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lunedì 18 gennaio 2016

Jason-3, lancio del satellite perfetto, rientro del 1° stadio del Falcon 9 preciso, soft, ma atterraggio fallito, spettacolare video

(Credit SpaceX via Facebook)

NEWS SPAZIO :- Compiuta con successo la missione primaria dell'ultimo lancio di SpaceX, la messa in orbita del satellite NASA per il monitoraggio degli oceani Jason-3, un programma di cooperazione Internazionale tra Stati Uniti ed Europa.

Il lancio è avvenuto alle ore 19:42 (ita) di ieri Domenica 17 Gennaio dalla Vandenberg Air Force Base in California, a bordo di un vettore Falcon 9.
Un lancio perfetto, Jason-3 ha raggiunto la sua orbita target, a circa 25 km al di sotto del satellite Jason-2. Jason-3 aumenterà gradualmente la propria orbita fino a raggiungere 1.336 km, posizionandosi appena dietro Jason-2 (dietro di un paio di minuti).

I due satelliti orbiteranno quindi in formazione effettuando misurazioni simultaneamente per circa 6 mesi, in modo che gli scienziati di missione possano calibrare con precisione gli strumenti del nuovo arrivato. A seguire Jason-3 inizierà la fase scientifica della propria missione, per minimo 3 anni ed almeno 5.

Ma l'altro motivo di attenzione per questa missione è stato il nuovo tentativo di atterraggio autonomo del 1° stadio del Falcon 9 (F9S1) al termine della sua missione, cioè dopo essersi separato dal 2° stadio.
Come sapete SpaceX con questo volo ha tentato un atterraggio sulla nave-piattaforma-robot ASDS (Autonomous Spaceport Drone Ship) posizionata nell'Oceano Pacifico, in attesa dell'arrivo di F9S1.

L'atterraggio è stato assolutamente soft e molto preciso. F9S1 è atterrato con grande precisione proprio al centro della piattaforma, ma una delle quattro gambe di atterraggio non si era bloccata nella sua posizione di apertura.
Ciò ha fatto inclinare il razzo fino a cadere al suolo esplodendo.

Lo vediamo in un primo spettacolare video pubblicato da SpaceX su Instagram.



Torniamo a F9S1. La partenza è avvenuta alle 19:42 ora Italiana (T=0).

Lo spegnimento dei motori principali di F9S1 (MECO, Main Engine Cut-Off) ha avuto luogo a T+02:34 (2 minuti e 34 secondi dopo il lancio). Tre secondi dopo ecco la separazione di F9S1 da F9S2 (il 2° stadio con il payload), a 67 km di altezza, ad una velocità di 6.150 km/h.

F9S1 a motori spenti continua per inerzia a salire, ma la sua traiettoria non più alimentata da una spinta propulsiva è destinata a concludersi con una parabola che inevitabilmente si concluderebbe con la distruzione del veicolo nell'Oceano. Ciò è quanto accade in tutti gli altri lanciatori.
Ma lo sforzo di SpaceX è quello di non far andare perso il 1° stadio, un obiettivo di riuso molto ambizioso che ha portato negli anni l'azienda di Elon Musk a sperimentare nuove tecnologie. Trovate tutto nella sezione 'SpaceX' del blog.

E' tempo ora di pensare alla missione secondaria, far atterrare F9S1 sulla piattaforma ASDS in attesa.
Per prima cosa F9S1 ha effettuato una manovra di Flip-Around con i suoi razzi di manovra (ACT, Attitude Control Thruster), ruotando su sé stesso cioè per posizionare i motori del 1° stadio in verso opposto alla direzione di volo. Ricordate, F9S1 sta ancora sfrecciando verso l'alto.

A circa T+04:30 tre dei 9 motori Merlin del 1° stadio vengono di nuovo accesi per una parziale manovra di Boost-Back, durata circa 30 secondi.
Questa parziale frenata dell'ascesa di F9S1 serve per posizionare il veicolo in una traiettoria parabolica di rientro che intercetti ASDS sulla superficie dell'Oceano.

Adesso F9S1 ruota nuovamente su sé stesso per riposizionare i motori "verso il basso" in modo che possano frenare la discesa in atmosfera.
Vengono poi dispiegate le quattro alette di manovra necessarie per guidare e controllare l'assetto del veicolo nel volo atmosferico.

A T+07:00 ecco una nuova accensione di 25 secondi dei motori del 1° stadio per frenare la discesa e per proteggere il comparto motori dalle forti condizioni ambientali di rientro.

Nella parte finale della discesa ecco l'ultima accensione di un solo motore, quello centrale, per gli aggiustamenti finali della traiettoria e per controllare la discesa al centro della piattaforma ASDS.

Nel frattempo vengono dispiegate le quattro gambe di atterraggio. Ma una di queste non riesce a bloccarsi come dovrebbe in posizione aperta.
Ed una volta che avviene il touch down questa gamba non può reggere e collassa, facendo cadere F9S1 che esplode a contatto con il suolo.


(Credit SpaceX)

Ecco il video



Sebbene il risultato finale sia stato la perdita di F9S1, dobbiamo continuare a guardare il bicchiere mezzo pieno. E rispetto ai due precedenti tentativi di atterraggio sulla piattaforma ASDS, in questo volo F9S1 ha raggiunto la giusta velocità finale con un assetto corretto.

Direi che l'atterraggio in sé è avvenuto correttamente. E' mancato il sostegno della sezione dedicata a sopportare il carico del veicolo dopo che viene spenta la propulsione. Ed è qui vi è stato l'insuccesso.

Go SpaceX, GO!

7 commenti:

  1. Al tg2 pochi secondi fa un servizio:

    "la navicella space-x (e volendo abbiamo già un errore) esplode durante il rientro (errore) [...] è un pessimo inizio anno per la navicella che doveva essere il nuovo shuttle" Chiusura del servizio.

    Ora ma io dico, ma chi diavolo li passa sti servizi demenziali che sembrano screditare la space-x?

    C'era il main theme di Star Wars di sottofondoooooooooo! Ma ci rendiamo conto?


    E in ogni caso: MALEDETTA GAMBINA DI ATTERRAGGIO! MALEDETTA!

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    1. Io quasi non mi meraviglio più, mi fanno anguscia come direbbe il rosso cabibbo, (non l'asteroide 31431, quello non parla).
      Fossero solo nel più difficile campo tecnologico e scientifico a dir cretinerie, potrebbe in parte essere comprensibile, sottolineo in parte.
      E poi è uno strazio (per me) ascoltare la maggior parte dei giornalisti.
      Il diffuso e virale modo di leggere inserendo l'articolo femminile accanto al nome maschile (esempio: della museo) mi fa andar fuori dai gangheri, spesso spengo, li mando a FC! ... e piuttosto ascolto della buona musica.

      Marco, non maledire la gambetta, poverina!
      È probabilmente lei stessa ad essere la vittima delle difficili condizioni atmosferiche.
      Pare che durante il rientro ... il rientro di questo straordinario ShuttleX, il freddo intenso e la forte umidità abbiano creato incrostazioni di ghiaccio sulle articolazioni che hanno impedito il completo dispiegamento dell'arto.
      È rimasto quindi in una posizione non bloccata, in un certo senso anche lui fuori dai gangheri (kànchalos, = cardini).

      A questo punto sarà d'obbligo rivedere nuovamente quel meccanismo, trovare una soluzione anche a questo problema inatteso.
      Per ironia della sorte ed un gioco di vicini opposti, il grande calore dei motori non ha impedito che l'aria fredda ed umida facesse le sue indesiderate decorazioni.

      Sono però già arrivati ad un livello che rasenta la perfezione.
      Questa è davvero una piccola-grande rivoluzione, complimenti al rivoluzionario Elon che ha saputo organizzare questa mission impossible.
      Step by step, senza perdersi d'animo sta per portarla a termine completamente, il consolidato successo sta ormai sicuramente dietro l'angolo.

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  2. lascia perdere la RAI e company ....la strada è quella giusta , il prossimo lancio sarà ok in toto.
    mi viene un dubbio però, ma una volta che l'atterraggio sulla piattaforma mobile è stato eseguito correttamente ,il carico(cioè il razzo ) chi lo stabilizza in caso di mare mosso?
    fino a quando la piattaforma è in grado di mantenere la galleggiabilità ?

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    1. La galleggiabilità?
      Non affonda di certo.

      Ha dei motori che la stabilizzano piuttosto bene, anche con mare molto mosso, non completamente ma evidentemente a sufficienza, però effettivamente fa pensare che, nonostante le grandi gambe del primo stadio, non abbiano implementato anche un sistema di ancoraggio mobile come avevo suggerito in un vecchio post.

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    2. ciao.. vedendo il video... l'oceano sembrava piuttosto mosso, ma potrebbe anche essere la cam che vivra...

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    3. Il Pacifico era agitato, aveva onde adatte per fare il surf, 3 ... 4 metri di altezza.

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    4. Una fonte scrive alte fino a 6 metri.

      gianni ti chiedo, se ho capito bene a ciò che ti riferisci, puoi veramente pensare anche solo per un attimo che la causa del mosso nel video sia causato dall'oceano piuttosto mosso che agita la chiatta robotica come fosse sulla terraferma durante un sisma di magnitudo 9?

      Tutte quelle vivrazioni sono creata dal forte spostamento d'aria, create dalla propulsione dei motori.
      Io però mi stupisco che quella cam non l'abbiano installata meglio, su un elemento più solido della struttura, sembra messa sul palo senza tiranti di un'antenna sul tetto di casa.
      Diciamo che così le riprese sono più d'effetto cinematografico.

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