Cerca in News Spazio

venerdì 18 settembre 2015

New Horizons, il paesaggio mozzafiato di Plutone ad altissima risoluzione, WOW!


NEWS SPAZIO :- Una bellezza da togliere il fiato! Da restare letteralmente incantati di fronte a queste meravigliose immagini, le ultime che ha inviato a Terra la sonda NASA New Horizons.

Riprese appena 15 minuti dopo che il veicolo spaziale aveva superato il punto di massimo avvicinamento con il pianeta Plutone - lo scorso 14 Luglio - queste foto sono state inviate a terra il 13 Settembre scorso.

Qui i dettagli della missione


Come sapete la sonda impiegherà molto tempo, fino a Novembre 2016, per trasmettere a Terra tutti i dati che ha registrato. Plutone si svelerà a noi piano piano quindi.
E le foto di oggi ne sono un assaggio davvero eccezionale, sia per la loro bellezza che per il loro importantissimo contenuto scientifico.



Dopo essersi lasciata alle spalle il piccolo pianeta New Horizons si è girata all'indietro verso il Sole ed ha scattato le foto che vedete, un'incredibile visuale obliqua sui paesaggi di Plutone all'avvicinarsi del tramonto, ripresa dallo strumento MVIC (wide-angle Ralph/Multispectral Visual Imaging Camera) da una distanza di 18.000 km


Possiamo letteralmente sorvolare con lo sguardo ed esplorare gigantesche montagne ghiacciate, fiumi di azoto congelato, vaste pianure ed incredibili strati di nebbia dell'atmosfera di Plutone, in questo meraviglioso panorama che si estende per 1250 km.

Altrettanto spettacolari sono i dettagli dell'atmosfera composta da azoto, tenue ma molto ampia. Più di una dozzina di sottili strati di foschia si estendono fino a 100 km di altitudine.

Will Grundy (capo del New Horizons Composition team, Lowell Observatory, Flagstaff, Arizona): "Oltre ad essere di forte impatto visivo, queste nebbie basse suggeriscono che il tempo cambi di giorno in giorno su Plutone, proprio come fa qui sulla Terra".

Queste nuove osservazioni combinate con altre foto recentemente inviate dalla sonda danno prova di un notevole ciclo "idrologico" su Plutone, simile a quanto avviene qui sulla Terra, sebbene riguardi un ghiaccio più "esotico", composto cioè da azoto e non da acqua.
In particolare, qui sotto vediamo il "cuore" di Plutone, Sputnik Planum.


E nella box in basso è evidenziato il seguente ghiacciaio


Aree luminose ad est della vasta pianura ghiacciata di Sputnik Planum sembrano essere state ricoperte da questi ghiacci che potrebbero poi essere evaportati dalla superficie (di Sputnik) ed in seguito essersi nuovamente depositati ad est. Il nuovo panorama mostra anche ghiacciai che fluisono all'indietro all'interno di Sputnik Planum (frecce blu).

Si tratta di qualcosa di simile ai ruscelli ghiacciati ai margini delle calotte polari in Groenlandia ed in Antartide.

Alan Howard (membro del team GGM - Geology, Geophysics and Imaging -, University of Virginia, Charlottesville): "Non ci aspettavamo di trovare su Plutone accenni di un ciclo glaciale basato sull'azoto che opera nelle condizioni di freddo del sistema solare esterno. Spinto dalla debole luce del Sole questo sarebbe direttamente comparabile con il ciclo idrologico che alimenta le calotte polari sulla Terra, dove l'acqua evapora dagli oceani, cade come neve e ritorna poi al mare attraverso il flusso glaciale".

Immagini, Credit NASA/JHUAPL/SwRI.

Fonte dati, NASA.

15 commenti:

  1. Letteralmente affascinante. Inoltre la foto panoramica lascia proprio una sensazione di familiarità.

    Massimo

    RispondiElimina
  2. Queste foto sono a colori? Non noto nessuna tonalità, sembrano in bianco e nero. Mi sbaglio?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Domanda strana, non tanto per il contenuto, ma perchè me la sarei aspettata in occasione della ricezione di tante di quelle cartoline da altri mondi.
      Nelle foto spaziali il bianco e nero è la normalità, e spesso le foto a colori che si vedono sono create con falsi colori in "postproduzione".
      Pensa solo alle miriadi di foto lunari, oppure quelle originali fornite dalle varie sonde e telescopi spaziali.
      Credo che questo, ma potranno confermare o smentire altri lettori più competenti, sia dovuto forse in parte anche per questioni di limitata banda di trasmissione da gestire, ma soprattuto per scelta espressa, in quanto il bianco e nero finale nasce dalla tecnica usata per rilevare le immagini, basata sull'acquisizione singola delle diverse radiazioni luminose, quindi non solo luce visibile, ma anche ultravioletta ed infrarossa.

      Non saprei andare più nello specifico, ma immagino che senza scomodare Sergio, sia Claudio (il nostro fotografo di fiducia) che, come detto, qualcun'altro di più competente in materia, possano dettagliare meglio il concetto.

      Massimo

      Elimina
    2. Ho trovato questa pubblicazione in italiano che mi pare molto utile per il discorso fotografie: Come si formano le immagini astronomiche

      Massimo

      Elimina
    3. Ciao Filippo,
      la meravigliosa immagine di Plutone che abbiamo nel post è stata realizzata con il solo canale pancromatico dello strumento MVIC (Multispectral Visible Imaging Camera), che insieme a LORRI costituisce lo strumento RALPH.
      MVIC ha vari canali per rilevare immagini direttamente anche a colori, ma per questa prima immagine ripresa da RALPH solamente il canale pancromatico, e quindi in bianco e nero, è stato utilizzato.
      MVIC non è però una fotocamera "tradizionale", nel senso che non scatta una foto in un singolog "shot", piuttosto l'immagine viene realizzata "scansionando" riga per riga l'ambiente da fotografare.
      La tecnologia di MVIC è molto stimolante e direi che merita senz'altro un post dedicato. Che ne dite?

      Elimina
    4. Grazie Sergio!
      Sarebbe molto interessante un post su MVIC! Non ne avevo sentito parlare prima.
      Darò un'occhiatina sul web ma rimango comunque sintonizzato in attesa di news!

      Un saluto,
      Filippo.

      Elimina
    5. Grazie anche da parte mia per i chiarimenti

      Massimo

      Elimina
    6. Altroché! Certamente si Sergio,
      è una buona idea fare un post dedicato, sarebbe la naturale estensione di quello che avevo accennato sul tema riprese fotografiche il 22 luglio, prima del flyby con Plutone.

      Elimina
  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Massimo,
      grazie per il lilnk a Come si formano le immagini astronomiche (molto interessante il contenuto) e grazie per il tuo commento.
      Sebbene sapessi che molte immagini astronomiche sono in falsi colori, non sapevo che in molte delle foto di Hubble i colori fossero così distanti da quelli che percepirebbe l'occhio umano.
      Non so perchè ma ero convinto che sulla sonda New Horizons ci fossero strumenti più simili alle comuni macchine fotografiche che ai telescopi spaziali.
      In ogni caso il dubbio mi rimane. Ad esempio le foto di Marte sono sempre colorate, sono anche quelli falsi colori?
      In ogni caso mi incuriosisce sapere a quale lunghezza d'onda corrisponde l'immagine in bianco e nero che vediamo di Plutone o sapere se è una composizione di più lunghezze d'onda.
      Poi comunque sarebbe un peccato se non avessero deciso di riprendere almeno un'immagine a colori veri, da trasmettere eventualmente in un secondo momento. In fondo quando mandiamo una sonda ai confini del sistema solare il minimo che mi aspetto è di poter dare un'occhiata come se fossi lì con i miei occhi! :DDD
      Dopo aver scritto il mio commento ho controllato la foto ed effettivamente è proprio in bianco e nero, le componenti RGB sono identiche.
      Detto tutto questo rimane il fatto che anche in B&W quell'immagine è un vero tuffo al cuore: io ho 40 anni e non ho vissuto i primi balzi dell'umanità in prima persona. Quando ho cominciato ad interessarmi di astronomia la Luna era stata già visitata (ovviamente...), gli altri pianeti pure e comunque le bellissime immagini che man mano sono arrivate erano sempre qualcosa di più dettagliato di mondi comunque abbastanza noti.
      La foto di Plutone è unica: un nuovo mondo è nato da quello che fino a ieri erano pochi pixel. Non capita così spesso nella vita di una persona. Non è un film di fantascienza, non è un effetto speciale, è qualcosa di molto simile a quello che i miei genitori hanno vissuto nel '69. Sapere poi che quei monti hanno una temperatura di poche decine di gradi Kelvin impressiona ancora di più.

      Filippo

      [Versione Plutoniana]

      Elimina
    2. Condivido pienamente ragionamento ed emozioni alla base della tua conclusione, ho avuto sempre un debole per quel pianeta e in decenni di immaginazione lo avevo dipinto in modo non dissimile dalla realtà ora svelata, non immagini l'entusiasmo quando ho appreso che finalmente sarebbe stato oggetto di una missione. Se poi aggiungi il fatto che il pianeta che ci viene ora mostrato ha il paesaggio più terrestre tra tutti quelli visti finora, la curiosità e l'interesse si fanno davvero smisurati.
      Per esempio, è stata già fatta una stima dell'altezza di quelle formazioni montuose? E quali forze sono state alla base di modellarlo e di tenere vivo un probabile ciclo metereologico ben attivo?

      P.S. Per quanto riguarda un assaggio di foto a colori... ogni desiderio è un ordine!!

      1) Plutone e Caronte in falsi colori

      2) Plutone a colori "quasi" reali (questa foto è frutto di una combinazione tra una in bianco e nero acquisita dalla camera LORRI e le reali informazioni sul colore acquisite dallo strumento RALPH)

      Buona domenica a tutti

      Massimo

      Elimina
  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  5. Queste immagini sono effettivamente monocromatiche, in questo caso in bianco e nero.
    Forse col tempo arriveranno altri dati dalla sonda, utili a dare una mano di colore a queste glaciali prospettive.

    Dobbiamo comunque fare un distinguo.
    Una cosa è la tecnologia usata per produrre le immagini grezze; ci sono varie metodologie e tecniche per farlo, sia in ambito scientifico come questo, soprattutto in ambito scientifico, che in quello di uso più comune come quello che ci è più familiare.
    L'altra cosa è come quella determinata immagine grezza (RAW) viene tradotta-elaborata per produrre l'immagine finale, in altre parole, la post produzione che può rendere l'immagine molto simile a quella che noi vediamo ad occhio nudo, quindi essere naturale oppure renderla in una infinità di modi diversi, a seconda dell'uso alla quale è destinata, del gusto dell'autore, artista, fotografo, ecc, ecc, ... fino anche a stravolgerla.

    Ero un po' che non uscivo dai miei abituali binari, ho appena rielaborato uno di queste foto NASA di Plutone, quella con le Montagne Majestic ed i Piani Gelati.
    Sta qui:
    http://www.alpinow.com/Events/Plutone/
    (Lo scrivo così perchè questa volta non mi ha consentito di mettere l'hyperlink, non capisco perchè).

    Mi pare che così si possa apprezzare meglio, a fianco c'è anche l'originale foto NASA.

    Siamo fortunati a vivere questi momenti, nessun umano, nella storia che si conosce, ha mai visto Plutone prima d'ora, e nemmeno Caronte!

    RispondiElimina

Chiunque può liberamente commentare e condividere il proprio pensiero. La sola condizione è voler contribuire alla discussione con un approccio costruttivo e rispettoso verso tutti. Evitate di andare off-topic e niente pubblicità, grazie.