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martedì 30 settembre 2008

Neve su Marte!

(immagine, fonte NASA / JPL / UA / MET team)

Marte, sol 99. E' mattina presto, e la sonda Mars Phoenix sta utilizzando il suo strumento Lidar, un laser verde puntato verso il cielo a caccia di nuvole. Il fascio laser le trova tra i 3,5 ed i 4 km di altitudine. Ad un certo punto (intorno alle 05:00 come mostrato dal grafico) mentre l'osservazione continua, Phoenix individua varie "striature che cadono" (Fall Streaks), cristalli di ghiaccio formatisi nelle nuvole che iniziano a scendere verso il basso: neve, neve su Marte!

Questa viene trasportata dai venti, variabili con l'altitudine. Alle 05:21, al termine dell'esperimento Lidar la neve era scesa ad un'altitudine di circa 2,5 km, e probabilmente è riuscita ad arrivare ancora più in basso prima di raggiungere un'atmosfera così secca da far sì che i cristalli sublimassero nuovamente in gas.

Forse, con l'avanzare dell'inverno la neve potrebbe riuscire a raggiungere la superficie. Phoenix ce lo dirà!

Malfunzionamento al Telescopio Spaziale Hubble: STS-125 rimandata!

Si è svolta ieri alle 18:00 EDT (questa notte qui in Italia) una teleconferenza Nasa in cui si è discusso di un'anomalia che si è verificata lo scorso weekend al telescopio spaziale Hubble, riguardante la memorizzazione e l'invio dei dati scientifici a Terra (immagine, fonte Nasa). In particolare, lo scorso sabato sono stati individuati errori localizzati nella Control Unit/Science Data Formatter - Side A. Vari test hanno portato alla conclusione che questa unità non supporta più la trasmissione dei dati a Terra.
Si tratta comunque di una unità ridondata, c'è infatti anche un Side B funzionalmente equivalente, e nei prossimi giorni i tecnici sperano di riconfigurare l'hardware di Hubble per mettere on-line questa unità di backup, ripristinandone così le sue funzionalità.

Va da sé che la missione Shuttle Atlantis STS-125 (vedi qui) non partirà più il 14 ottobre come da programma. La servicing mission dovrà occuparsi anche della sostituzione dell'apparecchiatura difettosa, una cui copia, disponibile a Terra, dovrà superare una serie di test per certificarne l'OK al lancio. Verrà a complicarsi un po' l'agenda delle attività di STS-125, già piena di impegni. Insomma, tutto questo porterà ad un ritardo della missione Atlantis a non prima del febbraio 2009.

Ogni mese di ritardo costa alla Nasa più di 10 milioni di dollari, ma se vogliamo trovare un aspetto positivo in questa faccenda facciamo nostre le parole del manager Hubble Preston Burch, il quale ha detto che se questo guaio ad Hubble doveva proprio capitare, allora meglio adesso (prima della missione STS-125) che dopo.

lunedì 29 settembre 2008

Terminata la missione ATV-1


Si è conclusa nel pomeriggio di oggi la fantastica missione della prima navetta robotizzata europea ATV-1 Jules Verne (vedi qui).

Nonostante il grandissimo successo di questi sei mesi di missione, ed i traguardi che l'Europa ha raggiunto, non posso che avvertire una punta di dispiacere nel vedere distruggersi un così prezioso carico di tecnologia.


Le immagini (fonte ESA) mostrano il momento del rientro di ATV nell'atmosfera terrestre avvenuto intorno alle ore 15:30.

Conclusa la missione Shenzhou 7

Ieri alle ore 11:40 si è conclusa felicemente la missione Shenzhou 7 (vedi qui) con l'atterraggio della capsula di discesa nelle pianure della Mongolia. La Cina è il terzo paese ad aver inviato uomini nello spazio con propri mezzi (immagine, fonte Xinhua).

La prima EVA del taikonauta Zhai Zhigang è un raggiungimento importante nell'ambizioso programma spaziale cinese, proiettato alla realizzazione di una stazione orbitale e di una missione abitata sulla Luna.

I tre astronauti, che sono adesso considerati eroi nazionali, dovranno però passare le prossime due settimane in quarantena per sottoporsi ai controlli medici di routine.

Falcon 1 raggiunge l°orbita terrestre: grande successo per SpaceX


Space Exploration Technologies (SpaceX) c'è riuscita! E' la prima azienda privata ad aver inviato con successo un razzo a propellente liquido in orbita intorno alla Terra.

Dopo tre tentativi falliti - l'ultimo poco più di un mese fa - il razzo vettore a due stadi Falcon 1 è decollato alle ore 01:15 di questa notte ora italiana dalla base U.S. Army's Ronald Reagan Ballistic Defense Test Site nell''isola Omelek dell'atollo Kwajalein, a circa 4023 km a sud est delle isole Hawaii, in particolare .

A circa due minuti e trentasette secondi ha avuto inizio la fase di separazione con tra il primo ed il secondo stadio.


Ed a nove minuti e mezzo dal lancio si sono spenti i motori del secondo stadio: Falcon 1 ha raggiunto l'orbita Terrestre, tra i 500 ed i 700 km di altitudine.



Ovviamente grandissima è la gioia in casa SpaceX, una delle due industrie private ad aver vinto i finanziamenti Nasa del programma COTS (Commercial Orbital Transportation Services) per la realizzazione di voli spaziali "commerciali" verso la Stazione Spaziale Internazionale per il trasporto di rifornimenti ed anche per missioni abitate.

Il razzo Falcon 1 è il primo di una prossima famiglia di lanciatori in corso di sviluppo da SpaceX. Il suo motore è alimentato da ossigeno liquido e Cherosene. E' lungo 21 metri ed è progettato per inviare in orbita bassa (LEO) payload aventi peso massimo di circa 570 kg. In questo primo volo il payload è semplicemente un "simulatore di satellite", dal peso di 165 kg, soprannominato Rat-Sat, e dovrebbe continuare ad orbitare intorno alla Terra tra i 5 ed i 10 anni.

Nei programmi di SpaceX vi è l'intenzione di lanciare il prossimo razzo Falcon 1 agli inizi del prossimo anno, questa volta con un verso satellite a bordo, un satellite Malese insieme ad altri payload.
Un altro razzo vettore in corso di sviluppo è il Falcon 9, insieme al veicolo orbitale Dragon, con l'obiettivo di fornire un domani un servizio di rifornimento verso la Stazione Spaziale Internazionale per conto della Nasa. Per la fine dell'anno un primo razzo Falcon 9 sarà pronto per essere inviato al sito di lancio a Cape Canaveral, in Florida, per un test previsto per la prossima estate 2009.

(immagini, fonte Space Exploration Technologies)

sabato 27 settembre 2008

Il tuo nome in orbita intorno alla Terra con la missione Glory

Ormai il giochino è chiaro: prendi una missione spaziale e per darle maggiore visibilità dai la possibilità al grande pubblico di spedire il proprio nome a bordo della sonda. E' anche un modo simpatico ed economico per coinvolgere un numero sempre maggiore di persone e fare così un po' di "cultura spaziale" (immagine, fonte Nasa).

E' la volta adesso della missione del satellite americano GLORY, che porterà i nostri nomi in orbita intorno alla Terra il prossimo giugno 2009. E' il primo del suo genere e la sua missione consisterà nello studiare gli effetti che le particelle nella nostra atmosfera e la variabilità del sole hanno sul nostro clima.

In particolare gli obiettivi di Glory sono di (1) collezionare dati sulle proprietà degli aerosol (sospensione di particelle solide e/o goccioline di liquido in un gas) e della fuliggine presente nell'atmosfera terrestre e di (2) collezionare dati sulla irradianza solare per gli effetti a lungo termine sempre sul clima. Queste misurazioni saranno effettuate con una precisione mai raggiunta prima d'ora.

Glory verrà lanciato dalla base Vandenberg Air Force Base in California.

La pagina web per mandare il proprio nome in orbita è
http://polls.nasa.gov/utilities/sendtospace/jsp/sendName.jsp


Il sito della missione Glory è
http://glory.gsfc.nasa.gov/


Catastrofiche alluvioni su Marte

(immagine, fonte ESA)

Grazie alla High Resolution Stereo Camera a bordo della sonda europea Mars Express ecco questa spettacolare foto della Fossa Mangala, una regione lunga approssimativamente 1000 km a sud est della regione vulcanica Tharsis - dove c'è il monte Olimpo, il più grande vulcano del sistema solare - ripresa il 21 marzo 2007.

Secondo gli studiosi i grandi canali di deflusso si sono formati molto probabilmente a causa di improvvise inondazioni che hanno coinvolto grandi quantità di acqua sotterranea congelata, fusasi dal calore del magma vulcanico fuoriuscito nella regione.

Completata la prima passeggiata spaziale Cinese

Zhai Zhigang è il primo uomo cinese ad avere compiuto una passeggiata spaziale, trascorrendo circa venti minuti all'esterno della capsula Shenzhou 7 (vedi qui).

La prima EVA cinese è iniziata alle ore 10:35 di oggi, ora italiana, per concludersi alle ore 10:58.

Zhai è uscito dal modulo orbitale depressurizzato indossando una tuta spaziale completamente "Made in Cina", dal costo di circa 4,4 milioni di dollari americani denominata Feitian (in cinese significa "volare nel cielo"): è composta da 10 strati isolanti e pesa circa 120 kg.

Liu Boming, anche lui a bordo del modulo depressurizzato per fornire supporto a Zhai, indossava invece una tuta russa Orlan.

La passeggiata spaziale cinese è stata trasmessa dalla televisione di stato in diretta televisiva.

La giornata di oggi vede quindi il raggiungimento di un altro fondamentale obiettivo da parte della Cina nel suo programma spaziale di realizzare una stazione spaziale ed arrivare fino alla Luna.

venerdì 26 settembre 2008

Camera dei Rappresentanti USA: Sì a nuove Soyuz

Il 24 settembre scorso la Camera dei Rappresentati americana ha dato parere positivo ad una nuova estensione all' eccezione per l' "Iran, North Korea and Syria Nonproliferation Act" (INKSNA) che consentirà alla Nasa di acquistare taxi-flight a bordo della navetta russa Soyuz anche dopo il 2011 (data della scadenza della corrente eccezione), fino al primo luglio 2016 (immagine, fonte Nasa TV).

Si tratta di un aspetto molto importante per gli americani, che si innesta nella discussione delle scorse settimane su di un possibile prolungamento della vita dello Space Shuttle a dopo il 2010 (vedi qui, qui e qui) per consentire l'accesso allo Spazio ed in particolare alla Stazione Spaziale Internazionale fino a che non saranno pronti i nuovi veicoli spaziali del programma Constellation.

Nello specifico con la nuova eccezione al INKSNA gli Stati Uniti potranno acquistare servizi spaziali dalla Russia nel caso in cui ne avessero bisogno.

Negli scorsi giorni una nuova estensione non sembrava così scontata proprio a causa del conflitto Russia-Georgia. Del resto vi era anche un problema di tempistica che imponeva una decisione prima del 2009 per via del fatto che costruire nuove navette Soyuz necessita di tre anni di tempo.

Grande, ed ovvia, è la soddisfazione dall'amministratore capo della Nasa M. Griffin.

L'INKSNA vieta agli Stati Uniti di comprare tecnologia avanzata dalla Russia principalmente perché nel passato la Russia aveva collaborato con l'Iran per questioni legate all'energia nucleare. La Nasa ha potuto far volare astronauti americani sulla Soyuz russa proprio in base ad una prima eccezione all'INKSNA promulgata dal Congresso.

Adesso tocca al Senato esprimersi in merito alla nuova estensione per la eccezione al INKSNA.

La Nasa incontra la comunità spaziale per l°esplorazione della Luna

La Nasa si è incontrata con i rappresentanti di industrie, università e stampa giovedì scorso per discutere sui piani di esplorazione lunare, all'interno del programma Constellation che nelle intenzioni prevede di tornare sul nostro satellite entro il 2020 (immagine, fonte Nasa).

I partecipanti hanno discusso sui nove mesi di studio effettuati per indagare sulle capacità di trasporto verso la luna, sulla progettazione del modulo di atterraggio (razzo Ares V e modulo Altair) e sulle opportunità di business a breve termine. La Nasa infatti rilascerà una Request for Proposal per Ares ed Altair all'inizio del 2009.

Maggiori dettagli sul briefing qui.

giovedì 25 settembre 2008

Shenzhou 7 Partito!

E' partita la missione Shenzhou 7! Alle ore 15:10 il razzo vettore Lunga Marcia 2F è partito dal Jiuquan Satellite Launch Center nella provincia cinese del Gansu.

La missione (vedi qui) è la terza con equipaggio umano, cinque anni dopo la prima del 2003. Dopo Stati Uniti e Russia la Cina è il terzo paese ad avere un proprio accesso autonomo allo spazio per missioni abitate.

La missione durerà cinque giorni e terminerà il 28 settembre con un atterraggio in Mongolia. Auguri ai tre taikonauti dallo staff di News Spazio.

STS-125 rimandata al 14 ottobre

La Nasa ha comunicato ieri che la missione STS-125 dello Space Shuttle Atlantis è stata spostata dal 10 al 14 ottobre prossimo. Una conferenza è stata pianificata per il giorno 3 ottobre per il GO definitivo (immagine, fonte Nasa).

La missione STS-125 è l'ultima missione di servizio al telescopio spaziale Hubble (vedi qui).

Con lo shift in avanti del lancio di Atlantis anche la missione dello Shuttle Endeavour STS-126 di rifornimento alla Stazione Spaziale Internazionale verrà spostata, dal 12 novembre al 16 novembre prossimo.

Il ritardo è stato causato dalla chiusura del Johnson Space Center in Houston a seguito dell'uragano Ike.

mercoledì 24 settembre 2008

ASE e gli asteroidi

L'Associazione degli Esploratori Spaziali (ASE, Association of Space Explores) è una organizzazione internazionale composta da astronauti e cosmonauti di 34 nazioni.

Negli ultimi due anni l'ASE ha sviluppato un programma per la protezione della Terra da possibili impatti con asteroidi. Il comitato ASE-NEO (Near Earth Objects) ha sviluppato forti competenze per la gestione a livello internazionale degli aspetti legali, politici e scientifici nonchè di Disaster Management.

I risultati di questi due anni di attività saranno presentati al Comitato COPUOS (Committee on the Peaceful Uses of Outer Space) delle Nazioni Unite nel 2009 a Vienna.

I risultati di questo programma saranno inoltre presentati proprio in questi giorni anche a San Francisco, in un workshop dal 22 al 25 settembre, insieme ai piani per portare gli studi effettuati dall'ASE all'attenzione delle agenzie spaziali mondiali e dei leader politici.

martedì 23 settembre 2008

Una BOTTA di Scienza e Spazio


Facciamo cultura, scientifica finalmente! Per il quarto anno consecutivo l'ESA/ESRIN, lo stabilimento italiano dell'Agenzia Spaziale Europea a Frascati, apre le sue porte nell'ambito della manifestazione Notte Europea dei Ricercatori il prossimo 26 settembre. Durante questa notte i più importanti istituti di reicerca (INFN, CNR, ENEA, INAF ed ESA/ESRIN) saranno aperti al pubblico fino a notte inoltrata.

Gli obiettivi principali della manifestazione sono sensibilizzare il pubblico rispetto alla figura del ricercatore e del suo lavoro così come sull’utilità delle applicazioni della ricerca scientifica nella vita di tutti i giorni, e di avvicinare i giovani agli studi e alle carriere scientifiche. Saranno coinvolti più di quaranta siti scientifici in Europa, di cui sette in Italia.

In aggiunta a quanto sopra il comune di Frascati ha deciso d'accordo con gli istituti di ricerca interessati di allargare la manifestazione a livello locale, da un giorno ad una settimana: la Settimana della Scienza (dal 22 al 27). I ricercatori degli istituti scientifici di Frascati incontreranno il pubblico in un contesto familiare ed informale tutti giorni della settimana, dalle 18:00 alle 24:00, in diversi luoghi pubblici del centro di Frascati (ristoranti, pub, vinerie…) per parlare di argomenti che spaziano dalle stelle ai pianeti fino al cambiamento climatico.

La sede italiana dell'ESA, l'ESRIN, sarà aperta il giorno 26 settembre a partire dalle ore 17:30. Riporto quanto pubblicato nel sito ESA:

Il programma della visita di ESA/ESRIN è concepito su due momenti specifici, una conferenza ed una visita guidata delle strutture interne di maggiore interesse: il Teatro della Realtà Virtuale (VTR), che prevede una proiezione in 3D, e la grande Antenna di ricezione di dati satellitari di cui si spiegherà il funzionamento.

La conferenza si svolgerà come segue:

17:30 Arrivo in ESA/ESRIN
17:30 - 17:45 Welcome – Dieter Isakeit (Responsabile dell’Ufficio Comunicazione e divulgazione della conoscenza ESA/ESRIN)
17:45 - 18:00 Video su ESA/ESRIN
18:00 - 18:30 Videoconferenza con ESA/ESTEC – moderata e condotta da Dieter Isakeit (Responsabile dell’Ufficio Comunicazione e divulgazione della conoscenza ESA/ESRIN)
18:30 - 19:00 Presentazione inerente alle attività di Osservazione della Terra e all`utilità delle loro applicazioni nella vita quotidiana.
19:00 - 19:15 Conclusioni e saluto

A seguire, il pubblico avrà la possibilità di scegliere se continuare la visita accompagnati dal personale di ESRIN addetto oppure lasciare il sito autonomamente. ESRIN, infatti, si affida al servizio centrale di navette messo a disposizione dall’organizzazione centrale partenza da Piazza San Pietro.

Mi sembra un'occasione da non perdere per avvicinarsi allo Spazio ed alla ricerca in generale.

Informazioni ed iscrizioni nel sito web http://www.infn.it/nottedellaricerca/2008/

lunedì 22 settembre 2008

10 Soyuz nello spazioporto europeo di Kourou

L'Agenzia Spaziale Russa ed il consorzio europeo Arianespace (il cui socio di maggioranza relativa è il CNES, l'Agenzia Spaziale Francese) hanno firmato un contratto lo scorso sabato per l'acquisto di dieci razzi vettori Soyuz-ST da lanciare dallo spazioporto europeo di Kourou in Guiana Francese (immagine, fonte ESA).

Il contratto è stato firmato dal capo dell'Agenzia Spaziale Russa Anatoly Perminov e dal Presidente e Amministratore Delegato di Arianespace Jean-Yves Le Gall, a Sochi sul Mar Nero, a margine dell'incontro tra il primo ministro francese Francois Fillon ed il corrispettivo russo, Vladimir Putin. Ne è stata data notizia da fonti diplomatiche francesi.

Il costo dell'intera operazione è di circa 347 milioni di euro ed il primo lancio è previsto per la fine del 2009 .

Avevamo già parlato di Soyuz e di Kourou qualche tempo fa, qui.

Un atollo di stelle

(immagine, fonte NASA e Hubble Heritage Team (STScI/AURA) )

Un perfetto atollo di stelle, intorno ad un nucleo stellare conosciuti come l'Oggetto di Hoag, dal nome dello scopritore, l'astronomo Arthur H. Hoag, nel 1950.

Questa incredibile immagine è stata catturata dalla Wide Field and Planetary Camera 2 del telescopio spaziale Hubble il 9 luglio 2001.

L'estensione dell'anello esterno è di circa 120.000 anni luce, più grande della nostra galassia. Esso è formato da insiemi di stelle "giovani" e massive, e contrasta con il nucleo composto principalmente da stelle più "antiche". Quello che sembra essere il vuoto tra il nucleo e l'anello si ipotizza che possa contentere altri gruppi di stelle troppo deboli per essere visti.

La galassia dista da noi circa 600 milioni di anni luce, e si trova nella costellazione del Serpente.

venerdì 19 settembre 2008

Il dragone in tuta spaziale: pronta al via la missione Shenzhou 7

La Cina ha reso noto i nomi dell'equipaggio della missione Shenzhou 7 che partirà il 25 settembre prossimo (vedi qui). Si tratta di Zhai Zhigang (42 anni, pilota militare), che sarà il primo cinese a compiere una passeggiata spaziale. Gli altri membri dell'equipaggio sono Liu Boming e Jing Haipeng, anch'essi 42-enni, ed anche loro piloti militari.

Durante la prima EVA cinese, che durerà quaranta minuti circa e sarà trasmessa in diretta sulla televizione nazionale, il taikonauta (astronauta in cinese) Zhai effettuerà la messa in orbita di un piccolo satellite in grado di trasmettere immagini della Terra. Liu resterà all'interno della capsula ma indosserà anche lui una tuta spaziale per l'esterno pronto a soccorrere Zhai in caso di necessità.

Liu and Jing facevano parte dell'equipaggio di backup per la missione precedente Shenzhou 6.

Il veicolo spaziale Shenzhou è basato sul veicolo russo Soyuz, ma è stato "aggiornato" dagli ingegneri cinesi. Al pari del "cugino" russo anch'esso è composto da tre moduli, una capsula per l'equipaggio, un modulo orbitale ed un modulo di servizio, ed anch'esso genera energia elettrica tramite l'uso di pannelli solari. A differenza della Soyuz, però, il modulo orbitale ha propri pannelli solari è può restare in orbita indipendentemente dagli altri moduli.

Nel frattempo la Cina ha intenzione di raddoppiare i suoi attuali 14 taikonauti per far fronte agli ambizioni piani del programma spaziale cinese (una stazione spaziale orbitante e missioni sulla Luna). Una nuova classe di astronauti ha già iniziato l'addestramento spaziale.

Congresso Aeronautico Internazionale 2008: due ore al giorno per visitarlo

Come già accennato in precedenza (vedi qui) il 59° Congresso Astronautico Internazionale si terrà a Glasgow (Scozia) dal 29 settembre al 3 ottobre.

Solo velocemente alcune cifre: più di 2000 professionisti dello Spazio e leader internazionali discuteranno attività passate, presenti e future. Quest'anno il programma del congresso sarà il più grande di sempre, con 10 Planetary events, 5 Highlight Lectures, 3 Late Breaking News sessions, una Exhibition, oltre che a sessioni tecniche e discussioni interattive (immagine, fonte SEC Ltd.).

Il 29 settembre si aprirà con i capi delle maggiori agenzie spaziali del pianeta - NASA (USA), ESA (Europa), JAXA (Giappone), CSA (Canada), Roscosmos (Russia), CNSA (Cina) e ISRO (India) - che descriveranno i loro piani spaziali per i prossimi anni.

Seguiranno sessioni plenarie che riguarderanno esplorazione spaziale, aspetti legali legate allo spazio, tecnologie spaziali e cambiamento climatico. Vi sarà "spazio" anche per medicina spaziale, voli spaziali commerciali - le industrie private nel business dello spazio - e si parlerà perfino di fantascienza.

E l'elenco delle attività continua con tantissimi altri eventi.

L'unico cruccio che intravedo - e che non mi spiego - è la clamorosa mancanza di un maggiore coinvolgimento del grande pubblico, ammesso a visitare la manifestazione solamente due ore al giorno. In dettaglio, il più grande meeting internazionale sullo Spazio sarà aperto al pubblico il primo ottobre (dalle 16:00 alle 18:00), il due ottobre (dalle 16:00 alle 18:00) ed il tre ottobre (dalle 09:00 alle 12:00) - ben tre ore!!! - . Francamente mi sembra un po' poco. A voi no?

E' fondamentale il coinvolgimento del grande pubblico, proprio per creare e rafforzare quella cultura sulle cose dello spazio assolutamente necessaria, all'inizio del 21° secolo. Certo, la stampa ha i suoi accreditati, ma quante vole nei media ufficiali abbiamo letto notizie approssimative, se non addirittura errate? E chi, tra i NON addetti ai lavori, ha la competenza per riconoscerle? Fare cultura "corretta" è un imperativo per tutti, in primis per chi "gestisce" lo Spazio. In fin dei conti i budget per le missioni spaziali provengono dalle nostre tasse, no?

Chandrayaan-1: il 19 ottobre il via verso la Luna

Tempo permettendo il prossimo 19 ottobre prenderà il via la prima missione completamente indiana verso la Luna, Chandrayaan-1.

Chandrayaan-1 sarà lanciato da un razzo vettore anch'esso indiano, il Polar Satellite Launch Vehicle (PLSV), il quale porterà oltre che al veicolo lunare indiano anche payload di altri paesi, USA, Gran Bretagna, Germania, Svezia e Bulgaria.

Fare click qui per avere maggiori dettagli sulla missione.

Nel frattempo giovedì scorso il governo indiano ha già approvato la successiva missione lunare Chandrayaan-2 insieme ad un aggiornamento delle infrastrutture di terra, secondo quanto riportato alla stampa dal Ministro dell'Informazione P.R. Dasmunsi dopo un meeting svoltosi a New Deli presieduto dal Primo Ministro indiano Manmohan Singh.

Obiettivo principale di Chandrayaan-2 sarà quello di far atterrare un Rover sulla superficie lunare per svolgere esplorazioni ed analisi chimiche del suolo. Un primo agreement per la missione è stato firmato dalla Indian Space Research Organisation (ISRO) e l'Agenzia Spaziale Russa (Roskosmos) durante la visita a Mosca del Primo Ministro indiano Singh nel novembre dello scorso anno.

giovedì 18 settembre 2008

Una delle più belle e fotogeniche galassie del nostro universo

(Immagine, fonte NASA / The Hubble Heritage Team (STScI/AURA))

M104 (Messier 104), ovvero la Galassia Sombrero, una delle più spettacolari immagini di Hubble. A 28 milioni di anni luce di distanza da noi (ci pensate? sono circa 264.902.400.000.000.000.000 chilometri!), e si estende per circa 50.000 anni luce.

Ha una magnitudo di +8 e può essere vista anche con piccoli telescopi, nella costellazione della Vergine. La sua età è simile a quella della nostra Via Lattea: da 10 a 13 miliardi di anni.

L'osservazione di Hubble è del 2003, usando la Advanced Camera for Surveys. Le immagini sono state scattate con tre filtri (rosso, verde e blu) per ricostruire poi l'immagine a colori naturali. L'immagine risultato è la fusione di sei singole immagini parziali.

mercoledì 17 settembre 2008

Shuttle sì o Shuttle no: un altro tassello

(immagine, fonte Nasa)

In questo post vorrei aggiungere nuovi dati alla vicenda della possibile estensione del programma Space Shuttle da parte della Nasa. Ne abbiamo già parlato qui e qui .

Il punto di partenza è la politica "nominale" della Nasa e dell'amministrazione americana, cioè la versione ufficiale approvata dalla Casa Bianca e dal Congresso nel 2004: il programma Space Shuttle è pianificato per terminare nel 2010 dopo il completamento della Stazione Spaziale Internazionale.

Nuovi razzi e nuovi veicoli spaziali sono allo studio all'interno della nuova Vision per l'esplorazione dello spazio presentata dal presidente americano (programma Constellation), e che vedrà la realizzazione di nuovi razzi (Ares) e di altrettanto nuovi veicoli spaziali abitati (Orion), che però saranno pronti non prima del 2015. Dal 2010 al 2015 quindi gli USA non avranno proprie navette per volare nello spazio. Il piano è quello di comprare posti nella navetta russa Soyuz fino a che le nuove navicelle americane saranno pronte.

Su tutto ciò si innesta la discussione iniziata nelle scorse settimane. Quelli che seguono sono dati più o meno in ordine sparso.

La chiusura del programma Shuttle nel 2010 porterà alla perdita di migliaia di posti di lavoro, circa 10.000 in base ad una stima Nasa, di cui - nel peggiore dei casi - più di 6000 solamente al Kennedy Space Center.

Gli Stati Uniti sono in clima elettorale per le prossime elezioni presidenziali, e molti sono i temi che fanno parte del "gioco".

Comunque, è alquanto "singolare" il fatto che gli Stati Uniti non abbiano veicoli propri per raggiungere la ISS dopo che gli stessi hanno speso più di 100 miliardi di dollari per costruirla.

Inoltre gli attuali timori di un possibile peggioramento delle relazioni con la Russia hanno portato sia repubblicani che democratici alla volontà di diminuire il gap di cinque anni.

Nel frattempo i candidati alla presidenza, sia il democratico Barack Obama che il repubblicano John McCain, dicono che aiuteranno la Nasa aggiungendone al budget annuale la cifra di 2 miliardi di dollari, proprio per diminuire il gap tra la fine dello Shuttle e l'inizio di Ares-Orion.

Attualmente la Nasa spende 3,2 miliardi di dollari l'anno per il programma Shuttle (la maggior parte copre i costi di gestione). I dirigenti del programma dicono che il costo sarebbe praticamente lo stesso sia che lo Shuttle volasse due o cinque volte l'anno.

Tuttavia la Nasa sta ora studiando il modo di mantenere in vita il programma ipotizzando il minor numero possibile di missioni l'anno fino a che non saranno pronte le nuove navicelle, forse più per ragioni legate alla sicurezza, piuttosto che ad un effettivo risparmio economico.

Ad ogni modo, un certo risparmio si potrebbe avere nell'utilizzo di un numero minore di Orbiter, sebbene aumenterebbe la complessità di gestione.

L'amministratore capo M. Griffin stima un costo di 3 miliardi l'anno necessari per continuare a far volare la flotta degli Shuttle.

Però, è previsto che il budget attualmente allocato per il programma Shuttle venga ri-allocato al nuovo programma Constellation a partire dal 2010. Quindi mantenere in vita lo Shuttle senza nuovi fondi aggiuntivi avrebbe l'effetto di aumentare il gap a più di cinque anni, invece che ridurlo.

D'altro canto però uno Shuttle operativo è il perfetto strumento per una corretta manutenzione della Stazione Spaziale Internazionale. Solamente lo Shuttle infatti ha la capacità di carico sufficiente per portare sulla Stazione i grossi pezzi di ricambio - presumibilmente - necessari per estendere la vita della Stazione a ben oltre il 2017.

Comunque, continuare a far volare le navette Shuttle restanti porterebbe anche ad un "fisiologico" innalzamento della probabilità di incidenti, proprio a causa dell'età degli Orbiter. Il Columbia Accident Investigation Board si era espresso suggerendo alla Nasa di sostituire gli Shuttle il prima possibile. Per voli successivi al 2010 gli investigatori vedevano la necessità di ri-certificare la flotta degli Orbiter sulla base degli stessi standard militari utilizzati per i vecchi aeroplani.

Pare che la probabilità che lo Shuttle abbia un incidente sia di 1 su 80. Se la Nasa deciderà di far volare due missioni l'anno tra il 2010 ed il 2015, il rischio di una catastrofe aumenterebbe da 1 su 12 ad 1 su 8 (sono cifre che riporto così come le ho trovate).

Continuiamo a seguire gli eventi ed a presentare i nuovi sviluppi della vicenda.

La 1° foto di un pianeta FORSE in orbita intorno ad una stella: tra due anni la conferma!

(immagine, fonte Gemini Observatory)

Ho letto la notizia un paio di giorni fa e ho deciso di scrivere questo post perché nelle varie news che ho letto sembra che il tutto sia già cotto e mangiato. Invece, continuate a leggere.


Tre scienziati dell'Università di Toronto, usando il telescopio Gemini Nord a Mauna Kea (Hawaii) per riprendere immagini di una giovane stella (1RXS J160929.1-210524), hanno trovato quella che sembra essere una massa planetaria che "probabilmente" è in orbita intorno a tale stella. Essa dista circa 500 anni luce dalla Terra.

Analisi spettroscopiche del "candidato compagno" ne rilevano la massa in circa otto volte quella del pianeta Giove. Inoltre la sua distanza dalla giovane stella è circa 330 volte la distanza che c'è tra la Terra ed il nostro Sole (giusto per dare un'idea di quanto è enorme questo valore, il pianeta più distante del nostro sistema solare, Nettuno, orbita ad una distanza di "appena" 30 volte la distanza Terra-Sole). La giovane stella è molto simile come massa al nostro Sole, ma è molto più giovane.

David Lafrenière, l'autore principale dell'articolo inviato all'Astrophysical Journal Letters, dice: "Questa è la prima volta che abbiamo visto direttamente un oggetto planetario probabilmente in orbita intorno ad una stella come il nostro Sole. Se troviamo la conferma che questo oggetto è legato gavitazionalmente alla stella questa sarà una grande scoperta".

Fino ad oggi gli unici corpi planetari che sono stati "visti" direttamente fuori dal nostro sistema solare sono (1) con nessuna stella intorno, (2) oppure in orbita a nane brune, e quindi facili da individuare.

Se la scoperta trovasse conferme, la grande distanza orbitale sarebbe una grande sorpresa, e porrebbe una nuova sfida ai modelli teorici sulla formazione di stelle e pianeti. Ray Jayawardhana, membro del team di scienziati, aggiunge che in questo caso "questa scoperta sarebbe un'altra evidenza della grande diversità di mondi là nello spazio esterno, e rappresenterebbe un grosso indizio che la natura potrebbe avere più di un meccanismo per produrre masse planetarie compagnie di stelle".

Sfruttando la tecnologia ad ottiche adattive del telescopio Gemini è stato possibile ridurre sensibilmente la distorsione causata dalla turbolenza dell'atmosfera terrestre. Le immagini vicine all'infrarosso e le analisi spettrali dell'oggetto planetario indicano che la sua temperatura è troppo
bassa sia per essere una stella che per essere una più densa nana bruna; inoltre risulta essere piuttosto "giovane".

In sostanza queste indicazioni prese nel loro insieme suggeriscono che tale oggetto sia molto giovane, abbia poca massa e che la sua distanza dalla Terra sia circa la stessa che c'è tra la Terra e la giovane stella. E sebbene le probabilità di un allineamento fortuito tra esso ed una altrettanto giovane stella siano piuttosto poche, saranno necessari ben due anni per verificare che la stella e questo oggetto si stiano muovendo insieme nello spazio.


Lafrenière dice: "Certamente è prematuro dire che l'oggetto stia orbitando intorno a questa stella, ma le prove sono estremamente interessanti. Questo oggetto sarà studiato molto intensivamente nei prossimi anni!".

L'oggetto planetario individuato ha una temperatura stimata di circa 1500°C, molto più caldo del nostro Giove, il quale ha una temperatura di circ -110°C.

L'attività di ricerca che ha portato è parte di uno studio su più di 85 giovani stelle formatesi circa 5 milioni di anni fa.

Fonte dati: Osservatorio Gemini

martedì 16 settembre 2008

Maven: la seconda missione robotica low-cost per Marte

(immagine, fonte Nasa)

La NASA ha annunciato ieri di aver selezionato la prossima missione robotica "low-cost" per l'esplorazione del pianeta Marte all'interno del programma Nasa Mars Scout Program. Si tratta della missione MAVEN (Mars Atmosphere and Volatile Evolution). Gli obiettivi sono lo studio dell'atmosfera marziana e le sue interazioni con il sole, la storia del clima e la sua potenzialeabitabilità con un grado di dettaglio mai ragginto prima.

La missione MAVEN costerà 485 milioni di dollari americani e sarà lanciata nel 2013 (inizialmente era stata pianificata per il 2011, poi rimandata lo scorso dicembre). MAVEN è stata scelta tra una rosa di 20 proposte di missione a seguito del NASA Announcement of Opportunity nell'agosto 2006.

Una domanda molto importante a cui dare risposta è con quale velocità l'antica atmosfera di Marte si è poi dispersa nello Spazio? Avere dei dati significativi è altresì importante per lo sviluppo di modelli affidabili del clima che il pianeta rosso aveva un tempo.
Marte una volta aveva un'atmosfera molto più densa, che consentiva la presenza di acqua liquida in superficie. A seguito di un drammatico cambiamento di clima la maggior parte dell'atmosfera si perse nello spazio; come eperchè è a tutt'oggi ancora un mistero. MAVEN effettuerà fondamentali misurazioni scientifiche a riguardo, che forniranno preziosi indizi sulla storia del pianeta rosso.

Il Principal Investigator per la missione è Bruce Jakosky del Laboratory for Atmospheric and Space Physics dell' Università del Colorado (a Boulder). Il centro NASA Goddard Space Flight Center a Greenbelt (Maryland) gestirà il progetto. La Lockheed Martin di Littleton (Colorado) costruirà invece il veicolo spaziale derivato dai progetti delle precedenti missioni MRO (Mars Reconnaissance Orbiter) e Mars Odyssey.

Dopo il suo arrivo nell'autunno del 2014, MAVEN si posizionerà in orbita ellittica tra 140 e 6200 Km sopra il pianeta. Gli otto strumenti scientifici a bordo della sonda effettueranno misurazioni nel corso di un anno terrestre, all'incirca equivalente ametà anno marziano. Durante e dopo la sua missione scientifica primaria MAVEN potrà essere usato anche come "ripetitore", come supporto per le comunicazioni con la Terra per le missioni robotiche presenti sulla superficie di Marte.

Il programma Nasa Mars Scout Program ha lo scopo di inviare una serie di sonde di piccole dimensioni, low-cost, sul pianeta rosso. La prima di queste è stata la sonda Phoenix Mars Lander, di cui abbiamo già parlato in precedenza (vedi la sezione dedicata qui) e che sta entusiasmando noi terrestri per le sue scoperte.

lunedì 15 settembre 2008

Un francobollo per la prima passeggiata spaziale


Francobollo commemorativo della prima passeggiata spaziale per un essere umano, effettuata il 18 marzo del 1965 dal cosmonauta sovietico Alexei Leonov della Voskhod 2.

Leonov rimase esposto allo spazio esterno per dieci minuti, ad un'altezza di 475 Km dalla Terra e ad una velocità superiore ai 28.000 Km/h.

Due galassie che danzano!

(Immagine, fonte NASA, ESA, ed Hubble Heritage Team (STScI/AURA))

Vorrei proporre un'immagine estremamente spettacolare ripresa dal telescopio spaziale Hubble. L'occhio dell'uomo è riuscito ad arrivare così lontano nel tempo e nello spazio da consegnare al nostro sapere eventi cosmici di una tale grandezza e potenza, eventi in cui sono in gioco energie, masse e dimensioni così grandi da lasciare letteralmente senza fiato.

In questa immagine, ripresa dalla Wide Field Planetary Camera 2 di Hubble nel febbraio 2007, due galassie interagiscono tra loro a causa della forza di gravità che le attrae reciprocamente, ciascuna con le proprie stelle. Sono parecchio lontane da noi, a circa 300 milioni di anni luce (92 milioni di parsec), nella costellazione del Leone.

La galassia più grande, quella sulla destra, ha il nome di NGC 3808, e quella più piccola a sinistra si chiama NGC 3808A. Insieme sono conosciute come ARP 87, inizialmente catalogate negli anni '60. Stelle, gas e polvere cosmica fluiscono da NGC 3808 verso la galassia compagna, formando intorno ad essa un braccio che la avvolge.

Il loro destino è quello di fondersi insieme in una unica galassia più grande. Ma non è un evento isolato: sono centinaia le galassie che si stanno fondendo insieme nel nostro universo conosciuto.

Schedulato per il 25 settembre il lancio di Shenzhou 7

Facendo seguito ad un precedente post (questo) , la Cina diffuso la data del lancio della sua Shenzhou 7 per le ore 15:30 (ora italiana) del 25 Settembre prossimo.

Tempo permettendo in quanto le condizioni atmosferiche per avere il GO definitivo non devono prevedere pioggia, occorre che il vento si mantenga al di sotto di una la velocità di otto metri al secondo e la visibilità a terra deve essere di più di 20 chilometri.

La missione prevede la prima "passeggiata spaziale" per un astronauta cinese, ad un altitudine di 341 Km e della durata di un'ora.

Nei piani ambizioni della Cina vi è la costruzione di una propria stazione orbitale e laboratorio spaziale prima del 2020.

AEXA: la nuova Agenzia Spaziale Messicana?

L'astronauta americano di origini messicane Jose Hernandez ha presentato alle autorità del Messico un progetto per la realizzazione di una Agenzia Spaziale Messicana.

Hernandez, che fa parte dell'equipaggio di una prossima missione dello Space Shuttle Atlantis in programma per il prossimo 2009, ha sponsorizzato il progetto inclusa una base di lancio nella penisola dello Yucatan.

La proposta era già stata approvata dalla camera bassa nel 2007 ed è di prossima votazione al Senato prima della fine del mese.

Se ci sarà il via libera l'agenzia inzierà le operazioni nel marzo del prossimo anno. Il suo nome sarà AEXA ed includerà anche una base sottomarina.

Ogni augurio possibile agli sforzi del Messico da parte dello staff di News Spazio.

domenica 14 settembre 2008

Phoenix cattura un "Dust devils" su Marte

(Immagine, fonte NASA / JPL / UA / Texas A & M)

Sol 104: Phoenix stava riprendendo l'orizzonte di Marte dal sito di atterraggio per ricostruirne un panorama ad alta risoluzione, con l'intento di usare 15 differenti filtri, una immagine per filtro. Dopo ogni foto Phoenix doveva memorizzarla e cambiare filtro, operazioni che necessitano di circa 50 secondi prima di essere pronto con lo scatto successivo.

Ebbene, analizzando tutte le foto si è visto che la fortuna aveva fatto sì che in quattro immagini consecutive vi erano dei "Dust Devils", o eventi turbinosi di vento che passavano da sinistra a destra con una velocità stimata di 5 m/sec. Il Dust Devil misura circa 5 metri di diametro. E' molto più piccolo dei Dust Devils che sono stati osservati dal Mars Exploration Rover Spirit molto più vicino all'equatore del pianeta.

L'immagine è stata ritoccata per rendere il Dust Devil più facilmente visibile.

Per vedere la sequenza animata fare click qui.

Terminato l°esperimento Geoflow a bordo di Columbus

(immagine, fonte Prof. C. Egbers, BTU Cottbus)

Buone notizie dalla Stazione Spaziale Internazionale, in particolare dal laboratorio europeo Columbus: è terminato con successo il primo esperimento di scienza dei fluidi Geoflow, all'interno del Fluid Science Laboratory.

I dati dell'esperimento sono stati inviati, oltre che al team scientifico di Geoflow, al centro di controllo del Columbus in Germania (Oberpfaffenhofen), e da lì inoltrati allo User Support responsabile ed Operations Centres in Italia (a Napoli) ed in Spagna (a Madrid) ed .

Il punto più importante dell'esperimento Geoflow può essere visto come una rappresentazione della Terra in miniatura (o di un qualunque altro pianeta): un fluido incomprimibile è mantenuto tra due sfere concentriche che ruotano su di uno stesso asse. Tra le due sfere vi è una differenza di potenziale elettrico ad alto voltaggio, e ciò crea un campo di forza che svolge il ruolo della forza digravità, che mantiene la sfera interna ad una temperatura più alta rispetto alla sfera esterna, creando così un gradiente di temperatura dall'interno verso l'esterno (come per esempio sulla Terra).

Comprendere la dinamica del fluido compreso tra le due sfere sotto differenti condizioni è molto importante per lo studio di alcuni fenomeni terrestri come ad esempio i flussi atmosferici, i flussi degli oceani ed il movimento del mantello terrestre su scala planetaria,così come per lo studio
di altri problemi di astrofisica e geofisica. I risultati di Geoflow saranno utili anche per apportare miglioramenti in molte applicazioni ingegneristiche, quali ad esempio i giroscopi sferici, i cuscinetti a sfera, le pompecentrifughe e gli scambiatori di calore ad alte prestazioni.

Fino ad ora Geoflow è stato "eseguito" tre volte, e resterà sulla Stazione Spaziale Internazionale fino al 2009. Sarà parte del programma scientifico dell'equipaggio 18.

Il prof. Christoph Egbers, capo del Dipartimento per Aerodinamica e Meccanica dei fluidi (Brandenburg University of Technology) ha affermato che i primi dati ricevuti sono di ottima qualità e che presto verranno pubblicate le prime scoperte significative. "Con il download diretto dei dati di Geoflow da Calumbus alla nostra sala di controllo nell'Università siamo in grado di mostrare l'evoluzione dell'esperimento ogni giorno. Possiamo dimostrare i risultati provenienti dallo Spazio quasi 'in tempo reale' per gli studenti e gli scienziati".

L'immagine mostra le prime immagini dell'esperimento Geoflow.

venerdì 12 settembre 2008

L°uragano IKE dalla Stazione Spaziale Internazionale

(Immagine, fonte Nasa)

Questa immagine mostra l'uragano IKE nella giornata di ieri ripresa dall'equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale. Il centro dell'uragano era approssimativamente a 23,8 gradi Lat Nord e 85,6 gradi Long ovest, in movimento alla velocità di sette miglia nautiche all'ora.
I venti erano di circa 80 miglia nautiche per ora con raffiche fino a 100 miglia nautiche per ora in aumento.

giovedì 11 settembre 2008

Un autoritratto... da astronauta!

(immagine, fonte Nasa)

E' il 3 agosto 2005 e l'astronauta americano Steve Robinson punta la fotocamera verso se stesso, durante la riparazione "sotto" il Discovery. Agganciato ad un End Effector del SSRMS, il braccio robotico della Stazione Spaziale Internazionale, Robinson si è posizionato in corrispondenza dello scudo termico dello Shuttle per rimuovere del materiale sporgente. Facendo attenzione nel riflesso del casco si riesce a distinguere anche la ISS.

Non è impressionante?

Un buco nero catturato da Hubble

(immagine, fonte Hubble Space Telescope e National Radio Astronomy Observatory)

Questa davvero entusiasmante immagine presa dalla Wide-Field e Planetary Camera del telescopio spaziale Hubble ci mostra la galassia gigante NGC 4261, a 45 milioni di anni luce da noi. Essa ci appare come un disco sfumato di centinaia di milioni di stelle. E nel suo centro quello che si ritiene possa essere un buco nero. Si nota lo sbuffo di energia verso l'alto.

mercoledì 10 settembre 2008

Lo Shuttle Atlantis pronto sulla rampa di lancio

(Immagine, fonte Nasa)

Ecco una bellissima immagine panoramica dello Shuttle Atlantis pronto sulla rampa di lancio per iniziare la missione STS-125 di servizio al telescopio spaziale Hubble. Il decollo è previsto per il prossimo 10 ottobre.

Go Atlantis!

La missione Shuttle STS-125: Atlantis va da Hubble


(immagine, fonte Nasa)

Parliamo della prossima missione Shuttle, che dopo vari ritardi è in programma per il prossimo 10 ottobre. Si tratta della quinta ed ultima missione di servizio al telescopio spaziale Hubble, orbitante a 560 Km di altezza. Pur essendo la quinta volta che uno Shuttle visita Hubble questa missione è denominata SM4, Servicing Mission 4, per via del fatto che la SM3 fu divisa in due missioni.

Essa prevede ben cinque attività EVA in 11 giorni, durante i quali saranno installate nuove apparecchiature ed effettuate alcune sostituzioni e riparazioni. Dopodiché Atlantis lascerà Hubble in grado di restare attivo almeno fino al 2013.

L'equipaggio della missione è composto da: Comandante Scott Altman, ha comandato la precedente missione di servizio ad Hubble, la STS-109 (2002), è stato pilota nella STS-90 (1998) e nella STS-106 (2000); Pilota Gregory C. Johnson, al suo primo volo spaziale; Mission Specialist Michael Good, anch'esso al suo primo volo; Mission Specialist Megan McArthur, primo volo; Mission Specialist John Grunsfeld, veterano dello spazio con cinque EVA in curriculum, è al suo terzo volo verso Hubble dopo STS-103 (1999) ed STS-109 (2002), e prima di allora la STS-67 (1995) e la STS-81 (1997); Mission Specialist Mike Massimino, al suo secondo volo dopo la STS-109 (2002) verso Hubble; Mission Specialist Andrew Feustel, al suo primo volo.


Nuova Vita
Obiettivo di missione è estendere la vita di Hubble di almeno cinque anni. A tale scopo verranno
sostituiti sei giroscopi, installate nuove batterie, sostituito un ormai degradato Fine Guidance Sensor con uno nuovo. Verranno inoltre installati supporti di isolamento termico ed un meccanismo che consentirà al termine della sua attività di agganciare un razzo per effettuare il deorbiting finale.


Nuovi Strumenti
Due sono i nuovi strumenti scientifici che saranno installati in Hubble: il COS (Cosmic Origins Spectrograph), uno spettrografo progettato per la spettroscopia ultravioletta. Il suo uso sarà quello di studiare l'origine di molte strutture nell'universo, la formazione e l'evoluzione delle galassie e l'origine di sistemi planetari e del mezzo interstellare.

Il secondo nuovo arrivo è la WFC3 (Wide Field Camera 3), una fotocamera ad alta risoluzione per catturare immagini ad ampio spettro con copertura continua delle lunghezze d'onda che vanno dall'ultravioletto al quasi-infrarosso.WFC3 ha due CCD per UV/Visibile, ciascuno di 2048x4096 pixel, ed un CCD separato per IR di 1024x1024 pixel, in grado di ricevere radiazione infrarossa fino a 1700 nm.

Entrambi questi strumenti sono estremamente potenti ed aumenteranno incredibilmente il potenziale di Hubble, rendendolo quindi in gradi di effettuare ancora nuove e meravigliose scoperte.


Riparazioni
La riparazione di strumenti nello spazio è abbastanza complicata, e compito dell'equipaggio di Atlantis sarà quello di "aggiustare" due strumenti: lo ACS (Advanced Camera for Surveys) che ha smesso di funzionare nel 2007 e lo STIS (Space Telescope Imaging Spectrograph) che si è guastato nel 2004. L'ACS è la fotocamera responsabile del Hubble Ultra Deep Field Image, la visione più profonda dell'universo mai raggiunta. STIS è lo spettrografo attraverso il quale si riesce a discriminare la temperatura degli oggetti osservati, la loro composizione chimica, densità ed il moto. STIS ha esaminato quasar e buchi neri.

La missione STS-125 era stata inizialmente pianificata per il 2004, per essere prima rimandata a seguito della tragedia del Columbia del 2003, e poi cancellata per motivi di sicurezza. Con la ripresa dei voli della navetta americana e dopo un riesame dei rischi, la NASA ha approvato una ultima missione di servizio per Hubble.
Data l'inclinazione (28,5°) e l'altitudine dell'orbita (486 Km - 578 Km), nel caso in cui vi fossero problemi agli scudi termici in fase di decollo e/o durante il suo volo nello Spazio Atlantis non potrebbe "rifugiarsi" nella Stazione Spaziale Internazionale. Ecco perché sarà pronto nel Launch Pad 39B lo Shutlle Endeavour per una - speriamo mai - eventuale missione di soccorso denominata STS-400. Vi rimarrà fintanto che Atlantis sarà nello spazio, ed una volta che quest'ultimo sarà dichiarato OK per il ritorno, l'Endeavour verrà spostato al Launch Pad 39A in preparazione al suo prossimo volo "nominale".

martedì 9 settembre 2008

Detriti spaziali preoccupano la Nasa per la prossima missione Shuttle

(immagine, fonte Nasa)

Secondo quanto riportato nel sito Houston Chronicle la prossima missione shuttle, (la STS-125, di servizio al telescopio spaziale Hubble - ne parleremo nei prossimi giorni in un post dedicato - ), si troverà ad affrontare una maggiore probabilità di rischio di essere colpita da detriti spaziali.


La Nasa stima il rischio di un collisione catastrofica per lo Shuttle Atlantis durante i suoi 11 giorni di missione pari a 1 su 185. Si tratterebbe di un valore doppio rispetto ad una missione Shuttle verso la Stazione Spaziale Internazionale.

Sono vari i fattori che aumenterebbero il rischio, e tra questi la maggiore altitudine dell’orbita in cui si trova Hubble, pari a 560 Km (la ISS orbita a circa 350-400 Km), dove i detriti spaziali ci mettono più tempo per rientrare nell’atmosfera.
Inoltre il numero di questi detriti è recentemente aumentato, a causa della disintegrazione di un satellite russo di sorveglianza la scorsa primavera, a causa della distruzione di un vecchio satellite spia americano da parte della US Navy lo scorso febbraio ed a causa del test anti-satellite effettuato dalla Cina alcuni mesi fa.

In agosto la Stazione Spaziale Internazionale ha dovuto effettuare una manovra di de-boosting proprio per problemi di collisione con un detrito del satellite russo frantumato.

STS-125 è attualmente pianificato per decollare il 10 ottobre.
Il rischio di collisione con i detriti è elevato, superiore alla soglia stabilita di 1su 200, pertanto l’amministratore capo M. Griffin ed il personale Nasa dovranno effettuare una seconda sessione di riesame verso la fine di settembre prima del GO definitivo.

Collaborazione Spaziale in un francobollo

(immagine, fonte Nasa)

Non ho resistito, ma questa è proprio bellina! L'immagine riproduce una serie di francobolli del 1992 che celebra la collaborazione spaziale tra USA ed Unione Sovietica.

Fare click sull'immagine per vederla ingrandita.

Sono certamente tanti i momenti anche nella storia spaziale che si sono voluti omaggiare con una collezione filatelica. "Casualmente" mi è capitato questo. Inspiring, vero?

lunedì 8 settembre 2008

Shenzhou 7: lancio anticipato entro settembre

La Cina ha annunciato la data di lancio per la sua prossima missione spaziale "manned", con equipaggio: lo Shenzhou 7 partirà (non si sà da dove) tra il 25 ed il 30 settembre, portando tre astronauti (o taikonauti) in orbita per la prima passeggiata spaziale cinese.

Sembra che la finestra di lancio sia stata anticipata rispetto alle notizie che sono giunte per mesi, che posizionavano tale missione per metà ottobre. In effetti a partire dall'inizio di settembre si sono succedute varie voci.

L'ultimo lancio della Shenzhou 6 risale al 2005, due anni dopo il primo volo spaziale abitato nel 2003 (Shenzhou 5).

Ci sono varie voci ed interrogativi sul perchè di questa anticipazione. C'è chi dice che settembre offrirebbe una "migliore finestra di lancio", ma pare che dietro tutto ciò vi sia la volontà politica di mostrare al mondo la grandezza cinese all'indomani della fine dei giochi olimpici e delle paraolimpiadi.
Ed aggiungiamo anche i delicati rapporti USA-Russia nel calderone politico, tanto per avere una visione più ampia.

Rimandato al 5 ottobre il lancio di GOCE

Le fasi di preparazione per il lancio di GOCE (vedi qui) dal cosmodromo Plesetsk nella Russia del Nord sono state interrotte ieri 7 settembre da Eurockot a causa di un'anomalia in una delle unità del sistema di guida e navigazione nell'ultimo stadio del vettore di lancio (Breeze KM).

La correzione del problema richiederà la sostituzione dell'unità difettosa, e per far questo sarà necessario "smontare" l'ultimo stadio e riportarlo dal Launch Pad all'Integration Room. Una volta nella camera sterile Occorrerà aprire la carena che protegge il satellite, e ,per accedere all'attrezzatura da sostituire, il veicolo ed il suo sistema di adattatori dovranno essere smontati (immagine, fonte ESA / AOES Medialab).

Attualmente il lancio è stato ri-schedulato per il giorno 5 ottobre alle 16:21 ora italiana (CEST). Non vi
sarà nessuna alterazione per la missione nella sua interezza. Piccoli inconvenienti che capitano!

domenica 7 settembre 2008

Rosetta ed il diamante Steins


Alle 20:58 ora italiana del 5 settembre scorso la sonda europea Rosetta ha effettuato il suo "incontro ravvicinato" con l'asteroide 2867Steins , arrivando ad una distanza di soli 800 Km. Si tratta del primo target scientifico di Rosetta previsto nei suoi undici anni e mezzo di missione che culmineranno con l'esplorazione del nucleo della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko.

Steins è un piccolo asteroide di forma irregolare con un diametro di soli 4,6 Km. E' definito come un asteroide di "Tipo E", una tipologia piuttosto rara, mai osservata direttamente prima d'ora da una sonda interplanetaria.
Questo tipo di asteroidi sono piuttosto piccoli in dimensione ed orbita e si trovano prevalentemente nella parte interna della cintura degli asteroidi, tra Marte e Giove.

I dati raccolti da Rosetta saranno analizzati dagli scienziati per scoprire la vera natura di Steins. Questi studi hanno la loro importanza in quanto possono aprire nuove prospettive per una migliore e più completa comprensione della storia del nostro sistema solare, le origini e l'evoluzione dei pianeti, oltre che ad una nuova modalità per interpretare i dati sugli asteroidi collezionati direttamente a Terra.

E' la seconda volta che Rosetta si occupa di Steins: nel marzo 2006 infatti c'era stato un primo "sguardo", da una distanza di 159 milioni di chilometri.

E nel frattempo sono giunte a noi le prime immagini di Steins. Il sistema visivo OSIRIS e lo spettrometro ad infrarossi VIRTIS a bordo di Rosetta ci hanno consegnato risultati spettacolari.


"Steins sembra un diamante in cielo" ha detto Uwe Keller, Principal Investigator per OSIRIS dal Max Planck Institut Fuer Sonnensystemforschung, Lindau.

E in effetti le foto sembrano mostrare un diamante che naviga nel cosmo. Sulla sua superficie sono
visibili parecchi piccoli crateri e due enormi (uno dei quali misura 2 Km di diametro) il che indica che Steins deve essere molto vecchio. E' presente una fila di sette crateri tutti allineati come a formare una specie di collana, formatasi da impatti ricorrenti durante la rotazione dell'asteroide. Impatti ricorrenti, forse dovuti ad uno sciame di meteoriti o ad un piccolo corpo in frantumi.

E' stato avviato un conteggio dei crateri, che in prima battuta possono dare un'indicazione circa l'età di Steins (più crateri ci sono, maggiore è l'età). Fino ad ora ne sono stati individuati 23.

Steins presenta poi una insolita brillantezza. Dall'analisi delle immagini gli scienziati cercheranno di capirne il motivo.E ciò si spera che aiuti a capire anche come Steins si sia formato.

Immagini, fonte ESA.

Un campo di dune nel nord di Marte molto suggestivo


Ho trovato questa fotografia molto curiosa. Si tratta di un piccolo cratere nelle regioni Nord di Marte, e contiene un campo di dune molto suggestivo. Anche in questo caso "il fotografo" è la telecamera telescopica dell'esperimento HiRISE (High Resolution Imaging Science Experiment) a bordo della sonda Mars Reconnaissance Orbiter.

Gli scienziati sono interessati a studiare la formazione e l'evoluzione di queste dune all'interno del cratere e scoprire il motivo della loro forma circolare.

Il cratere nella sua interezza è questo


Immagini, fonte NASA/JPL/University of Arizona.

sabato 6 settembre 2008

Nuovo piano spaziale per il Canada

Arrivano novità dal Canada in ambito spaziale: martedì scorso il Ministro dell'Industria canadese Jim Prentice aveva nominato l'astronauta Steve MacLean come nuovo presidente dell'Agenzia Spaziale Canadese.

Durante il discorso di annuncio della nomina (vedi qui) il Ministro Prentice aveva dato ordine preciso al nuovo presidente di sviluppare una nuova strategia a lungo termine per l'Agenzia. Eccone uno stralcio:


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I have given Steve a mandate to make sweeping changes at the CSA. As we stand at this crossroads, he will revitalize the Agency. He will restore its ability to punch above its weight in an international quest. He will develop Canada’s capacity for a new era of prestige and achievement.


And to that end, as one of Steve MacLean’s first acts as new President, the CSA will begin consultations with stakeholders that will lead to a new Long-Term Space Plan. I expect this plan – the fourth in the series – to be as influential for our generation of exploration and development as any plan that Canada has produced for charting our future in space. That’s a tall order. I know that Steve is capable of bringing together the stakeholders. Time is of the essence, and I look forward to the plan in the coming months.
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Traduzione:

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Ho dato mandato a Steve per fare cambiamenti radicali nell'Agenzia Spaziale Canadese. Poichè siamo ad un bivio egli rivitalizzerà l'Agenzia. Egli ripristinerà la sua abilità di contare maggiormente nella sfida internazionale. Svilupperà le capacità del Canada per una nuova era di prestigio e realizzazioni.


Ed a tale fine, come uno dei primi atti del nuovo presidente, l'Agenzia Spaziale Canadese inizierà le consultazioni con le parti interessate che porteranno ad un nuovo Piano Spaziale a Lungo Termine. Mi aspetto che questo piano - il quarto della serie - possa essere motivante per la nostra generazione di esplorazione e sviluppo così come lo sono stati i precedenti piani che il Canada ha prodotto per il nostro futuro nello spazio.
Questo è un grande ordine. Io sò che Steve è in grado di riunire le parti interessate. Il tempo è fondamentale ed attendo con impazienza il piano nei prossimi mesi.
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E' previsto il completamento del nuovo piano per il prossimo novembre.

Che dire, mi sembra che ci sia molta determinazione, motivazione ed energia dietro le parole del ministro. Un approccio deciso quanto mai necessario "nelle cose di spazio".

La navetta spaziale europea ATV-1 sganciata dalla ISS

Come da programma (vedi qui) l'ATV-1 Jules verne si è sganciato dalla Stazione Spaziale Internazionale alle ore 23:29 ora italiana (CEST) di ieri 5 settembre 2008, terminando così la sua missione così carica di successi e di storia per tutti noi europei (immagine, fonte ESA).

I portelloni tra ISS ed ATV erano stati chiusi dall'equipaggio della Stazione il 4 settembre. All'aperuta dei ganci di attracco ATV è stato spinto lentamente lontano dalla Stazione. Dopo un minuto di deriva, una volta allontanatosi di tre metri, l'ATV ha dispiegato i suoi piccoli razzi di spinta per iniziare l'allontanamento definitivo dalla ISS. Dopo 22 minuti l'ATV si trovava giusto sotto la Stazione ad una distanza di circa 5 Km, ed a quel punto sono stati disabilitati i suoi dispositivi automatici di emergenza (quelli per intenderci adibiti ad evitare eventuali collisioni con la ISS).

Adesso ATV effettuerà varie manovre per abbassare progressivamente la sua orbita e posizionarsi nel giusto sentiero di ritorno che lo porterà a terminare la sua avventura il 29 settembre con un rientro distruttivo nell'atmosfera terrestre, in una ben precisa area disabitata del sud Pacifico, visibile dalla ISS stessa.

L'equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale si stà già preparando per per l'imminente arrivo della prossima navetta cargo, il russo Progress 30P il prossimo 12 settembre.

Potete trovare qui tutti gli articoli relativi ad ATV-1 ed alla sua prima storica ed entusiasmante missione.

Agenzia spaziale russa: Collaborazione internazionale necessaria contro la minaccia degli asteroidi

L'agenzia di stampa russa RIA Novosti riporta che in un'intervista al giornale russo Krasnaya Zvezda, il direttore dell'agenzia spaziale russa Anatoly Perminov avrebbe detto che vi è un pericolo reale che un asteroide possa essere in rotta di collisione con la Terra (immagine, fonte Nasa).

Ha poi aggiunto che tale emergenza deve essere affrontata attraverso "una estesa cooperazione internazionale" all'interno del framework delle Nazioni Unite.


A Mosca una conferenza scientifica ha identificato l'asteroide Apophis 99942 (o 2004 MN4) come la più grande minaccia per la Terra. Nel 2029 esso passerà a circa 36.000 Km dal nostro pianeta, e vi è preoccupazione che possa finire in rotta di collisione nel 2036, creando una esplosione più grande di quella avvenuta nel 1908 a Tunguska.
Gli scienziati si dividono su come affrontare la minaccia: far esplodere l'asteroide nello spazio prima che raggiunga la Terra oppure deviarne la rotta in modo da evitare la collisione.

Al di là della "faccenda Apophis" in sé, conosciuta ormai da tempo, da questa notizia mi salta agli occhi l'aspetto "collaborativo" invocato proprio dalla Russia, proprio in un momento di vari punti interrogativi a causa delle note vicende sul versante politico (Georgia). La dichiarazione Russa mi pare quindi un buon segno.