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venerdì 23 ottobre 2015

WD 1145+017, una stella assassina, individuata per la prima volta dal telescopio spaziale Kepler

(Credit CfA/Mark A. Garlick)

NEWS SPAZIO :- Restiamo insieme al telescopio spaziale Kepler, nella sua missione estesa K2 sempre a caccia di pianeti lontani.

Un nuovo articolo scientifico ci mostra una scoperta alquanto particolare, il primo oggetto planetario confermato che risulta essere in orbita intorno ad una nana bianca.
Ma per il piccolo planetoide individuato dai dati di K2 non c'è molto da stare allegri, la sua piccola stella si sta rivelando una spietata ed insaziabile assassina.



Quando una stella simile al nostro Sole arriva al termine della sua vita "attiva", quando cioè conclude quella che si dice essere la sua sequenza primaria, comincia ad espandersi e diventa una gigante rossa. Col tempo poi questa inizia una fase di compressione, arrivando a perdere fino a metà della propria massa e riducendosi fino ad 1/100 della sua dimensione originale (più o meno la stessa dimensione della Terra).
Ciò che resta di questa stella "morta" ed estremamente densa è chiamata nana bianca.

Il planetoide individuato da K2 è un oggetto roccioso e si stima che la sua dimensione sia come quella di un grande asteroide. E' il primo oggetto confermato che orbita intorno ad una nana bianca, in particolare alla stella di nome WD 1145+017.

Il suo periodo orbitale è di circa 4,5 ore, cioè molto vicino alla stella,  la quale con il suo intenso campo gravitazionale unito al grande calore lo sta letteralmente sbriciolando.

E' una prova di una teoria proposta da lungo tempo ormai, secondo la quale le nane bianche sono in grado di cannibalizzare possibili pianeti del proprio sistema solare che sono sopravvissuti alla "morte" della stella stessa.

Andrew Vanderburg (graduate student, Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, Cambridge, Massachusetts) autore principale della pubblicazione scientifica sulla rivista Nature: "Stiamo assistendo per la prima volta ad un 'pianeta' che viene fatto a pezzi dall'intensa gravità, vaporizzato dalla luce solare, con il suo materiale roccioso che piove sulla sua stella".

Durante la sua prima campagna di osservazione dal 30 Maggio al 21 Agosto 2014, K2 ha studiato una regione di cielo nella costellazione della Vergine, misurando la variazione di luminosità proveniente dalla nana bianca.

Ecco l'andamento registrato

(Credit  CfA/A. Vanderburg)

La linea blu ricostruisce l'andamento dei dati raccolti da K2. La prima cosa che si vede è un'importante diminuzione della luminosità al passaggio dell'eso-planetoide "di fronte" alla sua stella, un'occultazione maggiore del 40%.

Ma la cosa strana è un'altra. Si tratta dell'andamento asimmetrico del picco di dati. Un "normale" transito di un pianeta davanti alla sua stella (sempre rispetto al punto di osservazione di K2) produrrebbe una curva simmetrica simile a quanto rappresentato dalla curva rossa, Kepler lo ha riscontrato migliaia di volte durante la sua attività.

La curva reale invece è quella blu che unisce i valori rilevati (puntini neri), in cui dopo il passaggio del planetoide la luminosità della stella ritorna al suo livello massimo con un po' di ritardo e secondo un andamento differente rispetto al calo iniziale.
E' il grafico che indica il passaggio di un piccolo pianeta che si sta disintegrando e della sua "coda" di materiale e polvere che lo segue, al pari di una cometa.

Vanderburg ed il suo team hanno trovato inoltre segni di elementi più pesanti che stanno "inquinando" l'atmosfera della stella WD 1145+017, un'altra evidenza prevista dalla teoria.

A causa dell'intensa gravità ci si aspetterebbe che una nana bianca abbia una superficie chimicamente pura, ricoperta solamente da elementi leggeri come elio o idrogeno.
Per anni invece i ricercatori hanno trovato prove che l'atmosfera di alcune nane bianche è inquinata da tracce di elementi più pesanti come calcio, silicio, magnesio e ferro.
E per lungo tempo il sospetto è stato che la fonte di questi elementi pesanti fossero asteroidi o piccoli pianeti distrutti dall'intensa gravità della stella.

Fergal Mullally (staff scientist di K2, SETI e NASA Ames Research Center, Moffett Field, California): "Per gli ultimi dieci anni abbiamo sospettato che le nane bianche si nutrissero dei resti di oggetti rocciosi, e questo risultato potrebbe essere la pistola fumante che stiamo cercando. Tuttavia c'è ancora molto lavoro da fare per capire a fondo la storia di questo sistema".

Fonte dati, NASA.

1 commento:

  1. Kepler colpisce ancora.
    Stupefacente quello che gli astronomi riescono a scoprire dai limitati dati osservativi di questo telescopio.
    Oltre alla scoperta di exopianeti e studio delle stelle tramite osservazioni di astrosismologia riesce a scoprire fenomeni astronomici nuovi.
    Questo fa ben sperare nelle prossime missioni di astronomia spaziale quali Tess e Plato, successori di Kepler, e il JWST, il nuovo telescopio spaziale successore di Hubble, che si spera venga lanciato entro il 2018.

    Ramiro

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