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sabato 17 ottobre 2009

Missione LCROSS, i primi risultati NASA e le prime immagini del °cratere Centaur°


NEWS SPAZIO :- Ci siamo, cominciano ad arrivare! Mi riferisco ai primi risultati della missione LCROSS (Lunar Crater Observation and Sensing Satellite) dopo il doppio impatto del 9 ottobre scorso nel cratere Cabeus vicino al polo sud della Luna. Per primi sono arrivati proprio il gruppo di scienziati della missione con un comunicato NASA nel quale, lo dico subito, non c'è ancora nessun riferimento alla presenza o meno di acqua.

La sonda LCROSS ha prodotto una grande mole di dati sull'impatto del Centaur prima di collidere anch'essa con la superficie lunare. I nove strumenti di bordo hanno catturato ogni fase della sequenza dell'evento: il flash dell'impatto stesso, la nuvola di detriti generatasi e la creazione del 'cratere Centaur'.

Anthony Colaprete, Principal Investigator della missione LCROSS, ha dichiarato: "Il gruppo sta lavorando sodo sulle analisi ed i dati sembrano essere di ottima qualità".
All'interno dei dati ultravioletti/visibili/near infrared è stata rilevata anche la debole nuvola di detriti generata dall'impatto del Centaur. Ancora le parole di Colaprete: "C'è una chiara indicazione di un pennacchio di vapore e detriti. Rispetto all'estensione dei modelli di previsione che avevamo fatto la luminosità dei detriti eiettati appare essere al valore minimo e questo potrebbe essere un indizio delle proprietà del materiale su cui il Centaur è impattato".

Parametri come ampiezza, forma e visibilità del pennacchio di detriti aggiungono tutti informazioni importanti sulla concentrazione e lo stato del materiale nel sito di impatto.
LCROSS ha anche registrato il flash dell'impatto del Centaur in entrambe le fotocamere termiche (MIR, Mid InfraRed) per circa due secondi. La temperatura del flash fornisce anche in questo caso informazioni di rilievo per determinare la composizione del materiale nel luogo ove è avvenuto l'impatto.
Altri dati registrati dallo spettrometro ultravioletto/visibile sono le emissioni lo spettro di assorbimento attraverso il flash. Differenti materiali rilasciano o assorbono energia a specifiche lunghezze d'onda, misurabili proprio dagli spettrometri.

La sonda ha registrato ed inviato a Terra dati praticamente fino ad un secondo dal suo impatto e le fotocamere termica e near-infrared hanno prodotto immagini eccellenti del cratere Centaur, ad una risoluzione di meno di 2 metri. Da tali immagini è stata determinata la sua estensione, pari a circa 28 metri.

Colaprete: "Riuscire a fotografare il cratere Centaur ci aiuta a ricostruire il processo dell'impatto, che a sua volta ci è d'aiuto per comprendere le osservazioni del flash e del pennacchio eiettato".

Durante le prossime settimane il team di ricercatori della missione LCROSS insieme agli altri gruppi di osservazione continueranno ad analizzare ed a verificare i dati collezionati dai due impatti. Ogni nuova informazione seguirà l'iter di revisione scientifica e verrà pubblicata non appena sarà disponibile.

E questo è tutto per il comunicato NASA. Vediamo adesso le molte immagini rilasciate dal team di missione.

La prima immagine pubblicata qui sopra è stata ripresa dalla Visible Light Camera quindici secondi dopo l'impatto. L'estensione della nuvola di detriti è di circa 6-8 Km di diametro.

Qui sotto uno zoom della precedente immagine con evidenzita la nuvola di detriti


Visuale del polo sud lunare da un'altitudine di circa 770 Km (Visible Light Camera).


Qui sotto gli spettrometri UV/Visibile e Near Infrared hanno monitorato il flash dell'impatto, il pennacchio di detriti ed il fattore di riflessione all'interno del cratere Cabeus. L'immagine mostra la radiazione totale integrata tra tutte le lunghezze d'onda misurate da ogni spettrometro.


Questa immagine è stata ripresa dalla fotocamera MIR1 (Mid Infrared), sensibile alle lunghezze d'onda comprese tra 6,0 e 10,0 micron. La firma termica dell'impatto è rilevata chiaramente dalla freccia gialla (risoluzione di circa 4 metri/pixel).


Quest'altra immagine invece è stata scattata con la fotocamera NIR2 (Near Infrared), la cui sensibilità varia da 0,9 a 1,7 micron. La risoluzione è di circa 2 metri/pixel.


Ancora un'immagine della fotocamera MIR1. La freccia gialla indica la firma termica dell'impatto del Centaur. Questa osservazione è stata effettuata da un'altitudine di circa 600 Km con una risoluzione di circa 1020 metri/pixel. Il colore bianco rappresenta una temperatura di circa +35°C, il rosso è a circa +18°C ed il blu scuro è a circa -45°C. Le aree nere sono al di sotto di -50°C.


Ecco una sequenza di immagini riprese da MIR2. La prima di queste (da sinistra a destra) mostra il cratere Cabeus prima dell'impatto, a meno due secondi. La seconda immagine mostra la stessa scena con il contrasto aumentato. Occhio alla freccia che indica l'impronta termica dell'impatto. La risoluzione va da circa 1020 metri/pixel per T=0 fino a circa 990 metri/pixel a T=+6 sec.


Per ultima ecco un'altra serie di immagini riprese da MIR1 presentate in toni di grigio (bianco=caldo, nero=freddo) e con contrasto aumentato. La risoluzione va da circa 1020 metri/pixel per T=0 fino a circa 990 metri/pixel per T=+4 sec.


Immagini, fonte NASA.

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