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venerdì 31 ottobre 2008

... ma ancora ritardi per la missione STS-125

La missione di servizio al telescopio spaziale Hubble (STS-125) dovrà essere ulteriormente rimandata. Le analisi compiute sull'unità di ricambio SI/C&DH hanno portato alla conclusione che non sarà possibile lanciare la missione Shuttle STS-125 per il prossimo febbraio.

Come già preannunciato in un post precedente (questo) l'unità da sostituire, a disposizione a Terra, non è esattamente gemella di quella a bordo di Hubble.

Attualmente tale unità è sotto un processo di testing per identificare e correggere vari problemi. A ciò seguirà tutta una serie di altri test per la certificazione al volo spaziale (tra i quali test di interferenza elettromagnetica, test di vibrazione e test in camera termica nel vuoto).
Attualmente si prevede di consegnare l'unità al Kennedy Space Center in Florida per la preparazione alla missione Shuttle intorno ad aprile 2009.


Hubble nuovamente "on-line"...

(immagine, fonte NASA, ESA, and M. Livio (STScI))

Il telescopio spaziale Hubbe è nuovamente On-line. La WFPC2 (Wide Field Planetary Camera 2) riattivata da alcuni giorni (vedi qui) ha ricominciato ad inviare immagini spettacolari. Quella che vedete è, infatti, la prima dopo la riattivazione. Essa mostra due galassie di nome ARP 147 che "interagiscono" tra loro.

L'anello blu sulla destra è costituito da una miriade di stelle, e molto probabilmente si è formato dopo che la galassia sulla sinistra è passata attraverso la galassia sulla destra. L'interazione gravitazione ha fatto da stimolo per la formazione di nuove stelle.

La zona polverosa rossastra in basso a sinistra dell'anello blu è probabilmente in punto in cui vi era il nucleo originale della galassia prima di essere "colpita".

ARP 147 si trova nella costellazione della Balena, a più di 400 milioni di anni luce dalla Terra.

giovedì 30 ottobre 2008

Mars Phoenix in Safe-Mode

(immagine, fonte NASA)

Intorno alla mezzanotte di oggi la sonda Phoenix è automaticamente passata in Safe Mode, in seguito ad un evento di "low-power fault" provocato dal peggioramento delle condizioni metereologiche. Sebbene gli ingegneri avessero anticipato che ciò sarebbe potuto accadere, in maniera del tutto inaspettata Phoenix è anche passato - altrettanto automaticamente - alla sua elettronica di backup, il Side-B, ed ha spento una delle sue due batterie.

Nello stato di "Safe Mode" Phoenix interrompe ogni attività non critica (incluse le attività scientifiche) e si mette in attesa di comandi dal controllo missione sulla Terra. Così è stato, e nel giro di poche ore il team di ingegneri ha inviato istruzioni alla sonda per far ripartire la carica delle batterie.

Le condizioni atmosferiche nel sito di atterraggio di Phoenix, nella regione del polo nord di Marte, sono andate peggiorando nei giorni scorsi, con oscillazioni tra -45°C di giorno e -96°C di notte. Come se non bastasse, una tempesta di polvere e nuvoloni carichi di ghiaccio (d'acqua!) riducono ulteriormente la quantità di energia solare che raggiunge i pannelli solari della sonda.

Il piano di "risparmio energetico" descritto ieri in questo post va avanti, ma il controllo missione ha deciso di spegnere da subito anche il secondo sistema di riscaldamento interno, quello relativo al Pyrotechnic Initiation Unit della sonda.

Chandrayaan-1 si avvicina alla Luna

Piccolo aggiornamento sulla prima missione indiana verso la Luna (dettagli qui).
L'immagine a lato (fonte ISRO, Agenzia Spaziale Indiana) mostra l'avvicinamento di Chandrayaan-1 alla Luna.
Ieri è stata effettuata la quarta manovra per innalzare la sua orbita, durante la quale il LAM (Liquid Apogee Motor, il motore di bordo della sonda) è stato acceso per circa tre minuti.

Questo ha portato Chandrayaan-1 ad assumere un'orbita maggiormente ellittica, con l'apogeo (punto più distante dalla Terra) a circa 267.000 Km ed il perigeo (punto più vicino alla Terra) a 465 Km.


In quest'orbita Chandrayaan-1 arriva a più di metà strada verso la Luna, impiegando circa sei giorni per ripassare intorno alla Terra.

E' prevista un'altra operazione di innalzamento orbitale per raggiungere la Luna e farsi catturare dalla sua forza di gravità.

mercoledì 29 ottobre 2008

Mars Phoenix: l°inizio della fine?

(immagine, fonte NASA)

E' una corsa contro il tempo quella che gli scienziati della NASA stanno compiendo in questi giorni nella speranza di estendere la sopravvivenza della sonda Phoenix (per i molti dettagli della missione vedi qui).


Progettata inizialmente per durare 90 giorni la missione Phoenix ha completato il suo quinto mese di esplorazioni del suolo marziano nella regione artica del pianeta. Come previsto, con l'arrivo dell'inverno, i pannelli solari della sonda generano meno energia a causa della minore durata della luce del sole. Allo stesso tempo fa più freddo, e gli strumenti della sonda necessitano di maggiore calore per restare operativi, e questo significa maggiore energia per i sistemi di riscaldamento interni.

"Se non facessimo niente, non passerebbe molto tempo prima che la richiesta di energia per far funzionare la sonda superi la quantità di energia generata giornalmente", ha detto Barry Goldstein, Phoenix Project Manager del Jet Propulsion Laboratory, Pasadena, California, "Spegnendo alcuni sistemi di riscaldamento e strumenti possiamo estendere la vita di Phoenix per parecchie settimane e continuare con gli esperimenti".

L'obiettivo degli ingegneri è quindi quello di far "durare il più possibile" Phoenix. E per far questo l'idea è quella di spegnere uno alla volta i vari componenti del riscaldamento interno, perdendo alcune funzionalità degli strumenti interessati, ma cercando di resistere il più a lungo possibile.

Nelle prossime settimane, quindi, quattro sistemi di riscaldamento saranno spenti uno alla volta per risparmiare energia. Questi sistemi servono sostanzialmente a mantenere gli strumenti elettronici all'interno dell'intervallo di temperatura di funzionamento.

Il primo di questi è già stato spento, quello che riscalda il braccio robotico, la sua fotocamera ed il TEGA (Thermal and Evolved-Gas Analyzer). Il risparmio energetico previsto è di circa 250 Watt-ora per ogni giorno marziano. Il braccio robotico è stato "parcheggiato" con la sonda TECP (Thermal and Electrical Conductivity Probe) conficcata nel suolo davanti a Phoenix (TECP è posizionata sul polso del braccio robotico).
TECP non necessita di calore per funzionare e continuerà a misurare la temperatura del suolo e la sua conduttività, insieme all'umidità atmosferica in superficie. Dovrebbe essere in grado di inviare i dati per varie settimane.

Quando sarà necessario risparmiare altra energia verrà disabilitato il secondo sistema di riscaldamento, quello relativo alla Pyrotechnic Initiation Unit. Questo dovrebbe dare altri quattro o cinque giorni di vita in più a Phoenix.

Dopodiché si renderà necessario spegnere il riscaldamento per la Surface Stereo Imager, la fotocamera principale di Phoenix, insieme agli strumenti metereologici. Ad ogni modo, l'elettronica di controllo di questi strumenti dovrebbe essere in grado di generare abbastanza calore per proprio conto, in modo da mantenerne la maggior parte in vita, compresa la fotocamera.

Il passo finale sarà quello di spegnere il quarto sistema di riscaldamento, quello che riscalda il veicolo spaziale e le sue batterie.

Questo lascerebbe un unico sistema di riscaldamento ancora attivo, che verrà mantenuto acceso fino a che ci sarà energia, lasciando Phoenix alla alla mercé dell'inverno marziano.

Buona fortuna, Phoenix!

STS-126 Endeavour: la missione

(immagine, fonte NASA)

Sospesa per adesso la missione Shuttle STS-125 (di servizio al telescopio spaziale Hubble) è adesso il turno della missione Shuttle STS-126, 27-esima missione verso la Stazione Spaziale Internazionale schedulata per il prossimo 14 novembre.

Sono in programma riparazioni a vari sistemi della ISS e la consegna di materiali fondamentali per portare a sei il numero di astronauti nella Stazione per missioni di lunga durata. Si tratta di un obiettivo fondamentale specialmente dal punto di vista scientifico: un equipaggio di sei persone è in grado di massimizzare l'utilizzo della Stazione e dei suoi laboratori.

L'orbiter della missione STS-126 è lo Shuttle Endeavour e l'equipaggio è il seguente: il comandante è il capt. Christopher J. Ferguson, il pilota è l'Air Force Lt. Col. Eric A. Boe, i mission specialist sono il Navy Capt. Stephen G. Bowen, l'Army Lt. Col. Robert S. Kimbrough, il Navy Capt. Heidemarie M. Stefanyshyn-Piper, gli astronauti NASA Donald R. Pettit e Sandra H. Magnus.
Quest'ultima darà il cambio al flight engineer Gregory E. Chamitoff, che ritornerà a Terra con lo Shuttle. Magnus assumerà i ruoli di flight engineer e NASA science officer per l'Equipaggio 18 della ISS. Ritornerà a casa con la missione Shuttle STS-119.


Nei 15 giorni di missione sono previste quattro attività EVA per compiere varie riparazioni. Una particolarmente importante è quella di manutenzione dei due SARJ (Solar Alpha Rotary Joints, quei dispositivi che consentono ai pannelli solari giganti di ruotare e seguire il sole per massimizzare l'energia generata). In particolare quelli lato "Starboard", cioè verso lo spazio esterno, hanno funzionalità di rotazione ridotta dal settembre 2007.

Lo Space Shuttle Endeavour porterà sulla Stazione anche Leonardo, il Multi-Purpose Logistics Module (MPLM), uno dei tre moduli logistici realizzati in Italia, pieno di rifornimenti. Questo sarà agganciato alla ISS il quarto giorno di missione e tolto il giorno 13-esimo, per nuovamente ospitato nella stiva dello Shuttle per il ritorno a casa.
Tra il materiale che MPLM porterà alla Stazione vi sono due Rack per il riciclo dell'urina in acqua potabile, una seconda toilet, nuovi componenti per la cucina, tra cui un frigorifero e due scaldavivande, un congelatore per esperimenti ed un rack per esperimenti scientifici sulla combustione. A ciò si aggiungono anche due nuove "camere da letto" ed un Resistance Exercise Device, un dispositivo che consente all'equipaggio di effettuare vari esercizi ginnici.

martedì 28 ottobre 2008

Stratificazioni e creste marziane


Ancora immagini mozzafiato da Marte, riprese il giorno 1 settembre 2008 dalla telecamera telescopica dell'esperimento HiRISE (High Resolution Imaging Science Experiment) della sonda Mars Reconnaissance Orbiter.

Questa volta si tratta di una "buca" in fondo ad una valle ad ovest della Juventae Chasma, nei pressi dell'equatore marziano. Si osservano stratificazioni nelle pareti della valle e depositi a creste sul fondo.


Immagini, fonte NASA/JPL/University of Arizona.

HUBBLE torna alla vita

Avevamo lasciato il Telescopio Spaziale Hubble con un po' di problemi. Un primo tentativo di ripristinarne il funzionamento si era interrotto il giorno 16 ottobre (vedi qui), ma adesso le cose vanno decisamente meglio (immagine, fonte NASA).

Lo SI C&DH (Science Instrument Command and Data Handling) è stato riattivato il 23 ottobre. L'anomalia all'ACS (Advanced Camera for Surveys) non era dovuta ad un guasto hardware quanto ad un problema del software di controllo (e quindi risolvibile). Il team di scienziati ritiene di avere individuato anche il problema che ha causato il congelamento dello HST486 (Hubble Spacecraft Computer).

Il giorno 25 ottobre, dopo 24 ore di monitoraggio, HST486 ha iniziato ad inviare comandi alla Wide Field and Planetary Camera-2, la quale è uscita dal suo stato di Safe-mode in cui si trovava dal 16 ottobre.
Successivi comandi hanno consentito agli ingegneri a terra di controllarne lo stato di salute generale e di verificarne i contenuti della memoria interna del microprocessore. Tutto è pronto per riprendere l'acquisizione dei dati scientifici.

lunedì 27 ottobre 2008

Crateri di Marte


Vorrei condividere queste due meravigliose immagini di Marte, in cui i protagonisti sono crateri che si intersecano con crateri più piccoli sul bordo.


Le immagini sono state riprese lo scorso 20 agosto 2008 dalla telecamera telescopica dell'esperimento HiRISE (High Resolution Imaging Science Experiment) a bordo della sonda Mars Reconnaissance Orbiter.



Immagini, fonte NASA/JPL/University of Arizona.

Missione GOCE ancora rimandata: lancio non prima di febbraio 2009

(immagine, fonte ESA)

Le autorità Russe responsabili per il razzo vettore Rockot - che porterà GOCE in orbita - hanno completato le analisi dell'anomalia verificatasi lo scorso 7 settembre durante i test di pre-lancio.


L'anomalia ha avuto luogo nel sistema di guida e navigazione dell'ultimo stadio del lanciatore. Le sue cause sono state adesso identificate e riprodotte e si stima che saranno necessari almeno due mesi per risolvere completamente il problema.

A causa di ciò la missione GOCE non potrà iniziare prima del febbraio 2009. La nuova data di lancio sarà tuttavia decisa solo dopo che il vettore di lancio sarà "aggiustato".

Per tutte le notizie su GOCE andare qui.

domenica 26 ottobre 2008

Test del prototipo NASA di Rover per esplorazione lunare

(immagine, fonte NASA)

Durante la scorsa settimana, ingegneri astronauti e geologi hanno condotto test di guida sul campo del nuovo prototipo NASA di Rover per l'esplorazione lunare, lo Small Pressurized Rover. I test sono stati effettuati nell'ambito dell'11-esimo annuale Desert RATS (Research and Technology Studies).


Due squadre composte ciascuna da un astronauta e da un geologo hanno guidato il rover attraverso il deserto dell'Arizona, testandolo in due differenti configurazioni. La prima consente all'equipaggio di entrare ed uscire a piacimento dal rover, ma è necessario che tutto il team indossi le tute spaziali per tutto il tempo (per proteggerne i membri dall'ambiente lunare).
La seconda configurazione, invece, chiamata SPR (Small Pressurized Rover), prevede l'aggiunta di un modulo pressurizzato alla struttura del rover. In tale modulo prende posto l'equipaggio che quindi può guidare il veicolo dall'interno, e che indosserà le tute spaziali solamente per uscire fuori.

Nella settimana appena conclusa il rover è stato testato effettuando viaggi di un giorno per determinare le performance di ogni configurazione, e questo è già un record in quanto è il periodo più lungo di guida per il rover. Ma la prossima settimana vi è in programma di compiere un test di tre giorni di guida nel deserto nella configurazione SPR, per verificare quanto possa essere performante nonché confortevole in un possibile utilizzo in lunghe missioni di esplorazione sulla Luna.

venerdì 24 ottobre 2008

Terminata la missione sulla ISS per Expedition 17 e R. Garriott

Questa notte alle ore 05:36 (ora italiana) è tornata a casa la Soyuz TMA-12 con un atterraggio perfetto nelle steppe del Kazakistan. A bordo vi era l'equipaggio 17 della Stazione Spaziale Internazionale (il comandante Sergei Volkov e l'ingegnere di volo Oleg Kononenko) dopo più di sei mesi di permanenza in orbita e l'astronauta privato R. Garriott (vedi qui).

Sulla ISS restano l'equipaggio 18, il comandante Michael Fincke e l'ingegnere di volo Yury Lonchakov, e l'astronauta NASA Gregory Chamitoff.

In qualche maniera il volo di R. Garriott ha segnato un punto importante. Per la prima volta un "turista spaziale" ha condotto esperimenti scientifici in collaborazione con la NASA.

Prima di atterrare R. Garriott ha detto: "Nessun dubbio, sto già iniziando a pensare al prossimo volo".

giovedì 23 ottobre 2008

L°India e la Luna: dopo Chandrayaan-1 Chandrayaan-2

Sempre a proposito dell'India nello spazio, diretta sulla Luna con la missione Chandrayaan-1, leggo con piacere di Chandrayaan-2: ne avevo già accennato qualcosa qui, ma la notizia che ho letto oggi aggiunge nuove informazioni. Sembra che la ISRO (Indian Space Research Organisation, l'agenzia spaziale indiana) stia progettando la nuova missione Chandrayaan-2 addirittura per la fine del prossimo anno, se non per l'inizio del 2010.

Quindi, un forte impulso e determinazione in ambito spaziale.

Chandrayaan-2 ha già l'accordo tra India e Russia e la missione consisterà nel far atterrare un rover sulla Luna per compiere esplorazioni ed analisi chimiche.

I dettagli sulla composizione degli strumenti di Chandrayaan-2 saranno decisi dopo che Chandrayaan-1 avrà iniziato a lavorare sulla Luna, e dopo aver studiato i dati che quest'ultima invierà a Terra.

E termino con una bella nota sulla collaborazione internazionale. Il presidente della ISRO G. Madhavan Nair ha comunque aggiunto che "In Chandrayaan-2 ci sarà posto per aggiungere payload di altre agenzie spaziali, come nel caso di Chandrayaan-1".

mercoledì 22 ottobre 2008

In volo la prima missione indiana verso la Luna

Chandrayaan-1 è partita questa mattina alle ore 6:22 ora locale dal Satish Dhawan Space Centre, in orario perfetto, a bordo del razzo vettore PSLV C11 (Polar Satellite Launch Vehicle).

Adesso, PSLV posizionerà Chandrayaan-1 in orbita geostazionaria. Dopodiché con il LAM (liquid apogee motor, il motore di bordo della sonda) Chandrayaan-1 inizierà il suo viaggio verso l'orbita lunare (a 387.000 Km dalla Terra) che dovrebbe raggiungere intorno al giorno 8 novembre (immagine, fonte ISRO).

Una volta vicino alla Luna Chandrayaan-1 inizierà a rallentare, per farsi "catturare" dalla gravità lunare ed entrare così in orbita ellittica.

La fase successiva sarà quella di iniziare la missione vera e propria, con il rilascio della MIP (Moon Impact Probe), una sonda che atterrerà sul suolo lunare portando oltre che ai vari strumenti scientifici anche una bandiera indiana.

Chandrayaan-1 orbiterà intorno alla Luna per due anni.

Per i dettagli sulla missione di Chandrayaan-1 consultate questo post.

Se tutto andrà bene Chandrayaan-1 non sarà sola: a settembre del 2007 infatti il Giappone ha lanciato Kaguya, ed a ottobre 2008 la Cina ha lanciato Chang'e 1. Inoltre l'americano Lunar Reconnaissance Orbiter partirà per la Luna il prossimo febbraio. A quel punto si avranno quattro veicoli spaziali in orbita lunare, di quattro nazioni differenti.

Go Chandrayaan!

martedì 21 ottobre 2008

Festival della Creatività con Astronauti

Dal 23 al 26 ottobre prossimi Si terrà a Firenze, in Fortezza da Basso (Viale Filippo Strozzi 1), la terza edizione del Festival della Creatività, manifestazione che nasce come cassa di risonanza per nuovi inventori. Tutti possono partecipare (io ho partecipato all'edizione del 2006!).

Negli anni ha visto il moltiplicarsi delle iniziative, e quest'anno ci sarà anche una fetta di Spazio.

Domenica 26 ottobre, infatti, alle ore 11:00 ci sarà il seguente incontro "Galileo: Il viaggio nello spazio", a cui parteciperanno David Harrington (Kronos Quartett), B. Ulrich (NASA), E. Flamini(ASI) e gli astronauti italiani Paolo Nespoli ed Umberto Guidoni. Moderatore sarà il prof. M.Mazzoni (Osservatorio Arcetri). Cavaniglia pedana.

Segnalo anche "L'astronomia e la ricerca degli extraterrestri" alle ore 16:00, con F. Pacini, F. Drake (SETI).Cavaniglia pedana (sempre domenica 26).

Da non perdere! L'ingresso è gratuito! Il sito web dell'evento è
http://www.festivaldellacreativita.it

domenica 19 ottobre 2008

Continuano i problemi per il telescopio spaziale Hubble

Ancora guai, purtroppo, per il telescopio spaziale Hubble (immagine, fonte Nasa). Dopo il test positivo del passaggio al Side-B effettuato il 16 ottobre scorso (vedi qui) si sono verificate due nuove anomalie durante l'attivazione degli strumenti scientifici.

La prima di queste è la sospensione delle attività da parte di ACS (Advanced Camera for Surveys) a seguito della mancata accensione di una cella di alimentazione della Solar Blind Camera (il Solar Blind Channel è l'unico componente di ACS in funzione dopo che un problema di alimentazione elettrica avvenuto nel gennaio 2007 aveva interrotto la maggior parte delle sue funzioni).

Durante la riunione dei tecnici per capire come procedere una seconda anomalia ha riguardato il SI C&DH (Science Instrument Command and Data Handling) ed ha causato una serie di eventi che hanno portato il HST486 (Hubble Spacecraft Computer, il computer "di bordo" di Hubble) a comandare il Safe-Mode sia per gli strumenti scientifici che per il NSSC-1 (il computer scientifico di Hubble).

per prima cosa è stato effettuato un "memory Dump" di NSSC-1 (una copia della memoria interna del computer), operazione che ha avuto successo. I dati hanno mostrato che l'anomalia di SI C&DH è differente da quella occorsa lo scorso 27 settembre (vedere qui per maggiori informazioni a riguardo).

Sembra che sia stato rilevato un potenziale problema nel Side-B del CPM (Computer Processing Module), il CPM-B, il quale non era mai stato utilizzato in orbita prima del recente test di attivazione di SIC&DH-B (vedi qui).

Un possibile workaround in corso di test è quello di attivare una configurazione "ibrida" di SI C&DH, in cui vengono utilizzate alcune componenti del Side-A ed altre del Side-B. Sono state effettuate prove al centro spaziale NASA Goddard su di un mock-up di Hubble, il HST Program's Vehicle Electrical System Test (VEST) Facility.

venerdì 17 ottobre 2008

Costruiamo insieme uno Spazio più sicuro

Dal 21 al 23 ottobre si terrà a Roma un convegno dal sapore interessante: "Building a Safer Space Together". Si tratta di un invito a riflettere ed a scambiare informazioni sugli aspetti essenziali della sicurezza dello Spazio su base globale (immagine, fonte ESA).

Organizzata dalla IAASS (International Association for the Advancement of Space Safety, Associazione Internazionale per la promozione della sicurezza spaziale), la conferenza è sostenuta dall'Agenzia Spaziale Europea e da altre agenzie spaziali di tutto il mondo.

La IAASS fu istituita da un gruppo di ingegneri della sicurezza coinvolti nel programma della Stazione Spaziale Internazionale a seguito della tragedia dello Space Shuttle Columbia. L'obiettivo è quello di dare corpo ad una cultura sulla sicurezza spaziale a livello globale (tecnico, organizzativo e socio-politico) per la realizzazione di tutta una serie di obiettivi spaziali (missioni, veicoli, stazioni, habitat extraterrestri, equipaggiamenti e payload) con un maggior livello di sicurezza per tutti.

Il fenomeno che fa da trigger è senz'altro la crescita del settore spaziale in termini di missioni, nazioni coinvolte, ambizioni a raggiungere lo spazio, l'ingresso del settore privato, la domanda collaborazione spaziale sia pubblica che privata. Ne abbiamo già parlato varie volte: stiamo vivendo un momento storico nel settore spaziale.

Ecco quindi che questa conferenza è dedicata a fornire ai partecipanti una visione d'insieme, a stimolare una discussione aperta sulle tematiche della sicurezza nelle missioni spaziali ed a promuovere una sempre maggiore collaborazione internazionale.

Ulteriore ritardo per la missione GOCE

Direttamente dal sito web dell' ESA la notizia di un altro rinvio della data di lancio di GOCE, già rimandata una volta al 27 ottobre prossimo (vedi qui).

Il lavoro di fixing dell'anomalia riscontrata lo scorso 7 settembre (vedi qui) non è ancora completato. Continuiamo a tenere le dita incrociate.

Vedere qui per i dettagli della missione.

Immagine, fonte ESA.

giovedì 16 ottobre 2008

Ottime notizie dal telescopio spaziale Hubble

(immagine, fonte Nasa)

Continuiamo a parlare di Hubble. Lo avevamo lasciato qualche giorno fa con alcune incertezze dovute ai vari problemi incontrati dai test della unità di ricambio del Control Unit/Science Data Formatter (vedi qui).

La buona notizia è che nella giornata di oggi gli ingegneri dello Space Telescope Operations Control Center al NASA's Goddard Space Flight Center hanno effettuato lo switch al Side-B del SI C&DH (Science Instrument Control and Data Handling system).

A seguire, gli strumenti ACS (Advanced Camera for Surveys), il WFPC2 (Wide Field Planetary Camera 2) ed il NICMOS (Near Infrared Camera and Multi-Object Spectrometer) sono stati "risvegliati" dal loro Safe Mode ed è stato verificato che la loro interfaccia verso il Side-B di SI C&DH funzionasse correttamente.
In seguito agli strumenti è stato comandato di tornare nuovamente in Safe Mode fino a quando non riceveranno nuovi comandi direttamente da SI C&DH.

mercoledì 15 ottobre 2008

Chandrayaan-1: lancio il 22 ottobre

Piccolo aggiornamento sulla prima missione indiana sulla Luna, Chandrayaan 1 (immagine, fonte Agenzia Spaziale Indiana).

La data di lancio è stata fissata al prossimo 22 ottobre, e la partenza avverrà dallo spazioporto indiano di Sriharikota alle ore 6.20 (ora indiana).

Vedere qui per i dettagli della missione.


Accordi di collaborazione spaziale tra Francia ed India

Riporto una notizia di alcuni giorni fa. Riguarda un agreement di cooperazione tra l'Agenzia Spaziale Indiana (ISRO, Indian Space Research Organisation) e l'Agenzia Spaziale Francese (CNES, Centre National d'Études Spatiales). India e Francia sono partner nel settore spaziale da vari decenni. Insieme dal 1993 hanno portato avanti vari programmi di cooperazione, all'interno dei quali sono state realizzate varie missioni satellitari, ad esempio Megha-Tropiques e SARAL per lo studio dell'atmosfera terrestre e degli oceani.

Durante la visita in Francia dell' Onorevole Primo Ministro dell' India, Dr. Manmohan Singh lo scorso settembre, sono stati firmati i seguenti tre agreement con la Francia:

1. un Framework Agreement di cooperazione tra i due governi nel settore dell'esplorazione spaziale e nell'uso dello spazio per scopi pacifici quali ad esempio ricerca comune e sviluppo di attività, strumentazione per satelliti, sviluppo di piccoli satelliti, studio del clima e dei suoi cambiamenti mediante satelliti per l'osservazione della Terra, sviluppo di infrastrutture di terra per programmi satellitari

2. un Memorandum of Understanding (MoU) tra l' IIST (Indian Institute of Space science and Technology) e l'Ecole Polytechnique di Parigi per nuove collaborazioni in attività accademiche e di ricerca tra studenti e professionisti

3. un agreement firmato dal Dr. G. Madhavan Nair, presidente, ISRO/Antrix ed il Secretary Department of Space e Mr. Francois Auque, C.E.O. di Astrium, che consente ad Astrium di utilizzare i servizi di lancio di PSLV di Antrix/ISRO per offrire le proprie soluzioni commerciali.

Questi agreement avranno anche l'effetto di dare impulso alle relazioni tra i due paesi in campo spaziale ed incoraggiare nuove iniziative di collaborazione.

Fonte dati: Agenzia Spaziale Indiana.

martedì 14 ottobre 2008

Soyuz TMA-13 arrivata alla ISS

(immagine, fonte NASA TV)

La Soyuz TMA-13, partita due giorni fa dal cosmodromo di Baikonur, si è agganciata quest'oggi alla Stazione Spaziale Internazionale. A bordo vi sono il cosmonauta Yury Lonchakov e l'astronauta NASA Mike Fincke, che costituiscono l'equipaggio 18 della ISS. Con loro anche l'astronauta privato Richard Garriott (vedi qui).

Ad accoglierli sulla Stazione l'equipaggio 17, composto dal comandante Sergey Volkov, da Oleg Kononenko a da Gregory Chamitoff. Fincke sostituirà Volkov, Lonchakov rileverà i compiti di flight engineer di Kononenko, mentre Chamitoff resterà sulla ISS fino al mese prossimo.

Volkov, Kononenko e Garriott torneranno a Terra il prossimo 23 ottobre.

lunedì 13 ottobre 2008

La discesa di 2008 TC3

(immagine, fonte EUMETSAT)

Ecco un'immagine del piccolo asteroide 2008 TC3 che il 7 ottobre scorso si è distrutto a contatto con gli strati alti dell'atmosfera terrestre sopra i cieli del Sudan (vedi qui).

La sua discesa è stata individuata da METEOSAT 8, satellite meteorologico europeo in orbita geostazionaria. Nell'aprile dell'anno scorso METEOSAT 8 è stato relegato al compito di backup, sostituito da METEOSAT 9.

A partire dal 13 maggio di quest'anno EUMETSAT
(European Organisation for the Exploitation of Meteorological Satellites, il consorzio europeo fondato nel 1986 responsabile della distribuzione dei dati metereologici satellitari) ha iniziato ad utilizzare METEOSAT 8 in modalità "Rapid Scanning Service", nel quale il satellite scansiona il globo terrestre ogni cinque minuti. E questo lo ha posto in una posizione privilegiata per osservare gli ultimi fuochi di 2008 TC3.

L'immagine che ne risulta mostra la spettacolare palla di fuoco di 2008 TC3 attraverso uno strumento ad infrarossi di METEOSAT 8, strumento che registra la temperatura di ciò che scansiona. La scala sulla destra è espressa in gradi Kelvin (273°K corrisponde a 0°C).

2008 TC3 è entrato nell'atmosfera terrestre con una velocità di 12,8 chilometri al secondo sopra il Sudan del Nord. La sua esplosione, avvenuta ad alcune dozzine di chilometri di altezza dal suolo, ha rilasciato l'energia di circa un chilotone (pari a 1000 tonnellate di tritolo).

sabato 11 ottobre 2008

Mars Science Laboratory: GO della NASA

(immagine, fonte NASA / JPL)

Due volte più lungo e quattro volte più pesante dei Mars Exploration Rovers Spirit ed Opportunity, il MSL (Mars Science Laboratory) è un nuovo rover che verrà inviato su Marte a verificare se vi fossero mai state le condizioni di "abitabilità", almeno nel sito di atterraggio, per lo sviluppo di vita (anche nel suo stato più elementare).


La scorsa settimana, in un articolo apparso sulla rivista Aviation Week, vi erano state speculazioni su di una possibile cancellazione della missione.

Ieri la NASA ha tenuto una conferenza stampa, e Doug McCuistion, direttore del Mars Exploration Program ha detto chiaramente che i piani per lo sviluppo di MSL "continuano senza sosta fino al lancio del 2009". Al di là degli aumenti dei costi di missione gli scienziati sono confidenti di riuscire a rispettare la data di lancio (tra settembre ed ottobre 2009, con arrivo su Marte nell'estate del 2010).

Inizialmente finanziata per 1,6 miliardi di dollari, la missione MSL ha visto lievitare il suo budget fino a 1,9 miliardi, e forse saranno necessari altri 300 milioni di dollari. Inoltre un ritardo nel lancio costerebbe altri 300 milioni.

Ancora non è chiaro da dove arriveranno i nuovi fondi necessari, e del resto ancora non è chiaro nemmeno il costo complessivo della missione. La volontà NASA, tuttavia, è quella di trovare tutti i fondi necessari.

venerdì 10 ottobre 2008

Astronauti Britannici? Yes please!

Una bella pagina web da leggere sito web del Guardian: l'intervista del nuovo ministro della Scienza ed Innovazione Britannica Dr. Paul Drayson, in cui il neo eletto ministro afferma che il paese ha bisogno di fornire ai giovani nuove "icone" su larga scala, che possano mostrare loro che la scienza può offrire una "vita meravigliosa" (immagine, fonte Nasa).

In questo senso Dr. Drayson è assolutamente a favore della realizzazione di un programma spaziale per voli abitati, e quindi con astronauti UK.

Sin dagli anni sessanta il governo inglese si è sempre rifiutato di investire nei voli spaziali con equipaggio. Ma lo scorso anno il Commons Science and Technology Select Committee ha raccomandato al governo di rivedere la propria posizione. Inoltre, l'agenzia spaziale della Gran Bretagna (British National Space Centre) sta attualmente valutando "opzioni per l'esplorazione spaziale", incluse missioni con equipaggio.

Che dire? Godspeed UK!


Missione Shuttle STS-125: forse un ulteriore ritardo

Ricordate il problema che si era verificato al Telescopio Spaziale Hubble a fine settembre? Un componente per l'invio dei dati a Terra si era guastato, in particolare il Control Unit/Science Data Formatter Side-A. Fortunatamente Hubble ha anche un backup Side-B, ed i tecnici stanno lavorando per metterlo on-line. Ne avevamo parlato in questo post.

Secondo quanto riportato oggi dal sito NewScientistSpace, proprio l'unità di ricambio al componente difettoso di cui sopra sembra avere dei problemi. I primi controlli sulla documentazione di questa unità parrebbero indicare che questa potrebbe non essere in grado di volare il prossimo febbraio (immagine, fonte Nasa).

Sembra che il componente in oggetto, di nome SI/C&DH (Science Instrument/Command & Data Handling), non sia una esatta replica del modulo attualmente su Hubble, secondo le parole di Preston Burch (dirigente del progetto Hubble). Un esempio: l'unità su Hubble memorizza i dati usando vecchie memorie del tipo Core memory technology, molto robuste rispetto alla caduta di alimentazione elettrica. L'unità di ricambio invece, sviluppato anni dopo, usa memorie CMOS, non altrettanto robuste.

Dalla documentazione di SI/C&DH sembrerebbe inoltre che vari test compiuti nel 2001 abbiano dato risultati errati e che siano stati evidenziati problemi mai risolti. Per il prossimo 20 ottobre i tecnici stanno progettando di montare lo SI/C&DH su di un modello del sistema elettrico di Hubble per testarlo. Se si presentassero problemi difficili da risolvere questo potrebbe portare ad un ulteriore ritardo della missione STS-125.

Nel frattempo gli scienziati di Hubble si stanno preparando a mettere on-line il sistema di backup del telescopio, che non riguarderà solamente il Side-B del Control Unit/Science Data Formatter, ma ben sei altre unità (tutte da commutare sul loro Side-B), per una durata complessiva di circa 47 ore.
I test a terra per questa operazione sono già stati effettuati ma il team tecnico sta aspettando l'approvazione dei vertici NASA per iniziare l'attività vera e propria su Hubble, la quale potrebbe arrivare anche per il 15 ottobre prossimo. Incrociamo le dita ed aspettiamo.

Nasa Spinoff 2008: 50 anni di tecnologia

A partire dal 1973 la NASA pubblica annualmente un report indicante le maggiori ricadute che le attività spaziali hanno avuto e continuano ad avere qui sulla terra, tecnologie, strumenti, tutti di interesse in campo industriale per la realizzazione di nuovi prodotti e servizi commerciali.

E' una iniziativa importante, non solo per il trasferimento di tecnologie verso il settore privato, ma anche come veicolo per promuovere una maggiore cultura spaziale, cultura in grado di comprendere gli investimenti che il settore spaziale richiede, cultura che possa riconoscerne le ricadute in termini sia scientifici che commerciali, cultura che quindi mantenga vivo e sempre più acceso l'interesse verso l'esplorazione dello spazio.

L'edizione 2008 del NASA's annual Spinoff ne celebra il cinquantesimo anniversario, evidenziando 50 nuovi esempi di come le tecnologie sviluppate in casa NASA vengano utilizzate nella vita nostra quotidiana. Inoltre, in questa edizione del report, sono riassunte le tecnologie derivate dai programmi spaziali NASA in tutti e 50 i suoi anni di attività.

Spinoff 2008 elenca molte delle innovazioni che hanno portato all'avanzamento in altrettante discipline, tra le quali sanità, trasporti, pubblica sicurezza, protezione ambientale, computer, produttività industriale. Tra le tante descritte:

  • i rivestimenti avanzati in polimero per i dispositivi impiantabili che prevengono l'insufficienza cardiaca
  • la tecnologia robotica utilizzata per la chirurgia mini-invasiva del ginocchio
  • prodotti tessili derivati dalle tute spaziali per la protezione di vigili del fuoco ed i piloti di auto da corsa
  • le tecnologie per le valvole dei motori a razzi per la riduzione delle emissioni nella generazione di energia

Il sito web di riferimento è http://www.sti.nasa.gov/tto/

martedì 7 ottobre 2008

Lo avete visto l°asteroide?

(Immagine, fonte: Peter Birtwhistle, Great Shefford Observatory, Berkshire, UK )

Questa mattina presto intorno alle 4:46 un piccolo asteroide è "caduto" sulla Terra. Cioè, caduto proprio no, però ci ha provato. Il meteoroide, dal nome 2008 TC3 e del diametro di non più di 5 m, si è disintegrato negli strati più alti della nostra atmosfera (molto al di sopra della quota di volo degli aerei) producendosi in una scia di fuoco sopra i cieli dell'Africa, il Sudan.
Quando un meteoroide entra nell'atmosfera terrestre esso comprime l'aria che si trova davanti alla propria corsa. Questa compressione genera calore che riscalda tale aria, la quale a sua volta riscalda il meteoroide, causandone la vaporizzazione.

2008 TC3 era stato scoperto solamente poche ore prima, ma date le dimensioni era assolutamente chiaro che nessun pericolo ci sarebbe stato per persone e cose.
In un articolo apparso ieri sul sito web Spaceref sono riportate le parole del dott. Timothy Spahr, direttore dell'International Astronomical Union's Minor Planet Center: "Vogliamo sottolineare che questo oggetto non è una minaccia".

La previsione che questo oggetto sarebbe stato in rotta di collisione con la nostra Terra è stata effettuata proprio da uno scienziato italiano, Andrea Milani dell'Università di Pisa.

Errata corrige: Pare che l'asteroide mi abbia colpito in testa facendomi scrivere "kg" al posto di "m". Ovviamente il diametro di 2008 TC3 è non più di 5 m! Accettate le mie scuse?

Sulle orme di Opportunity

(immagine, fonte NASA / JPL)

Ecco una simpatica immagine del rover Opportunity durante il suo 1663° giorno sul suolo di Marte.

Dopo aver viaggiato per più di 150 metri Opportunity si è preso il resto della gioranta di riposo per "guardarsi intorno".


lunedì 6 ottobre 2008

Richard Garriott: pronto al lancio verso la Stazione Spaziale Internazionale

Il prossimo volo della Soyuz TMA 12, che partirà il prossimo 12 ottobre diretto alla Stazione Spaziale Internazionale, vedrà a bordo un altro cliente privato della società Space Adventures, il miliardario americano Richard Garriott.

Una curiosità è che Mr. Garriott è figlio di un astronauta Nasa, Owen Garriott, che partecipò a due missioni spaziali, inclusa la Skylab 3 nel 1973. Si può quindi dire che Mr. Garriott Richard è il primo astronauta di seconda generazione.

Una cosa importante però è che durante il duo volo di 10 giorni Mr. Garriott effettuerà esperimenti scientifici in collaborazione con la Nasa. Non solo turista spaziale, o meglio, non più turista spaziale quindi, ma Astronauta privato.

La società Space Adventures è al momento l'unica società al mondo ad offrire viaggi spaziali verso la Stazione Spaziale Internazionale per cittadini qualunque, ovviamente a patto di potersi permettere di pagare 25 milioni di dollari americani.

Sono già stati cinque i clienti di Space Adventures ad aver volato nella capsula Soyuz e ad aver raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale: Dennis Tito, Mark Shuttleworth, Greg Olsen, Anousheh Ansari e Charles Simonyi. Al di là del costo del viaggio, certamente impensabile per la stragrande maggioranza di noi, il contributo di Space Adventures è di fondamentale importanza per portare l'astronautica e lo spazio verso una sempre maggiore diffusione nel nostro pianeta. Ed un giorno, quanto lontano ancora non si sà ma sono certo che sarà così, avremo anche i viaggi spaziali low-cost.

4 ottobre: l°inizio di tutto


Celebriamo una storica ricorrenza: era il 4 ottobre 1957, il giorno in cui iniziò l'era spaziale con il lancio del primo satellite artificiale in orbita intorno alla Terra, lo Sputnik-1 da parte dell'allora Unione Sovietica.

A bordo di un razzo vettore R-7 (Semyorka) lo Sputnik partì verso lo spazio dal cosmodromo di Baikonur. Compì 1.400 orbite prima di bruciare durante il rientro in atmosfera il 3 gennaio 1958.

Pakà

venerdì 3 ottobre 2008

La nebulosa ESKIMO catturata da Hubble

(immagine, fonte NASA, A.Fruchter ed ERO Team, HST)

Ecco un'immagine davvero stupenda della Nebulosa Eskimo, NGC 2392, catturata dal telescopio spaziale Hubble nel 2000. Scoperta nel 1787 dall'astronomo William Herschel, Eskimo dista circa 5000 anni luce da noi.

Si tratta di una nebulosa planetaria, ed i gas che la circondano sono quanto rimane degli strati esterni di una stella simile al nostro sole. I filamenti interni ben visibili sono espulsi da un forte vento di particelle generato dalla stella centrale.

Il disco esterno contiene filamenti arancioni lunghi un anno luce.

"Corsa allo Spazio", "Federazione Spaziale" oppure?


Per questo titolo mi sono ispirato ad un articolo pubblicato sul sito SpaceRef (questo), che devo dire mi ha attratto molto. Condivido le conclusioni a cui arriva l'autore, peraltro da me già espresse da tempo ed in varie forme su questo blog. Leggendo poi altre letture trovate qua e là ho scoperto diverse cose interessanti su cui scrivere (magari in più post).

Cosa ci possiamo aspettare dalla comunità internazionale, una nuova corsa allo Spazio? Magari in qualche modo simile al modello USA-URSS di cinquanta anni fa, con adesso una probabile Cina come antagonista degli USA. Alcuni ritengono che questo possa dare nuovo vigore e nuova spinta alle attività spaziali.

Oppure ci stiamo avviando verso una Federazione Spaziale? Magari con le varie nazioni che si alleano per raggiungere insieme obiettivi altrimenti troppo onerosi dal punto di vista economico e/o progettuale, obiettivi che sarebbero quindi raggiunti anche in minor tempo.
La mia opinione, piuttosto una speranza, è ovviamente a favore della seconda ipotesi. Per alcuni versi il sentiero è già tracciato, a partire dalla collaborazione USA-URSS che portò lo Space Shuttle Atlantis ad agganciarsi alla Stazione Spaziale Mir nel 1995 (vedi qui), e che poi è culminata con il framework di partnership internazionale (vedi qui) che è alla base della Stazione Spaziale Internazionale, il più grande sforzo umano di collaborazione spaziale.

Sono sempre più numerosi i paesi che si affacciano al business spaziale, ed anche se è vero che le nazioni che hanno un proprio accesso autonomo allo Spazio "per voli abitati" sono solamente tre, è anche vero che stanno crescendo in tutto il mondo le competenze scientifiche e tecnologiche sulle materie spaziali.

Di certezze però non ce ne sono, basti pensare a tutto il movimento di informazione che si è mosso a favore/contro un allungamento della vita dello Shuttle nell'ipotesi che la situazione politica in Georgia porti ad un "congelamento" della collaborazione spaziale tra Usa e Russia.

C'è comunque un'altra variabile che si inserisce nell'equazione, e che sono convinto ne diventerà una componente sempre più importante nei prossimi anni: il mondo delle industrie private! il recentissimo successo della SpaceX che ha raggiunto l'orbita terrestre con il Falcon 1 (vedi qui) è un segno molto forte della determinazione in campo.

Nel frattempo come italiani ed europei aspettiamo la ministeriale ESA di novembre.

L'immagine rappresenta la galassia NGC 3949, simile in forma e struttura alla nostra via lattea. E' ad una distanza di circa 50 milioni di anni luce da noi, e fa parte di un cluster di alcune galassie nella costellazione dell'Orsa Maggiore (fonte, NASA/ESA/Hubble Heritage Team).

giovedì 2 ottobre 2008

Una nuova data di lancio per GOCE

L'Agenzia Spaziale Europea e le industrie coinvolte hanno aggiornato la pianificazione delle attività per un nuovo tentativo di lancio del satellite GOCE (vedi qui).

Le autorità russe responsabili del razzo Breeze Km stanno ultimando le analisi e le misure correttive per risolvere l'anomalia che si era riscontrata lo scorso 7 settembre al sistema di navigazione del razzo vettore (vedi qui).

La data più probabile per il lancio è stata spostata al prossimo 27 ottobre 2008 (immagine, fonte ESA).

mercoledì 1 ottobre 2008

Phoenix trova Carbonato di Calcio su Marte

(immagine, fonte Nasa/JPL-Caltech/University of Arizona/Texas A&M University)

Dopo l'individuazione della neve su Marte ecco un'altra importante notizia dal pianeta rosso, diffusa dal team di scienziati del progetto Phoenix durante questa settimana.

Gli strumenti TEGA e MECA (vedi qui per maggiori dettagli sulla missione e sulla strumentazione di bordo) hanno confermato la presenza di Carbonato di Calcio (Calcite) in quantità relativamente abbondante, sia pur in una piccola percentuale della massa totale del suolo analizzato.

Aver trovato il Carbonato di Calcio è importante perché di solito la Calcite è associata ad acqua liquida.

Inoltre il team di TEGA ritiene di aver rilevato anche minerali argillosi (e questa non è una gran sorpresa). MECA però non è ancora in grado di confermare questa notizia: esso infatti è stato progettato per individuare le sostanze che si dissolvono in acqua. La Calcite, nelle giuste condizioni può sciogliersi abbastanza facilmente, mentre le argille no.

La squadra del MECA ha determinato poi una stima del 'pH' del suolo, pari a 8.3, molto simile al pH degli oceani qui sulla Terra.

Continuiamo ad attendere altre notizie da Marte.