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venerdì 16 gennaio 2009

Marte ed il metano: spazziamo via le fesserie! Interessano i dati NASA? (Parte 2)

(Immagine, fonte NASA)

NEWS SPAZIO :- Importante scoperta in questo inizio 2009, effettuata da un gruppo di scienziati NASA ed universitari. Lasciamo perdere le chiacchiere, e come al solito vediamo quali sono i VERI fatti, descritti in una conferenza stampa della NASA svoltasi ieri, 15 gennaio 2009.

Un team di scienziati NASA ed universitari ha raggiunto il primo rilevamento definitivo della presenza di metano nell'atmosfera di Marte. Questo risultato è stato ottenuto studiando attentamente il pianeta per parecchi anni mediante l' Infrared Telescope Facility ed il telescopio W.M. Keck, situati nelle isole Hawaii, a Mauna Kea.

Il team ha utilizzato gli spettrometri dei telescopi per scomporre la luce proveniente da Marte ottenendo tre linee di assorbimento spettrale che costituiscono la prova certa della presenza del metano. Michael Mumma, del Goddard Space Flight Center NASA di Greenbelt (Maryland, USA), ed autore principale di un articolo che descrive questa ricerca e che verrà pubblicato il prossimo giovedì in Science Express, ha dichiarato: "Il metano viene distrutto velocemente nell'atmosfera marziana in vari modi, perciò la nostra scoperta di sostanziali pennacchi di metano nell'emisfero nord di Marte nel 2003 indica che qualche processo in corso sta rilasciando il gas. A metà estate, nel nord, il metano è rilasciato ad un tasso paragonabile a quello delle infiltrazioni massiccie di idrocarburi a Coal Oil Point, Santa Barbara, California".

Il metano è un gas composto da quattro atomi di idrogeno e da uno di carbonio. E' il componente principale del gas naturale nel nostro pianeta. La cosa è interessante, e non solo per gli astrobiologi, perché sono proprio gli organismi viventi - qui sulla Terra - che rilasciano la maggior parte del metano che si trova in natura, e lo fanno durante i processi di digestione delle sostanza nutritive. Tuttavia, vi sono anche altri processi puramente geologici in grado di rilasciare metano, ad esempio l'ossidazione del ferro.

Mumma continua: "Per adesso non abbiamo sufficienti informazioni per poter dire se il metano su Marte è prodotto da processi biologici, geologici, o da entrambi. Quello che si può dire però è che il pianeta è ancora vivo, almeno da un punto di vista geologico" (ed allora io tradurrei con la parola 'attivo', piuttosto che 'vivo').

Processi biologici?
Se (e questo se è grosso come una casa) la vita microscopia marziana è responsabile della produzione del metano, essa risiede probabilmente ben al di sotto della superficie, dove è caldo abbastanza per far sì che possa esistere acqua allo stato liquido. L'acqua liquida è necessaria per tutte le forme di vita conosciuta, così come lo sono le fonti di energia ed una disponibilità di carbonio.

Ancora Mumma: "Sulla Terra vi sono microorganismi che prosperano a circa 2-3 Km al di sotto del bacino Witwatersrand in Sud Africa, dove la radioattività naturale divide le molecole d'acqua in ossigeno ed idrogeno molecolari. Gli organismi utilizzano l'idrogeno come fonte di energia. Potrebbe essere possibile per simili microorganismi sopravvivere per miliardi di anni al di sotto dello strato di permafrost su Marte, dove l'acqua è liquida, la radiazione fornisce energia ed il diossido di carbonio (vedi qui) fornisce il carbonio. I gas come il metano, accumulatisi in queste zone sotterranee, potrebbero quindi essere rilasciati nell'atmosfera se si aprissero delle fessure durante le stagioni calde, tali da esporre le zone profonde in particolari punti come le pareti dei crateri o i canyons".

Processi geologici?
Tuttavia è anche possibile che un processo geologico (che quindi non ha niente di biologico) abbia prodotto il metano marziano, sia ora che nel passato. Sulla Terra l'ossidazione del ferro crea metano, e su Marte questo processo potrebbe procedere utilizzando acqua, diossido di carbonio ed il calore interno del pianeta. Sebbene non vi siano evidenze di attività vulcanica su Marte oggi, il metano prodotto nel passato, intrappolato in gabbie di ghiaccio (chiamate 'clathrates') potrebbe essere rilasciato adesso.

Il co-autore della ricerca, Geronimo Villanueva, della Catholic University of America di Washington, dice: "Abbiamo osservato e mappato molteplici pennacchi di metano su Marte, uno solo dei quali ha rilasciato circa 19.000 tonnellate di gas. I pennacchi sono stati emessi durante le stagioni più calde, primavera ed estate, forse perché i blocchi di ghiaccio si rompono creando fessure da cui il metano può fuggire nell'atmosfera".

Secondo il team di scienziati, i pennacchi sono stati osservati nelle aree che mostrano evidenza di ghiaccio al suolo o di acqua liquida. Essi sono comparsi nelle regioni dell'emisfero nord di Marte quali ad est di Arabia Terra, nella regione Nili Fossae, e nel quadrante sud est di Syrtis Major, un antico vulcano che si estende per circa 1200 Km.

Altre possibili cause dietro la presenza di metano su Marte, quali ad esempio piogge cometarie o impatti meteoritici sono ritenute poco probabili.

E allora che si fa?
Un metodo per verificare se il metano è stato prodotto da processi biologici è quello di misurarne i rapporti isotopici. Gli isotopi di un elemento (atomi con lo stesso numero di protoni ed elettroni ma con un numero di neutroni differente nel nucleo) hanno proprietà chimiche leggermente diverse, e la vita "preferisce" usare gli isotopi "più leggeri" (quelli con meno neutroni). Ad esempio, il deuterio è una versione più pesante dell'idrogeno: infatti, nel suo nucleo atomico esso ha un protone ed un neutrone, mentre l'elemento idrogeno ha nel proprio nucleo solamente un protone).

Se alla base della produzione del metano su Marte vi è un processo biologico allora il metano e l'acqua rilasciati su Marte dovrebbero mostrare distintivi rapporti per gli isotopi di idrogeno e di carbonio.

La conclusione degli scienziati, l'unica possibile al momento, è che per scoprire le origini del metano marziano saranno necessaire ulteriori indagini, e quindi future missioni su Marte, come il MSL (Mars Science Laboratory).

E questo è quanto. Ripeto brevissimamente: la notizia è che è stata confermata definitivamente la presenza di metano nell'atmosfera marziana, ma per sapere se questo gas è stato prodotto da processi geologici o da processi biologici (o da entrambi) occorrono altre missioni spaziali in grado di compiere specifiche analisi. Tutto il resto non è scienza.

Fonte dati: NASA.

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11 commenti:

  1. Ti facciamo i nostri migliori complimenti per le tue interessanti spiegazioni (ed interpretazioni) degli eventi legati in qualche modo allo spazio.

    Davvero interessante e ben fatti questi tuoi articoli sul metano marziano.

    L'approccio che dai è rigorosamente scientifico ma al tempo stesso chiaro nell'esposizione per tutti!

    Ottima opera di divulgazione scientifica.

    Su Internet allo stato attuale non si trova di meglio, almeno in lingua italiana.

    Ancora i nostri migliori complimenti.

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  2. spieghi come fa l'ossidazione del ferro a creare il metano?

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  3. Forse ho scritto una descrizione troppo generale. Ad essere più precisi il ferro si ossida in ossido di ferro ed è (cito testualmente dalla press release NASA) la trasformazione dell'ossido di ferro nel gruppo di minerali serpentina a creare metano.
    Ciao

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  4. per Anonimo1: non posso che ringraziare per i complimenti.
    Grazie e continuate a seguire News Spazio.

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  5. Vorrei segnalare tuttavia come la scoperta del metano marziano sia in realtà da attribuire all'Europa (peraltro ad un esperimento tutto italiano!) e non agli USA.

    E' stato infatti grazie al PFS (Planetary Fourier Spectrometer) installato a bordo della sonda europea Mars Express dell'ESA (Agenzia Spaziale Europea), il cui PI (Principal Investigator) è l'italiano dott. Vittorio Formisano, che si ebbe - già nelle prime settimane del 2004 - la prima conferma della presenza di tracce di metano nell'atmosfera marziana.

    Poi ovviamente sappiamo tutti come sono esaltati questi americani, al punto da passare sotto silenzio le scoperte della sonda "rivale" europea...

    L'articolo completo, scritto il 1° aprile 2004, sulla scoperta del metano marziano da parte della sonda europea Mars Express lo potete leggere (in italiano) al seguente indirizzo:
    www.esa.int/esaCP/SEMS3J57ESD_Italy_0.html

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  6. Per Anonimo 3, grazie per il tuo contributo e per il link che hai fornito. Ogni quanto di informazione che aumenta le nostre conoscenze è sempre una cosa positiva. Devo dire però che leggendo le parole del team di scienziati americani nel press release NASA non ho trovato nessuna traccia di esaltazione. Ciao e continua a leggerci.

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  7. Fa piacere che nel 2004,prendo per buono cio' che e' stato scritto,"abbiamo" (concorso?) scoperto tracce di metano.Però,esaltazione a parte,cio' che non capisco e' il campanilismo,scusate.Con questo non intendo sminuire,MA esaltare il valore della Ricerca.Certo e' che se ci si continua ostinatamente a dare o cercare "paternità" alla Scienza Spaziale siam proprio poco degni di puntare allo Spazio.SIAMO terrestri,SIAMO di questo fottuto pianeta eppure ogni tanto noi umani siam capaci di farci passare per 180 RAZZE diverse su un solo pianeta.Ridicolo se ci si ferma a pensare,già PENSARE.Quindi,a me personalemente fa piacere della scoperta.Pero' a onor del vero non capisco perchè allora nel 2004 non c'e' stata abbastanza eco.Molti motivi?Economici?soliti italiani chiaccheroni e poco considerati?la "politica"? mi vien da ridere.Forse la "scoperta" non era cosi' approfondita o seria o su basi certe per essere divulgata a chiare lettere.Detesto a volte chi si vanta,o si ammanta di luce riflessa.NON siamo stati "cagati" nella "nostra" italica scoperta?Forse non era cosi' seria.
    E la NASA non mi sembrano cosi' palloni gonfiati nel dare le notizie.Semmai sono gli invidiosi che trovano frasi nascoste tra le righe:)

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  8. “Nelle prossime settimane, il PFS, assieme agli altri strumenti a bordo di Mars Express, continuerà ad accumulare dati sull’atmosfera marziana, grazie ai quali potremo tracciare un’immagine più precisa della situazione” ha detto Agustin Chicarro, Project Scientist della missione Mars Express dell’ESA.

    Ecco un passaggio che mi ha incuriosito,a parte che l'articolo e' ottimo e chiaro,anche se ovviamente dall'alto non si poteva essere cosi' sicuri di percentuali ecc..vabbe' arrivo al succo:
    POCHE settimane dice l'articolo in fondo..che fine ha fatto questa ricerca..DAL 2004quindi?
    Penso che ci siano altri articoli.Li cerchero'.Comunque e' vero,a quanto pare la sonda Europea (Terrestre) ha rilevato già nel 2004 Metano..o comunque NEL 5% c'e' del metano.va da se' che rimango dell'opinione che la NASA non si e' vantata di aver scoperto una cosa già scoperta,sta aggiungendo analisi e dati piu' approfonditi.Cosa che dal 2004..non si ha piu' avuto notizia a livello di Mass media.ovviamente in ITALIA e' piu' interessante parlare del Grande Fratello.

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  9. Mmmmm, ma la questione metano-vita non era già stata sollevata ai tempi del Viking???
    Erano stati fatti esperimenti appositi...i risultati erano contraddittori e subito bollati come inattendibili.

    Lo scetticismo è sempre d'obbligo per uno scienziato, però non bisogna esagerare altrimenti si sconfina nella chiusura mentale (ok per il SE grosso come una casa sui processi biologici, ma allora pure per quelli geologici il SE è altrettanto grosso)

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  10. In effetti la sonda europea Mars Express (un vero gioiello tecnologico)aveva già evidenziato il metano su marte, nel 2004. La scoperta era importante, ma si trattava delle solite.... margaritas. Voglio dire che il pubblico non è assolumanete preparato a ricevere notizie così importanti e, purtroppo, non lo sono neanche i nostri media che non sanno rilanciare simili... perle. E' questo il punto, i nostri media sono del tutto impreparati dal punto di vista scientifico.
    Ennio Piccaluga (Ossimoro Marte)

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  11. bellissima spiegazione!!! complimenti davvero!

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