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venerdì 3 aprile 2009

5° Conferenza Europea sui Detriti Spaziali: i maggiori risultati scientifici

(Immagine, fonte ESA)


NEWS SPAZIO :- Faccio seguito all'annuncio della 5° Conferenza Europea sui Detriti Spaziali
che si è tenuta dal 30 marzo al 2 aprile 2009 per pubblicarne i risultati più rilevanti.

330 esperti in molteplici discipline provenienti da 21 paesi hanno presentato i risultati delle proprie ricerche in circa 100 presentazioni e più di 40 sessioni poster. Le aree di maggior interesse sono state la misurazione dei detriti e la loro caratterizzazione, la modellizzazione e la previsione, le analisi di rischio per le missioni sia per le fasi orbitale che per il rientro, protezione e scudo, l’attenuazione e bonifica dai detriti, le politiche di gestione dei detriti e linee guida, così come la sorveglianza e la catalogazione all'interno della SSA (Space Situational Awareness).

Quella che segue una lista dei principali risultati.


Gerard Brachet, ex capo del Comitato ONU per l'uso pacifico dello spazio (UNCOPUOS, UN Committee on the Peaceful Uses of Outer Space), ha riesaminato lo stato della caratterizzazione dei detriti spaziali e del loro ambiente, ed ha identificato la necessità di effettuare azioni congiunte per l'uso sostenibile dello spazio. A questo scopo è stata recentemente avviata l'attività di un sottocomitato tecnico e scientifico dell'ONU. Esso di baserà su precedenti attività (sempre dell'ONU) che portarono alla definizione di un primo insieme di linee guida nel 2007.

Nell'area Measurement and Space Surveillance, la campagna aerotrasportata dell'ESA di osservazione "multi-sensoristica" del rientro della navetta europea ATV (Automated Transfer Vehicle) effettuata lo scorso settembre 2008, ha avuto l'importante compito di fornire dati per aumentare la nostra comprensione della fisica del rientro atmosferico incontrollato, e che possa poi portare a migliori modelli per effettuare stime di rischio.
Inoltre la nuova rete di monitoraggio americana Space Surveillance Network S-band abbasserà ulteriormente la soglia sulla dimensione degli oggetti che possono essere catalogati e tracciati, portando - tra le altre cose - a migliorare le capacità di effettuare manovre anti collisione.
Ancora, misurazioni ottiche hanno incrementato la nostra conoscenza sull'insieme di detriti nelle orbite terrestri alte, incluse l'orbita geostazionaria (GEO) e quelle molto eccentriche.
Si aggiungono a ciò anche i molteplici esperimenti "beam-park" (mono- e bi-statici) che hanno coinvolto radar europei e radio telescopi, i quali hanno fornito dati sui detriti con dimensione inferire ad 1 cm.

Nell'area Modelling and Orbit Prediction, sono stati discussi i più recenti modelli di "space debris environment", detriti e loro ambiente spaziale (ORDEM 2008 per la NASA e MASTER 2009 per l'ESA) e sono state effettuate varie analisi sulla sua stabilità [dell'ambiente] nel lungo termine.

Per quanto riguarda l'area On-Orbit and Reentry Risk Analysis, l'attenzione è stata posta sui servizi di collision avoidance e sul supporto per le analisi del rischio per gli oggetti in orbita bassa (LEO) ed alta (GEO). Altro tema su cui è stata posta molta attenzione è stato quello delle valutazioni del rischio nella fase di rientro, basate su simulazioni dettagliate dei processi di break-up (la distruzione di un oggetto durante un rientro atmosferico incontrollato).

Area Mitigation: è stata descritta l'attuale situazione ai livelli internazionale, nazionale e di singola agenzia, relativamente alle linee guida e/o requisiti per "l'attenuazione" dei detriti spaziali. E' stato puntualizzato che però questo passo rappresenta solamente un primo step per il mantenimento di un ambiente spaziale sicuro. Come passo successivo ed assolutamente necessario è stato identificato il processo di bonifica dei detriti spaziali (es: la rimozione attiva di detriti orbitali). Molti contributi hanno affrontato gli aspetti tecnici ed operativi per implementare tale processo.

Nell'area Hypervelocity Impacts and Protection, sono stati presentati gli ultimi risultati nelle tecnologie di accelerazione, ottimizzazione degli scudi protettivi e tools di predizione dei danni. Gli esempi di impatti sulla Stazione Spaziale Internazionale hanno evidenziato l'importanza di misure protettive.

Area Space Surveillance: ricercatori europei hanno presentato le loro proposte per sensori ottici e radar e per metodi per l'elaborazione dei dati per un sistema europeo SSA. Topic importante è stato il livello di efficienza nelle fasi di rilevamento, correlazione e catalogazione dei detriti spaziali.
Gli esperti americani e russi hanno fornito alcune informazioni sulla loro esperienza ottenuta in circa 50 anni di servizio. Molti partecipanti hanno incoraggiato la cooperazione internazionale e/o le attività di coordinamento della sorveglianza.


La grande qualità e quantità degli interventi ha fornito una visione d'insieme sullo stato attuale della ricerca internazionale nel campo dei detriti spaziali. E' importante osservare che è stata la prima volta che gli aspetti di sorveglianza spaziale sono stati inseriti come tema principale in una conferenza internazionale

Misure di sorveglianza e protezione passiva ed attiva, anche se rappresentano grandi sfide tecnologiche e costose, sono del tutto necessarie. Non vi sono altre alternative. Ancora una volta una partnership internazionale rappresenta la migliore risposta possibile.

Fonte dati: ESA.

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