Cerca in News Spazio

venerdì 3 novembre 2017

Quello che si nasconde sotto la polvere di Marte, by Curiosity!

(Credit NASA/JPL-Caltech/MSSS)

NEWS SPAZIO :- Restiamo anche con questo articolo sull'esplorazione di Marte. Voglio condividere un'immagine molto significativa, che dà l'idea dell'importanza della tecnologia che ruota intorno al catturare ed elaborare foto sempre più "potenti".

La vedete in cima al post, è un'immagine a falsi colori di una roccia chiamata "Christmas Cove", ripresa con filtri speciali, disponibili nella fotocamera MastCam a bordo del rover Curiosity, il Mars Science Laboratory a lavoro nel grande cratere Gale di Marte dall'Agosto 2012.
Filtri che permettono di rilevare direttamente la presenza di alcuni minerali.

La foto è un'immagine composita molteplici scatti, effettuati attraverso 3 filtri scelti per far risaltare l'ematite (un minerale di ossido di ferro) di un viola acceso.



La roccia non sembrava contenere avere molta ematite. Ma Curiosity con il suo strumento per rimuovere la polvere (il DRT, Dust Removal Tool) ne ha spazzolato un'area di 6 centimetri di ampiezza.
E le osservazioni con la MastCam effettuate il 17 Settembre hanno invece rivelato una forte presenza del minerale, al di sotto dello strato di polvere.

La stessa area è stata analizzata anche da ChemCam (Chemistry and Camera), la quale ha individuato anch'essa le prove della presenza di ematite, prove spettrali in questo caso.
Eccole

(Credit NASA/JPL-Caltech/LANL/CNES/IRAP/LPGNantes/CNRS/IAS)

Conosciamo ChemCam come quello strumento che spara un laser su di una roccia e ne analizza i fumi che ne derivano. Ma può essere usata anche in modo "passivo", come in questo caso. Il telescopio che la compone invia allo spettrometro interno la luce riflessa da un piccolo punto target.

L'immagine nel quadratino in alto a sinistra ci rivela "Christmas Cove", ripreso dal Remote Micro-Imager di ChemCam. Nel suo centro, sono evidenziati in rosso 5 punti che indicano proprio i 5 target analizzati. Questa piccola foto ricopre un'area di circa 5 centimetri.
Le righe bianche che sembrano venature corrispondono a fratture nella roccia riempite di minerali di solfato di calcio.

Il grafico ci mostra 5 linee, una per ognuno dei 5 punti analizzati, corrispondenti alle misurazioni dello spettrometro di ChemCam, I dati sono relativi alla luminosità nel punto target rispetto a migliaia di differenti lunghezze d'onda (asse X), da 400 nanometri (l'estremità viola della luce visibile) ad 840 nanometri (il quasi-infrarossi).

Le misurazioni nel grafico che sono indicative della presenza di ematite sono indicate con le frecce nere. tra queste è visibile un avvallamento a 535 nm, la parte di luce verde dello spettro in cui l'ematite a grana fine tende ad assorbire più luce ed a rifletterne meno rispetto alle altre parti dello spettro.

A circa 750 nm lo spettro mostra invece un picco massimo di riflettanza (la capacità di riflettere parte della luce incidente su una data superficie o materiale), seguito da un ripido decremento dell'inclinazione spettrale verso 840 nm, tutti valori consistenti con la presenza di ematite.

Fonte dati, NASA 1, 2.

2 commenti:

  1. Mi è preso un collasso: ad una prima occhiata mi è sembrata una foglia!!!

    RispondiElimina
  2. Sarebbe interessante usare una trivella per scavare a moltissimi metri di profondità per vedere com'è composto il sottosuolo di Marte.

    RispondiElimina

Chiunque può liberamente commentare e condividere il proprio pensiero. La sola condizione è voler contribuire alla discussione con un approccio costruttivo e rispettoso verso tutti. Evitate di andare off-topic e niente pubblicità, grazie.