustra i requisiti scientifici ed ingegneristici per la realizzazione della missione nell'arco temporale 2020-2022. La missione Mars Sample Return è ritenuta essere un passo fondamentale per i futuri obiettivi di esplorazione, e per la prospettiva della realizzazione di una futura missione su Marte.

La possibilità di studiare direttamente campioni del suolo e roccia marziani aumenterà di parecchio la conoscenza delle proprietà del suolo di Marte e contribuirà in maniera significativa a pianificare le future missioni umane di esplorazione.

La relazione definisce
  • gli obiettivi scientifici della missione
  • tipologia e quantità dei campioni di roccia marziane da riportare a Terra
  • i vari elementi della missione, quali vettori di lancio, moduli di atterraggio, rover di esplorazione, modulo di decollo da Marte,
  • gli impianti di processamento a Terra necessari per ricevere, contenere ed analizzare le rocce Marziane in ambiente protetto
  • una prima cronologia della missione
  • una ipotesi di budget

La luna di Marte Phobos ad altissima risoluzione

(immagine, fonte ESA)

Come già discusso in precedenza (vedi qui)
la sonda Europea Mars Express è impegnata in una serie di incontri ravvicinati con la luna di Marte Phobos. Il 23 luglio scorso Mars Express è si è avvicinata alla velocità di 3Km/s fino a raggiungere la distanza di 93 Km dalla superficie di Phobos.

Ha potuto così riprenderla come mai prima d'ora.
Phobos è definito dagli scienziati come un "piccolo corpo irregolare", e misura all'incirca 27 km x 22 km x 19 km. E' uno dei corpi celesti meno riflettenti dell'intero sistema solare. Le immagini che Mars Express ha catturato arrivano fino alla risoluzione di 3,7 metri/pixel.

Phobos risulta essere attraversata da molte "rigature" nella superficie (si vede benissimo nell'immagine), le cui origini sono ancora ignote. Non è chiaro infatti se esse siano il risultato di impatti con la superficie di Marte oppure se siano state causate dallo scivolamento del suolo in fessure interne.

Altre immagini ad alta risoluzione nel sito ESA
http://www.esa.int/esaSC/SEM5H48N9JF_index_1.html

mercoledì 30 luglio 2008

Ancora più solo nello Spazio

(immagine, fonte NASA)

La missione è la stessa del post precedente, si tratta sempre dello Space Shuttle Challenger STS-41B e di Bruce McCandless che vola in libertà con il suo Jetpack MMU (Manned Maneuvering Unit) nel lontano 1984. Non ho resistito ed ho postato anche questa immagine.

Non è uno spettacolo mozzafiato?

1984: Solo nello Spazio

(immagine, fonte NASA)

Nel febbraio 1984, l'astronauta Bruce McCandless diventò il primo astronauta a compiere una EVA senza essere saldamente agganciato allo Shuttle. Per mezzo di uno zainetto dotato di razzi di manovra (MMU - Manned Maneuvering Unit) McCandless poté volare liberamente intorno alla navetta spaziale.


La missione Shuttle era la STS-41B e l'Orbiter il Challenger. L'EVA con MMU durò circa quattro ore.

Questa meravigliosa immagine è diventata un'icona, per me un simbolo di libertà.
Non è il desiderio di tutti noi?

I Robot Spaziali della ISS (parte 8): ERA


(immagine, fonte ESA)

E veniamo all'ultimo post dedicato alla descrizione dei sistemi robotici operanti nella Stazione Spaziale Internazionale. Dopo MSS e JEMRMS è adesso il turno di ERA, lo European Robotic Arm.


ERA

E' parte del contributo europeo al programma della Stazione Spaziale Internazionale. Sebbene i progetti originali derivino dai progetti dello shuttle europeo Hermes (il braccio robotico HERA, Hermes European Robotic arm), ERA è una Cooperative Venture tra ESA ed Agenzia Spaziale Russa.

Realizzato prevalentemente in Olanda in collaborazione con varie industrie europee, ERA è ancora a Terra e sarà utilizzato nel segmento russo della Stazione Spaziale Internazionale. Inizialmente era previsto che raggiungese la Stazione nel 2007, e che avesse come "basepoint" lo Science and Power Platform, un modulo scientifico della sezione russa che però è stato cancellato da una revisione della configurazione della Stazione Spaziale Internazionale avvenuta nel 2006. Attualmente la data di partenza di ERA è TBD (To Be Defined, ancora da definire).

ERA è un robot manipolatore formato da due braccia e sette giunti rotatori, avente una lunghezza totale 11,3 m ed un peso complessivo di circa 630 Kg. Ad ogni sua estremità vi è un Basic End Effector (BEE) ed una telecamera.

Ha molte cose in comune con lo SSRMS canadese, incluse la possibilità di fornire una connessione meccanica, una connessione elettrica, dati e video. Al pari di SSRMS anche ERA ha la capacità di "rilocarsi" (camminare) agganciandosi alternativamente con i suoi BEE ai punti di aggancio.

Una differenza, per me purtroppo importante, è che tali punti di aggancio per ERA, i "grapple fixtures", non sono compatibili con quelli (PDGF, Power Data Grapple Fixtures) di SSRMS. Essi sono distribuiti nella struttura Russa della Stazione e su alcuni specifici payload. Ne consegue quindi che SSRMS può operare solamente nel segmento americano della Stazione ed ERA può operare solamente nel segmento russo della Stazione (un livello di ridondanza in meno!).

I compiti principali di ERA sono, al pari degli altri sistemi robotico, Manutenzione, supporto per EVA e task di assemblaggio nel segmento russo della ISS.

ERA è controllato anch'esso da una specifica robotic workstation all'interno della Stazione (IMMI, IVA Man Machine Interfaca), ma a differenza degli altri dispositivi robotici è l'unico che ha la possibilità di essere guidato direttamente dagli astronauti durante attività EVA tramite una interfaccia portatile (EMMI, EVA Man Machine Interface).

Le interfacce di controllo per ERA consentono principalmente di effettuare traiettorie automatiche, controllo del singolo giunto e del singolo grado di libertà.

E con questo ho davvero finito questa lunga descrizione dei robot spaziali della ISS.
Ciao a tutti!


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martedì 29 luglio 2008

La prima passeggiata spaziale americana

(immagine, fonte NASA)

Ho scovato quest'altra storica immagine. E' il 3 giugno 1965 : la prima passeggiata spaziale americana. Fuori dalla caspula Gemini 4 l'astronauta americano Ed White per quella che passò alla storia come la prima Extravehicular Activity (EVA), durata 23 minuti.

La fotografia fu scattata dall'interno del veicolo dal comandante della missione James McDivitt.

29 Luglio 1958: nasce la NASA

(immagine, fonte NASA)

Programmi spaziali, ricerche a lungo termine - sia civili che militari - in campo aerospaziale, sogni! La NASA compie oggi cinquanta anni.

Nata formalmente il 29 luglio 1958 per mano del presidente USA Dwight D. Eisenhower che firmò lo Space Act, la NASA ci ha indicato la via delle stelle.

Per commemorare l'evento ho scelto la foto dei primi sette astronauti americani selezionati nel 1959, il primo gruppo destinato al progetto Mercury. Furono gli unici astronauti che durante la loro carriera volarono su tutti i veicoli spaziali abitati NASA.

A partire dalla prima fila da sinistra: Walter H. Schirra, Donald K. Slayton, John H. Glenn e Scott Carpenter; nella fila dietro: Alan B. Shepard, Virgil I. Grissom e L. Gordon Cooper.

Tutti i migliori auguri dallo staff di News Spazio alla NASA, a tutte le persone che lavorano in ambito spaziale, ed a tutti i sognatori del pianeta.

lunedì 28 luglio 2008

La prima immagine della Terra da Marte

(immagine, fonte NASA)

Questa è la prima immagine della Terra vista dalla superficie di un altro corpo celeste oltre alla Luna.
E' stata scattata dal robot esploratore Mars Exploration Rover Spirit un'ora prima dell'alba nel suo 63° giorno marziano di missione, il 3 agosto 2004 (terrestre!).

Si tratta di un mosaico di immagini opportunamente unito, con contrasto aumentato di due volte per far risaltare l'immagine del nostro pianeta.


Il puntino chiaro indicato dalla freccia è la nostra Terra. In basso l'orizzonte marziano.

Click-are sull'immagine per vederla nelle sue dimensioni originali.

La NASA smentisce: mai stati interessati alle navette cargo giapponesi HTV!

Contrariamente a quanto letto nei giorni scorsi ecco che ho trovato un'altra grossa smentita.

La notizia iniziale diffusa dai media era che la NASA, in seguito a possibili problemi derivanti dal programma COTS, avesse mostrato interesse per l'acquisto di navette cargo giapponese HTV per rifornire la Stazione Spaziale Internazionale dopo la fine delle missioni Shuttle. Addirittura si parlava di una grossa commessa di acquisto.

Uno di tali articoli è questo pubblicato sul sito web della Reuters.

Veniva inoltre affermato che la NASA non era interessata al cargo europeo ATV in quanto questo aveva una capacità di carico minore.

Ebbene, niente di tutto ciò è vero: la smentita arriva direttamente dalla NASA, che ha pubblicato sul proprio sito web uno "Statement on Inaccurate Reports About Japanese Cargo Services".

La Nasa afferma che "... contrariamente alle news riportate, la NASA non ha né ufficialmente né ufficiosamente discusso l'acquisto di H-II Transfer Vehicles (HTV) - veicoli cargo non abitati per rifornimenti alla Stazione Spaziale - con l'Agenzia Spaziale Canadese, Jaxa... ".

La smentita continua: "... La Nasa è impegnata sul fronte locale per navette cargo commerciali, e non ha nessun piano per acquistare servizi cargo provenienti dal Giappone. Come parte delle intese iniziali la Nasa ha a sua disposizione una limitata capacità di trasporto nelle navette cargo giapponese ed europea. La Nasa ha recentemente rilasciato una 'request fo proposal' per le esigenze di trasporto merci della ISS al di là di quelle fornite dagli attuali accordi internazionali...".

Infine: "... La Nasa ha scelto di dipendere da rifornimenti commerciali per il trasporto merci verso la Stazione Spaziale Internazionale".

Ecco l'articolo originale dal sito della NASA:

http://www.nasa.gov/home/hqnews/2008/jul/HQ_08181_HTV_statement.html


domenica 27 luglio 2008

Missione LRO rimandata al 2009

Leggo e ripropongo questa notizia apparsa sul sito web di Aviation Week e datata 25 luglio.

Secondo l'arricolo sarebbe stato rimandato il lancio della sonda LRO (Lunar reconnaissance Orbiter). La prima missione NASA a raggiungere la Luna all'interno della nuova Vision americana per l'esplorazione spaziale, ed il cui lancio era previsto per fine 2008 (vedi qui), sarebbe stata rimandata al 2009, non prima di febbraio/marzo (immagine, fonte NASA).

Insieme a LRO sarebbe stata rimandata anche la sonda LCROSS (Lunar Crater Observation and Sensing Satellite) che dovrebbe viaggiare nello stesso vettore di lancio di LRO, un missile Atlas V.

Sempre secondo quanto c'è scritto nell'articolo però la NASA non ha
ancora fornito nessuna conferma.

L'articolo originale è qui.

I Robot Spaziali della ISS (parte 7): JEMRMS


(immagine, fonte NASA)

Continuiamo a parlare dei sistemi robotici a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Dopo aver descritto il Mobile Servicing System (MSS) è adesso il turno del secondo sistema robotico.


Ospitato anch'esso nel segmento americano della Stazione ecco il robot giapponese JEMRMS (Japanese Experiment Module Remote Manipulator System).


JEMRMS

E' arrivato nella Stazione con la missione Shuttle STS-124 (vedi qui) partita dalla piattaforma 39A del NASA Kennedy Space Center lo scorso 31 maggio.

JEMRMS è composto da due differenti bracci robotici, il MA (Main Arm) e lo SFA (Small Fine Arm), che lavorano insieme sulla Exposed Facility (EF) del laboratorio giapponese Kibo (vedi qui). Esso viene controllato dall'interno di Kibo mediante la JEMRMS Console.

Main Arm MA
MA è un braccio robotico lungo circa 10 m, composto da due braccia principali e da sei giunti rotatori. Ad una estremità libera di un braccio vi è una base che lo ancora ad una parete esterna di Kibo. All'estremità libera dell'altro braccio vi è invece un End Effector (simile a quello del braccio robotico Canadram dello Space Shuttle), in grado di fornire una connessione meccanica, elettrica, data e video a payload e SFA.

Small Fine Arm SFA
Normalmente all'End Effector di MA viene ad agganciarsi lo SFA. Esso è un manipolatore lungo 2 metri, composto da 6 giunti, due piccole braccia ed un End Effector finale.
SFA opera esclusivamente quando connesso con il MA, il quale lo posiziona in prossimità dell'area di lavoro.

JEMRMS Console
All'interno di Kibo, la JEMRMS Console consente di controllare i robot. MA viene usato principalmente in modalità traiettoria automatica, mentre SFA viene usato per lo più mediante controllo manuale (hand controllers).


Il compito principale di MA è quello di manipolare i payload presenti nella External Facility (ET), la piattaforma esterna di kibo, mentre SFA viene utilizzato per quei task in cui è necessaria la maggior precisione possibile, quali ad esempio interagire con gli ORU (Orbital Replacement Unit) e gestire gli esperimenti aventi luogo nella ET stessa.


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Fantastica immagine della Galassia M64 "Occhio Nero"

(immagine, fonte NASA, Hubble Heritage Team AURA/STScI)

Ecco la galassia M64, la prima galassia ad essere catalogata nel 18° secolo dall'astronomo francese Messier, altrimenti detta "Black Eye" (occhio nero) o "Evil Eye" (occhio del diavolo). A circa 17 milioni di ani luce dalla nostra Terra, M64 si trova nella costellazione Chioma di Berenice.
Il suo nome deriva dalla presenza di una banda scura che circonda il suo brillante nucleo. E' una tra le più conosciute galassie perchè risulta visibile direttamente da Terra anche con piccoli telescopi amatoriali.

Questa immagine mozzafiato è stata catturata dal telescopio spaziale Hubble con la sua Wide Field Planetary Camera 2 (WFPC2).

sabato 26 luglio 2008

Prof. Enrico Flamini premiato con la NASA Honor Award Medal

Una bella notizia per l'Italia spaziale: è stata assegnata al prof. Enrico Flamini, responsabile dell'Unità di Osservazione dell'Universo dell'Agenzia Spaziale Italiana, la NASA Honor Award Medal nella categoria Exceptional Public Service Medal.

Cito dal sito dell'ASI: Il prestigioso riconoscimento testimonia il suo "fondamentale ruolo programmatico nello sforzo congiunto USA /Italia sulla sensoristica radar, che ha prodotto il Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionospheric Sounding (MARSIS)".
Il NASA Honor Award viene conferito a singoli e gruppi che si sono distinti per il contributo reso alle missioni della NASA. Verrà consegnato presso il Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA di Pasadena, California.

Il MARSIS è uno dei sette strumenti scientifici a bordo della sonda europea Mars Express. Si tratta di uno scandaglio altimetrico per il sottosuolo in grado di penetrare il sottosuolo per vari chilometri. In questo precedente post un suo utilizzo

http://newsspazio.blogspot.com/2008/07/incontri-ravvicinati-tra-la-sonda-mars.html

Complimenti al prof. Flamini dallo staff di News Spazio.

(Immagine, fonte ESA)

Schema di decreto governativo per il commissariamento dell'ASI

Ecco un aggiornamento sulla vicenda del commissariamento dell'Agenzia Spaziale Italiana. In data 22 luglio 2008 il Ministro per i rapporti con il Parlamento ha presentato alla presidenza del Senato l'atto del governo sottoposto a parere parlamentare relativo al commissariamento dell'Agenzia Spaziale Italiana.

Lo schema di decreto è stato assegnato alla 10ª Commissione permanente (Industria, commercio, turismo) in sede consultiva il 23 luglio 2008. Il termine ultimo per esprimere un parere è il 22 agosto 2008.

In sostanza si motiva il commissariamento come atto dovuto in seguito alle dimissioni di sei dei sette componenti del Consiglio di Amministrazione dell'Agenzia.
Dimissioni che non avrebbero consentito all'ASI di "... proseguire nella propria attività ... anche in vista degli impegni governativi nazionali e internazionali, in campo spaziale, quali la Conferenza Ministeriale ESA... presieduta proprio dall'Italia... nonché l'elaborazione del Piano Spaziale Nazionale 2009-2011; tale Piano, tra l'altro, non è stato approvato per carenze di ordine tecnico e amministrativo-gestionale. Per tali motivazioni... si ritiene necessario proporre la decadenza degli organi istituzionali dell'Agenzia Spaziale Italiana (Presidente, Consiglio di Amministrazione e Consiglio Tecnico-Scientifico) e la conseguente nomina, per la durata massima di dodici mesi, di un Commissario straordinario...".


Ecco il link del Senato dove è presente il testo dello schema del decreto
http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer?tipo=BGT&id=307735


Viene nominato Commissario straordinario dell'ASI l'Ing. Enrico Saggese.

venerdì 25 luglio 2008

Navetta Spaziale Europa-Russia? Nessuna conferma!

Leggo in questi giorni parecchie notizie riguardanti progetti di un nuovo veicolo spaziale congiunto Europa-Russia adibito al trasporto di astronauti per la ISS e per la Luna. Molte di queste hanno come fonte questo articolo della BBC News , ripreso varie volte ed "interpretato" in maniera errata.

E' vero, è da tanto tempo che le agenzie spaziali Europea e Russa "parlano" tra loro per una eventuale collaborazione alla realizzazione di un veicolo spaziale abitato (sin dai tempi del Kliper). C'è molto movimento anche all'interno delle singole agenzie, e da parte europea le opzioni sono svariate: evoluzione di ATV, utilizzo dello spazioporto europeo di Kourou in Guiana francese, il Mock-up presentato mesi fa dalla EADS-Astrium .

Le varie agenzie europee sono certamente interessate. In precedenti post ho descritto la forte motivazione per tutti i parner della Stazione Spaziale Internazionale a continuare le attività almeno fino al 2020 (vedi qui e qui). Inoltre, dal 2010 non ci sarà più lo Space Shuttle americano.

Personalmente riterrei un tale accordo assolutamente positivo. Sotto tutti i punti di vista. Sarebbe un sano esercizio di buon senso, all'interno di quel framework di collaborazione internazionale grazie al quale è stato possibile realizzare la Stazione Spaziale Internazionale. Si dovrebbe andare tutti insieme sulla Luna e su Marte, come "Terrestri" (Humans from Earth, HFE). Lavorando insieme ciascuno stato spenderebbe meno e si accorcerebbero i tempi.

Ma per quello che ne so - e mi piacerebbe essere smentito anche subito - per quanto riguarda il topic in oggetto, al momento NON c'è nessun accordo tra Europa e Russia per una navetta "manned". Per adesso non c'è mai stato, e tutte le news, i post, i blog ecc. ecc. che lo presentano come cosa fatta, sono in errore!

E per di più leggendo l'articolo stesso si capisce che di sostanza non c'è nulla. L'immagine progettuale presentata poi non è altro che un "artistic rendering". E per giunta ad un certo punto c'è anche scritto a chiare lettere:

"If Esa and the Russian Space Agency reach agreement, Europe will supply the service module of that co-operative spacecraft".

Ho preso una cantonata? Voi che ne dite?

giovedì 24 luglio 2008

Commissariamento ASI: la risposta del ministro

A seguito della richiesta di chiarimenti all'Esecutivo della Senatrice Vittoria Franco (PD) riporto la risposta del ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca Mariastella Gelmini, il quale in sostanza motiva l'atto a seguito delle dimissioni della maggior parte dei componeti del CdA dell'ASI.

Ecco il riferimento web:
http://anpricidaspazio.wordpress.com/2008/07/22/commissariamento-asi-al-senato-senatrice-falco-e-ministro-gelmini/

mercoledì 23 luglio 2008

La spettacolare immagine di un astronauta in orbita

(immagine, fonte NASA)

Questa meravigliosa immagine ritrare l'astronauta Joseph Tanner durante la sua seconda EVA nella seconda missione di servizio al telescopio spaziale Hubble, STS-82, nel febbraio 1997. Il casco riflette il collega Gregory Harbaugh (che gli ha scattato la fotografia). Sullo sfondo, lo space shuttle Discovery ed uno spicchio della nostra Terra.

CTS-ASI: sul commissariamento

Riporto il comunicato del CTS (Consiglio Tecnico Scientifico) dell'Agenzia Spaziale Italiana a seguito della procedura di commissariamento.

Viene espressa forte preoccupazione in vista della prossima riunione del Consiglio dell’Agenzia Spaziale Europea a livello ministeriale del prossimo novembre, dove all'Italia spetterà la Presidenza, per la prima volta dal 1975.

Ecco il link della sezione Comunicati Stampa dell'ASI:

http://www.asi.it/SiteIT/ContentSite.aspx?Area=Comunicati+Stampa


21/07/1969: Houston, Tranquility Base here. The Eagle has landed!


Sono passati trentanove anni da quella incredibile sera di luglio in cui avvenne l'atterraggio del primo uomo sulla Luna, precisamente alle ore 04:58 PM EDT del 21 luglio 1969 (qui in Italia erano circa le 20:58).

Questa è la voce di Neil Armstrong che indica l'avvenuto atterraggio
http://www.nasa.gov/wav/62283main_landing.wav

Alle 10:56 PM EDT Armstrong è pronto per mettere piede sulla Luna



Ecco le sue famosissime parole
http://www.nasa.gov/wav/62284main_onesmall2.wav

Immagini, fonte NASA.

ESA Venus Express: ancora più vicina a Venere

(immagine, fonte ESA)

Dalla scorsa settimana i controllori di volo hanno iniziato una serie di manovre per alterare l'orbita della sonda europea Venus Express in modo tale da portarla il più vicino possibile al pianeta ed esplorare così regioni e fenomeni altrimenti fuori dalla sua portata. Le variazioni orbitali (OMC, Orbit Control Manoeuvres) ne porteranno infatti il perigeo fino ad un'altitudine di 185 Km.

Venus Express è la prima missione europea dedicata al pianeta Venere. Lanciata nel novembre 2005 a bordo di un lanciatore russo Sojuz Fregat dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan, Venus Express raggiunse Venere nell'aprile 2006. Si resero necessarie varie manovre orbitali per posizionarla nella sua orbita definitiva (periodo orbitale di 24 ore, ellittica, quasi-polare).
La sua missione, durata 500 giorni terminò nel settembre 2007. Lo Science Programme Committee ne approvò all'unanimità una sua estesione, che terminerà a maggio 2009.


L'orbita di Venus Express è altamente eccentrica (molto schiacciata), e nel suo punto più lontano (apogeo) si trova ad una distanza di 66,000 Km dal pianeta. Il punto più vicino (il perigeo) è invece ad una distanza variabile tra 250 e 400 Km dalla superficie, variazione dovuta alle normali perturbazioni dell'orbita dovute principalmente alla gravità del Sole.

Con le manovre orbitali tutt'ora in corso, il perigeo dell'orbita verrà progressivamente abbassato fino a raggiungere un'altitudine di soli 185 Km dalla superficie, il giorno 4 agosto prossimo. Esso varierà nei mesi successivi tra 185 e 300 Km.

Queste modificazioni della distanza minima dalla superficie di Venere porteranno ad avere nuove nuove informazioni scientifiche. In particolare sarà possibile

  • studiare il campo magnetico nella regione del polo nord
  • studiare il plasma ancora più nel profondo della ionosfera
  • dedurre indirettamente la densità dell'atmosfera misurando le forze esercitate da quest'ultima sulla sonda mentre questa si avvicina al nuovo perigeo

martedì 22 luglio 2008

Premio speciale ESA alla European Satellite Navigation Competition

L' European Satellite Navigation Competition (ESNC) è una competizione annuale per trovare idee innovative per un utilizzo commerciale di sistemi di navigazione satellitare (immagine, fonte European Satellite Navigation Competition).
Arrivata alla sua quinta edizione, è aperta a chiunque abbia una buona idea, innovativa e che possa essere tradotta velocemente in un prodotto commerciale.

Quest'anno per la prima volta l'ESA assegnerà un proprio Innovation Prize al vincitore: il supporto del proprio ESA Business Incubation, che fornirà supporto tecnico e finanziario per arrivare dall'idea al prodotto. Tutto questo all'interno del programma ESA TTP (Technology Transfer Programme), il cui compito è quello di trovare ed incoraggiare utilizzi innovativi per le esistenti tecnologie spaziali. Uno dei punti fondamentali del programma è quello di promuovere la creazione di nuove aziende high-tech, e per far questo centri di incubazione sono stati realizzati in Germania, Italia ed Olanda. Ad oggi, il programma TTP ha favorito la conversione di più di 200 tecnologie spaziali in utilizzi innovativi in altri campi.

Per chiunque abbia una idea innovativa per l'utilizzo delle tecnologie di navigazione satellitare e volesse partecipare alla competizione, maggiori informazioni qui

http://www.galileo-masters.com

La data di scadenza è fissata per il 31 luglio 2008.

domenica 20 luglio 2008

ESA su Twitter con PLANCK

Dopo la NASA ecco adesso che anche l'ESA approda a Twitter con lo stream di PLANCK, la prima missione europea per lo studio della nascita del nostro universo (immagine, fonte ESA).

Planck verrà lanciato nel 2009 a bordo di un razzo vettore Ariane 5.

Potete seguire i twits di Planck direttamente da Nesw Spazio, insieme agli altri Twit NASA, nell'apposita sezione Twit.


Il delta del cratere Jezero, Marte

(immagine, fonte NASA/JPL/JHUAPL/MSSS/Brown University)

Sempre nell'ambito degli studi compiuti sui dati inviati della sonda Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) della NASA ecco la bellissima immagine del delta del cratere Jezero, dove gli antichi fiumi che moltissimo tempo fa erano presenti sulla superficie di Marte depositarono nel letto del lago craterico (ivi formatosi) minerali argillosi, mostrati in verde.

Le argille tendono ad intrappolare e preservare la materia organica, e questo rende il delta del cratere Jezero un posto privilegiato per cercare segni di vita passata.


Per maggiori informazioni date un'occhiata a questo precedente post:



sabato 19 luglio 2008

Nuove scoperte mostrano molti ambienti acquosi nel passato di Marte

(immagine, fonte NASA/JPL/JHUAPL/University of Arizona/Brown University)

Molto tempo fa su Marte scorrevano fiumi, c’erano vasti laghi ed una grande varietà di ambienti che potenzialmente potevano essere in grado di sostenere la vita, secondo quanto riportano due studi basati sui dati rilevati dal CRISM (Compact Reconnaissance Imaging Spectrometer for Mars) e da altri strumenti a bordo della sonda Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) della NASA.

Uno studio, pubblicato nel numero di luglio della rivista Nature mostra che vaste regioni degli antichi altipiani di Marte, e che coprono circa la metà dell'intero pianeta, contengono minerali argillosi, che possono formarsi solamente in presenza di acqua.
Questi minerali argillosi preservano al loro interno un "ricordo" dell'interazione tra acqua e rocce, che li porta ad essere datati al periodo Noachiano della storia di Marte, circa 4,6 - 3,8 miliardi di anni fa.
Questo periodo corrisponde ai primissimi anni del sistema solare, quando la Terra, la Luna e Marte erano soggette ai bombardamenti cosmici da parte di comete ed asteroidi.

"I minerali presenti nell'antica crosta di Marte mostrano una grande varietà di ambienti acquosi", dice John Mustard, un membro del gruppo del CRISM della Brown University a Providence, R.I., ed autore principale dello studio pubblicato su Nature, "Nella maggior parte dei siti le rocce sono solo leggermente alterate da acqua liquida, ma in pochi altri siti esse sono state così pesantemente alterate che una grande quantità di acqua deve essere fluita tra le rocce ed il suolo. Questo è davvero emozionante perché stiamo trovando dozzine di siti dove le future missioni spaziali possono atterrare e fare investigazioni per determinare se Marte fosse mai stata abitabile, ed in tal caso, per cercare segni di vita passata".

Il secondo studio, pubblicato nel numero di giugno di Nature Geosciences, scopre che le condizioni di umidità su Marte durarono per un lungo periodo. Migliaia di milioni di anni dopo che le argille si erano formate, un sistema di canali fluviali erose tali argille fuori dagli altipiani e le concentrò in un delta dove i fiumi si svuotarono in un lago craterico del diametro di circa 40 Km.

"La distribuzione delle argille all'interno dell'antico letto del lago mostra che l'acqua deve esservi rimasta per migliaia di anni", spiega Ehlmann Betania, un altro membro del team di CRISM della Brown University ed autore principale dello studio dell' antico lago all'interno del cratere Jezero. "Le argille sono meravigliose per catturare e conservare materia organica, quindi se è mai esistita la vita in questa regione, c'è la possibilità che la sua chimica si sia preservato nel delta".

Le alte risoluzioni spaziale e spettrale dello spettrometro CRISM - migliori di ogni spettrometro mai inviato su Marte - rileva variazioni nei tipi e nella composizione di questi minerali argillosi. Combinando i dati di CRISM con quelli di CTX (Context Imager) e di HiRISE (High Resolution Imaging Science Experiment), il gruppo di ricerca ha identificato tre principali classi di questi minerali databili tutti nel periodo Noachiano: argille di alluminio, silice idrata (o opale) e la più comune e diffusa argilla di ferro/magnesio.
Le variazioni nei minerali suggeriscono che questi furono creati da differenti processi, o da differenti tipi di ambienti acquosi.


"La nostra squadra stà lavorando per trasformare i dati ottenuti in un elenco di siti dove future missioni spaziali potrebbero atterrare per cercare materiale organico, e magari determinare se la vita sia mai esistita su Marte", dice S.Murchie della Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory e principale investigatore del CRISM.

Commissariamento dell°Agenzia Spaziale Italiana

Dal sito del Governo Italiano, la notizia dell'avvio del commissariamento dell'Agenzia Spaziale Italiana, formalizzata nel consiglio dei ministri di ieri.

Ecco il comunicato stampa:

http://www.governo.it/Governo/ConsiglioMinistri/testo_int.asp?d=39700

La domanda è: e adesso?

venerdì 18 luglio 2008

La Stazione Spaziale Internazionale per le future esplorazioni Spaziali

(immagine, fonte NASA)

Si è svolto ieri a Parigi il vertice dei capi delle Agenzie Spaziali partner del programma della Stazione Spaziale Internazionale (come già annunciato in questo precedente post). Al quartier generale dell'ESA erano presenti i capi delle Agenzie Spaziali Canadese, Europea, Giapponese, Russia ed Americana. La discussione ha evidenziato molti punti importanti in cui vi è una forte convergenza di intenti.
I capi delle Agenzie Spaziali hanno rilevato la significativa crescita delle capacità della Stazione di (1) fare ricerca in orbita (adesso i laboratori scientifici sono tre: Destiny, Columbus e Kibo); (2) fare attività di sviluppo tecnologico; (3) essere un banco di prova privilegiato per testare sistemi di volo ed operazioni critiche per le successivi programmi di esplorazione Spaziale.

Inoltre, i capi delle Agenzie hanno rilevato i significativi successi ottenuti dal loro ultimo incontro nel gennaio 2007, tra cui la consegna del Nodo 2, i laboratori ESA Columbus e JAXA Kibo, il robot canadese Dexter. A ciò si aggiungano il grande successo dell'ATV Europeo (vedi qui), e la messa in opera dei due nuovi centri di controllo a Terra - Europeo e Giapponese - all'interno della global ISS Ground Operation Control Centre Network (la rete globale dei centri di controllo per le operazioni di Terra per la Stazione Spaziale Internazionale).

Ancora, sono stati evidenziati i successi dei voli Soyuz e Progress russi. I partner internazionali hanno sottolineato l'importanza critica delle possibilità di espansione delle operazioni della navetta russa Soyuz e del cargo russo Progress (1) per il completo trasporto di equipaggi da e verso la Stazione, (2) per le attività di soccorso agli equipaggi, (3) per il trasporto merci.

I capi delle Agenzie hanno riesaminato il corrente sviluppo della ISS e l'attuale partnership con l'obiettivo di massimizzare i benefici che si avranno nel momento in cui, nel 2009, la Stazione diventerà abitata da sei astronauti, nella sua completa configurazione. Sono stati discussi gli sforzi da compiere per raggiungere questo importante obiettivo nei termini di assicurare trasporto di equipaggi e merci necessari.
I partner hanno riconosciuto la necessità dei moduli russi aggiuntivi da fornire tra il 2009 ed il 2010, che massimizzeranno le operazioni e l'utilizzo della Stazione per l'equipaggio completo di sei persone.

Sono state poi discusse le varie attività delle singole Agenzie per incrementare le capacità di trasportare merce da e verso la Stazione, ritenute necessarie per un suo migliore utilizzo. Ciò include
  • il veicolo Giapponese H-2 schedulato per l'anno prossimo
  • l'Americano COTS (Commercial Orbital Transportation Services, servizio commerciale per il trasporto orbitale (iniziativa Americana di coinvolgimento di industrie private)
  • il veicolo Americano Orion (facente parte del nuovo programma Americano di esplorazione Spaziale Constellation)
La discussione ha poi messo in evidenza alcune nuove iniziative, tra cui

  • i piani dell'Agenzia Spaziale Europea per un'evoluzione dell'ATV (la navetta robotizzata Europea per il trasporto di rifornimenti alla Stazione) in Advanced Return Vehicle System, in grado di tornare a Terra dopo la missione (vedi qui)
  • le attività congiunte tra ESA e Russia per la possibile creazione di un Advanced Crew Space Transportation System, una navetta di nuova generazione per il trasporto di astronauti da e verso la Stazione Spaziale Internazionale.

I capi delle Agenzie hanno espresso il loro interesse per la effettiva realizzazione dei suindicati progetti e la loro conseguente messa a disposizione per l'intera comunità Spaziale aderente al programma, tale da fornire un supporto definitivo per la ISS e per preparare le future esplorazioni.

E mentre la partnership internazionale si avvia al completamento dell'assemblaggio della Stazione Spaziale Internazionale, i capi della Agenzie hanno riaffermato i loro comuni interessi nell'utilizzo della Stazione "a pieno regime" per un periodo di tempo significativo. I partner hanno evidenziato che non vi è nessuna preclusione (anche di carattere tecnico) all'estendere la vita e l'utilizzo della Stazione ad oltre il 2015. Riconoscendo i notevoli vantaggi nel continuare le operazioni e l'utilizzo dell’avamposto orbitale ad oltre tale limite temporale, i capi delle Agenzie hanno confermato l'impegno di lavorare con i rispettivi governi per valutare il supporto per tale obiettivo.

giovedì 17 luglio 2008

Incontri ravvicinati tra la sonda Mars Express e la luna di Marte Phobos

(immagine, fonte ESA)

Settimana molto importante per l'Europa, tra Marte e dintorni. Gli scienziati dell'ESA stanno preparando la sonda Mars Express a vari "voli ravvicinati" con Phobos, una delle lune di Marte.
Passando a circa 97 Km dalla superficie, Mars Express sarà in grado di effettuare le più dettagliate analisi della luna in assoluto. La serie di passaggi ravvicinati avverrà tra il 12 luglio ed il 3 agosto. Sebbene Marte sia oggetto di dettagliati studi, molto poco si conosce sulle origini delle sue lune, Phobos e Deimos. Potrebbero essere asteroidi catturati dalla gravità di Marte, oppure corpi originatisi durante la formazione del sistema solare, o ancora il risultato di un impatto di un grande corpo celeste con Marte.
Gli scienziati sperano di rispondere, magari in parte, a queste domande analizzando proprio i dati che Mars Express collezionerà nei prossimi giorni.


Mars Express si era già avvicinato in passato a Phobos, ma questa volta arriverà a 97 Km dalla sua superficie. Per mezzo della HRSC (High-Resolution Stereo Camera, telecamera stereo ad alta risoluzione) verranno prese immagini 3D, a colori con la più alta risoluzione possibile. Questi dati verranno poi processati per creare un DTM (Digital Terrain Model, modello digitale del terreno) per consentire agli scienziati di effettuare i loro studi.

Gli altri strumenti a bordo, OMEGA (Visible and Infrared Mineralogical Mapping Spectrometer, Spettrometro ad immagine visibile-infrarosso), PFS (Planetary Fourier Spectrometer, spettrometro ad infrarossi - tra l'altro costruito in Italia dall'Istituto Nazionale di Astrofisica, dall'Istituto di Fisica dello spazio Interplanetario e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche - ) SPICAM (Ultraviolet and Infrared Atmospheric Spectrometer, spettrometro atmosferico ultravioletto-ad infrarossi) raccoglieranno dettagli sulla composizione della superficie, la geochimica e la temperatura di Phobos.

In più lo strumento MARSIS (Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding, scandaglio altimetrico per il sottosuolo - anch'esso di realizzazione italiana, principalmente grazie all'Università La Sapienza di Roma - in grado di penetrare la superficie per vari chilometri) raccoglierà dati sulla topografia e sulle strutture del sottosuolo durante i due passaggi ravvicinati del 23 e 28 luglio.

Ancora, ASPERA (Energetic neutral atoms analyser, analizzatore di atomi energetici) studierà l'ambiente intorno a Phobos, in particolare il plasma che circonda la luna e le interazioni tra questa ed il vento solare.

Durante il secondo passaggio tutti gli sforzi saranno concentrati nel determinare con il massimo livello di accurateza la massa della luna utilizzando il MaRS (Mars Radio Science experiment).

Ecco l'elenco dei passaggi ravvicinati di Mars Express dei prossimi giorni:

12/07 (altitudine minima 563 km)
17/07 (altitudine minima 273 km)
23/07 (altitudine minima 97 km)
28/07 (altitudine minima 361 km)
03/08 (altitudine minima 664 km)

mercoledì 16 luglio 2008

Stazione Spaziale Internazionale: operativa fino al 2020 ed oltre

(immagine, fonte ESA)

In attesa dell'incontro di Parigi tra i capi delle agenzie spaziali aderenti al programma della Stazione Spaziale Internazionale programmato per il prossimo 17 luglio a Parigi (vedi questo post), i vari partner della ISS si sono riuniti nei giorni 10-11 luglio scorsi per discutere gli aspetti ingegneristici e finanziari che occorrerà intraprendere per prolungare la vita della Stazione fino al 2020 e forse oltre.

Riuniti nel cosiddetto Multilateral Coordination Board, i partner internazionali sono intervenuti in occasione di un simposio organizzato dalla International Astronautical Federation, organizzato per celebrare i dieci anni dall'inizio della costruzione della Stazione Spaziale Internazionale.

Alexey B. Krasnov, capo del programma spaziale russo per i voli abitati, ha detto che il modulo FGB Zarya, il primo elemento della Stazione ad andare in orbita nel novembre 1998, è stato progettato per una durata di 15 anni. D'altro canto ha sottolineato anche che la Stazione Spaziale MIR, progettata per durare cinque anni è poi rimasta operativa per 15. Roskosmos ha le stesse aspettative per Zarya, e per gli altri componenti russi della Stazione Spaziale Internazionale. Krasnov ha fatto poi osservare che la Russia intende aggiungere altro hardware e manutenere la stazione ben oltre il 2010 e per molti anni nel futuro.

L'agenzia spaziale europea ESA e l'agenzia spaziale giapponese JAXA, i cui laboratori scientifici (rispettivamente Columbus e Kibo) sono arrivati quest'anno nella ISS intendono concentrare la loro massima attenzione per massimizzare il loro utilizzo della Stazione.

"Qualcuno potrebbe dire che è troppo presto, ma vorremmo iniziare a discutere l'estensione della vita della Stazione.", ha detto Simonetta di Pippo, direttore dei voli spaziali umani dell'ESA, "E come parte di una strategia di esplorazione generale abbiamo bisogno di vedere come allargare il numero di potenziali partner nell'utilizzo della Stazione Spaziale".

Negli scorsi mesi i funzionari della NASA hanno cercato di rassicurare i loro partner che la fine delle operazioni dello Space Shuttle nel 2010 e la nuova visione di esplorazione americana di Luna e Marte non porteranno gli Stati Uniti a ritirarsi dal programma ISS. L'amministratore NASA Michael Griffin, a Parigi lo scorso giugno disse che non poteva proprio immaginare che gli Stati Uniti potessero uscire dal programma ISS prima del 2016.

Yoshiyuki Hasegawa, program manager ISS alla JAXA ha detto che il primo obiettivo del Giappone è terminare l'installazine del laboratorio Kibo appena arrivato alla Stazione al fine di garantire "operazioni stabili per un bel po' di tempo".

Martin Zell, capo dei programmi di ricerca in microgravità ed esplorazione al direttorato ESA per i voli abitati ha poi fornito una sintesi dei progetti di ricerca di ogni partner sulla Stazione, ed ha detto che l'agenda americana è un po’ "carente" per via della nuova strategia politica americana adottata per la nuova "Vision for Space Exploration".

Ma Jeff Bingham, consulente senior dello staff Repubblicano al Comitato americano per il Commercio, la Scienza ed i Trasporti, ha detto che il Congresso americano intende assicurare che i programmi NASA per Luna e Marte non porteranno ad una diminuzione dei fondi stanziati per la Stazione Spaziale Internazionale.
"Quello che il Congresso dice è che la NASA dovrà prepararsi ad utilizzare la Stazione almeno fino al 2020", ha detto Bingham.

Insomma, sembra che sia forte intenzione di tutti i partners del programma ISS - ripetuta più e più volte - quella di continuare la strada di collaborazione e massimizzare l'utilizzo e la vita della Stazione per i prossimi anni. Direi un quanto mai opportuno esercizio di buon senso, per sfruttare al meglio la nostra nuova casa nello Spazio.

martedì 15 luglio 2008

Marte: il monte Olimpo

(immagine, fonte ESA/ DLR/ FU Berlino)

Grazie alla telecamera ad alta risoluzione stereo HRSC (High Resolution Stereo Camera) a bordo della sonda ESA Mars Express, in orbita intorno al pianeta Marte sin dal dicembre 2003, è stato possibile generare questa fantastica immagine del Monte Olimpo, che con i suoi 26 Km di altezza è il più grande vulcano di Marte.

16 orbite della HRSC intorno al pianeta e 35 GByte di dati hanno portato alla definizione di un Digital Terrain Model (DTM) della regione che copre circa 600.000 chilometri quadrati.

Incontri di Coordinamento Internazionale per l°Esplorazione Spaziale

(immagine, fonte ESA)

Ecco un'altra notizia che procede nella strada della cooperazione verso un approccio comune all'esplorazione spaziale.

I rappresentanti di 11 agenzie spaziali di tutto il mondo si sono riunite a Montreal il 10-12 luglio scorsi per continuare il coordinamento dei programmi per estendere la presenza umana e robotica nel sistema solare.


Nel maggio 2007 discussioni multilaterali avevano portato alla definizione del documento "The Global Exploration Strategy – The Framework for Coordination" (La Strategia Globale di Esplorazione - l'infrastruttura per il coordinamento").
Questo documento è il prodotto di una visione comune all'esplorazione spaziale focalizzato sul nostro sistema solare (dove gli esseri umani un giorno potrebbero vivere e lavorare) e rappresenta un primo passo importante per coordinare gli sforzi dell'esplorazione spaziale verso obiettivi comuni.


Questo Framework, nel prevedere un meccanismo di coordinamento per facilitare la pianificazione internazionale, portò alla realizzazione di un International Space Exploration Coordination Group, ISECG (Gruppo Internazionale di Coordinamento per l'Esplorazione Spaziale).

Nel corso del meeting ISECG di Montreal, ospitato dall'Agenzia Spaziale Canadese, le agenzie partecipanti hanno compiuto progressi significativi in varie aree che faciliteranno la cooperazione. Tra i risultati ottenuti ci sono stati la creazione di un segretariato ISECG che sarà inizialmente ospitato dall'ESA, piani per condurre un efficace impegno pubblico, e lo sviluppo di strumenti per condividere informazioni sulle capacità di esplorazione e piani di missione tra le agenzie.

I partecipanti hanno inoltre intrapreso passi per l'identificazione di interfacce per le infrastrutture spaziali critiche - ad esempio tra veicoli spaziali, rover lunari e moduli abitativi lunari - che se standardizzati aumenterebbero di parecchio le opportunità di cooperazione internazionale. Le agenzie partecipanti hanno inoltre riaffermato l'importanza di mantenere un dialogo aperto mentre i piani di ciascuna agenzia vanno avanti.

Il gruppo ha definito il successivo incontro ISECG per il mese di Marzo 2009 in Giappone.

All'incontro di Montreal erano presenti rappresentanti di Australia, Canada, ESA, Francia, Italia Giappone, Repubblica di Corea, Ucraina, Regno Unito e Stati Uniti.

lunedì 14 luglio 2008

La Terra che sorge nell°orizzonte lunare

(immagine, fonte NASA)

Ecco una delle fotografie storiche certamente tra le più famose ed affascinanti: la Terra che sorge nell'orizzonte lunare.

La foto è stata scattata dall'equipaggio dell'Apollo 8 nell'ormai lontanissimo dicembre 1968, subito dopo una delle dieci orbite compiute dalla navicella intorno alla Luna.

Gli astronauti James A. Lowell, William A. Anders e Frank Borman fuorno i primi uomini a circumnavigare il nostro satellite.

Unione Europea: un approccio comune allo Spazio

(immagine, fonte ESA)

L'Unione Europea ha bisogno di un approccio comune per difendere i propri interessi nello Spazio, è quanto afferma in una sua relazione Karl von Wogau (EPP-ED, DE), capo della sottocommissione Sicurezza e Difesa. Tale relazione è stata adottata a larga maggioranza (483-99-20) nel Parlamento Europeo.

La relazione sottolinea la necessità dell’utilizzo di Galileo (sistema di localizzazione satellitare europeo completamente indipendente dal GPS americano, vedi questo post) per un’autonoma Politica di Sicurezza Europea e di Difesa (ESDP), per la sicurezza europea e per una strategica autonomia dell'Unione Europea stessa. E' altresì urgente che gli stati membri dell'Europa assicurino interoperabilità delle varie osservazioni e servizi di riconoscimento con la raccomandazione di concludere urgentemente gli accordi tra EU Satellite Centre e gli stati membri dell'EU per fornire immagini alle operazioni ESDP.

Il parlamento è preoccupato dalla possibile militarizzazione dello Spazio, ed esprime particolare preoccupazione per l'utilizzo di forze distruttive contro i satelliti, come nel test anti-satellite cinese del gennaio 2007. La relazione sollecita che in nessuna circostanza la politica spaziale europea debba contribuire alla militarizzazione dello Spazio.

Viene inoltre spinta la realizzazione di una conferenza per rivedere lo "Outer Space Treaty", con l'obiettivo di rafforzarlo ed ampliare il suo campo di applicazione per proibire tutte le armi nello Spazio, ed invita tutti gli attori internazionali ad astenersi dal ricorrere ad attrezzature offensive nello Spazio.

Per quanto riguarda la sicurezza, la relazione deplora il fatto che gli stati membri dell'EU non abbiano accesso ai dati istantanei dei lanci missilistici balistici di tutto il mondo, e sostiene la realizzazione di progetti per sistemi di allarme rapito (early-warning systems), ed inoltre sottolinea la necessità che essi siano adeguatamente protetti da sistemi di difesa missilistica a terra, in aria e da sistemi spaziali di sorveglianza.

La relazione raccomanda inoltre di predisporre un budget operativo per lo Spazio, e fortemente favorisce il mettere le operazioni spaziali sotto il budget comunitario. "Come l'esperienza ha dimostrato, progetti comuni su larga scala non possono essere adeguatamente gestiti, quando sono coinvolte 27 diverse autorità nazionali di bilancio che applicano ciascuna il principio del giusto ritorno", dice il Parlamento. Esso "pertanto raccomanda vivamente che questi progetti e programmi siano finanziati dal bilancio dell'Unione Europea".
Il parlamento raccomanda inoltre che i satelliti europei non-commerciali siano portati in orbita da lanciatori europei, preferibilmente dal territorio dell'Unione Europea.

domenica 13 luglio 2008

Una bella immagine dello Shuttle Endeavour STS-123

(immagine, fonte NASA)

Quando mi capita di buttare l'occhio su qualche bella immagine non resisto e la posto.
Ecco lo Shuttle Endeavour durante la sua ultima missione STS-123 (vedi questo post).

Stivati nel vano di carico della navetta spaziale si riconoscono il modulo logistico giapponese ed il robot canadese Dexter.

Spero vi piaccia.

I Robot Spaziali della ISS (parte 6): MSS (5)

(immagine, fonte Agenzia Spaziale Canadese)

Con questo post si conclude la descrizione dei sistemi robotici che compongono il Mobile Servicing System (MSS) nel segmento americano della Stazione Spaziale Internazionale. Descriviamo quindi l'ultimo contributo canadese al programma ISS, ovvero il robot Dextre.


Dextre

Altrimenti detto SPDM (Special Purpose Dexterous Manipulator) questo sistema robotico completa i dispositivi robotici previsti per il MSS (Mobile Servicing System) della sezione US della Stazione

Dextre è composto da due braccia della lunghezza di 3,5 mt (11.5 ft) ciascuna con sette giunti (tre per la rotazione della spalla, uno per la rotazione del gomito ed altri tre per la rotazione del polso). Esse sono connesse ad una struttura centrale, il tronco, avente anch’esso un giunto in grado di effettuare rotazioni.

Il robot è dotato di vari sensori tra cui sensori di forza e di una telecamera.

Il suo scopo primario è di manutenzione e di sostituzione di componenti esterni della Stazione (ORU, Orbital Replacement Unit). Grazie alle sue capacità operative di movimenti fini e precisi Dexter può svolgere alcuni compiti senza l’intervento umano, minimizzando quindi la necessità di effettuare passeggiate spaziali per gli astronauti.

Dextre viene controllato direttamente dall’interno della Stazione tramite la Robotic Workstation (RWS) usata per controllare il braccio robotico SSRMS (Space Station Remote Manipulator System) già operativo dal 2001 sulla Stazione.

Con una massa complessiva di circa 1560Kg, Dextre ha una capacità di manipolazione di circa 600Kg. Ha una accuratezza nel posizionamento relativo ad un oggetto target di 6 millimetri, incrementale di 2 millimetri. Ha un'accuratezza di forza pari a 2,2 N, il tutto per una potenza operativa medai di 1400 watt.

Dextre è arrivato sulla Stazione Spaziale Internazionale con la missione Shuttle STS-123 dello scorso marzo 2008.


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venerdì 11 luglio 2008

Ancora una stupefacente foto di Phoenix durante la discesa su Marte

(immagine, fonte NASA / JPL / U. Arizona)

Ancora una stupefacente foto della discesa di Phoenix sul suolo di Marte lo scorso 25 maggio, ripresa dalla telecamera telescopica dell'esperimento HiRISE (High Resolution Imaging Science Experiment) a bordo della sonda Mars Reconnaissance Orbiter.
Il team di HiRISE ha rilasciato quest'ultima versione ad alta risoluzione che include anche alcuni dati a colori, purtroppo non in corrispondenza di Phoenix.

Avevo già proposto altre immagini dell'evento in precedenza
http://newsspazio.blogspot.com/2008/05/phoenix-ed-il-suo-paracadute.html
http://newsspazio.blogspot.com/2008/05/unaltra-meravigiosa-foto-di-phoenix.html

Inoltre, per alcuni dettagli della missione Phoenix visitate questa pagina
http://newsspazio.blogspot.com/2008/05/la-missione-phoenix-in-arrivo-su-marte.html

Nel blog è
presente una intera sezione dedicata alla sonda Phoenix
http://newsspazio.blogspot.com/search/label/Phoenix


Tornando alla stupefacente foto di oggi, fate click con il bottone sinistro del mouse all'interno di essa per vedere l'immagine ingrandita nelle sue dimensioni reali.
Non c'è bisogno di molte parole, vero?

giovedì 10 luglio 2008

Acqua ovunque!

(immagine, fonte NASA)

L'acqua! L'elemento più prezioso per la nostra vita nelle ultime settimane sembra essere diventato un grande mattatore, almeno all'interno del nostro sistema solare.

E' stata trovata sottoforma di ghiaccio su Marte dalla sonda Phoenix

E' stata trovata su Mercurio nonostante i suoi 427° di temperatura

E' stata trovata intrappolata all'interno di roccia vulcanica proveniente dalla Luna

Ed ovviamente è presente nella nostra Terra.

Per la prima volta trovata acqua nella Luna

(immagine, fonte NASA)

Un gruppo di ricerca guidato da scienziati della Brown University ha scoperto per la prima volta in assoluto la presenza di acqua proveniente dagli strati più interni di rocce lunari, suggerendo che l'acqua possa aver fatto parte della Luna sin dal suo inizio.

In un articolo pubblicato nel numero 10 di Luglio di Nature, il gruppo guidato da Alberto Saal, assistant professor di Scienze Geologiche alla Brown, ritiene che l'acqua fosse contenuta nel magma eruttato nella superficie della Luan più di 3 miliardi di anni fa. Il team stima che circa il 95% del vapore acqueo del magma sia andato perso nello spazio durante le eruzioni. Ma alcune tracce di tale vapore acqueo potrebbero essere filtrate verso i freddi poli della Luna, dove poi potrebbero essere rimasti come ghiaccio nei crateri permanentemente in ombra.

La NASA invierà proprio nella seconda metà di quest'anno la sona LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter, di cui abbiamo già parlato qui ), per cercare prove della presenza di ghiaccio d'acqua nel polo sud lunare. Se LRO avrà successo nella sua missione di trovare ghiaccio, gli scienziati potrebbero averne già scoperto le origini.

La presenza di acqua è stata trovata in sfere di vetro vulcanico, come ghiaia, portate a Terra dalle missioni americane Apollo tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70.
Nei decenni successivi gli scienziati hanno cercato di determinare il contenuto e le origini di una classe di elementi chimici conosciuti come volatili in queso vetro multicolore. Essi hanno cercato invano traccie d'acqua, inducendo a pensare che la Luna ne fosse priva.

Tre altri scienziati del Dipartimento di Scienze Geologiche della Brown hanno contribuito alla ricerca, Reid Cooper e Malcolm Rutherford, e Mauro Lo Cascio. Erik Hauri del Carnegie Institution for Science developed ha sviluppato la tecnica analitica usata per identificare l'acqua e gli altri elementi volatili. Ha partecipato al lavoro anche James Van Orman, della Case Western Reserve University.

Utilizzando una nuova tecnica di indagine nota come SIMS (Secondary ion mass spectrometry), è stato possibile sviluppare un metodo per misurare fino a 5 parti per milione di acqua. Nel vetro lunare sono stati trovati fino a 46 parti per milione di acqua. Il team ha poi confermato attraverso una serie di test la presenza costante di idrogeno, escludendone nel contempo una sua possibile contaminazione. “Questo conferma che l'acqua proviene dalle profondità all'interno del mantello della Luna.", ha detto Saal, “Non ha niente a che vedere con processi secondari, come contaminazione o vento solare".

Saal ha aggiunto che tale ricerca può anche produrre ulteriori conoscenze per determinare da quanto tempo l'acqua sia stata presente sulla Terra, addirittura da prima della collisione gigante che formò la Luna circa 4,5 miliari di anni fa.

Fonte dati: Brown University.