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lunedì 23 febbraio 2015

MAVEN, conclusa la 1° campagna di immersione profonda all'interno dell'alta atmosfera di Marte

(Credit NASA's Goddard Space Flight Center)

NEWS SPAZIO :- La sonda NASA MAVEN (Mars Atmosphere and Volatile Evolution) ha completato la sua prima "immersione profonda" delle cinque previste all'interno dell'alta atmosfera Marziana per compiere misurazioni vicino al suo limite inferiore.

Bruce Jakosky (MAVEN principal investigator, Laboratory for Atmospheric and Space Physics dell'Università del Colorado, Boulder): "Durante le normali operazioni scientifiche, noi facciamo misurazioni tra un'altitudine di circa 150 km e 6.200 km sopra la superficie. Durante le campagne di immersione, abbassiamo l'altezza minima dell'orbita, detta periasse, a circa 125 km, la quale ci consente di effettuare misurazioni attraverso tutta l'alta atmosfera".



Questa differenza di quota di 25 km può non sembrare una gran cosa, ma consente agli scienziati di raccogliere informazioni fino alla parte superiore della bassa atmosfera.
A queste altitudini inferiori la densità atmosferica è più di 10 volte rispetto a quella che si trova a 150 km.

Jakosky: "Siamo interessati alle connessioni che ci sono tra la bassa atmosfera e l'alta atmosfera [...]".

Questa prima campagna di immersione ha avuto luogo tra il 10 ed il 18 Febbraio. I primi tre giorni sono stati usati per abbassare il periasse. Sono seguiti cinque giorni di osservazioni, per un totale di 20 orbite intorno a Marte. Poiché il pianeta ruota al di sotto della sonda, durante queste orbite è stato possibile campionare differenti longitudini raggiungendo quasi una copertura globale.

La manovra è iniziata con tre accensioni del propulsore per abbassare il periasse dell'orbita. Tre accensioni invece di un'unica accensione più lunga per controllare meglio il raggiungimento dell'altitudine minima.

Pur essendo l'atmosfera Marziana molto più rarefatta rispetto alla nostra, essa genera attrito sul veicolo spaziale e scendere troppo avrebbe significato maggior densità e quindi maggiore frizione e maggior riscaldamento del veicolo spaziale. 

Jakosky: "Sebbene abbiamo variato l'altitudine della sonda, in realtà abbiamo puntato ad una certa densità atmosferica. Volevamo andare quanto più in basso possibile senza mettere la navicella o gli strumenti a rischio".

Alla fine della campagna, sono state eseguite due manovre di accensione per riportare Maven alla sua orbita originale.

I dati registrati verranno analizzati nelle prossime settimane e combinati con le misurazioni effettuate dall'orbita di lavoro per avere una quadro più completo dell'intera atmosfera di Marte e dei processi che la riguardano.

Uno dei maggiori obiettivi della missione Maven è proprio quello di comprendere come i gas dall'atmosfera fuggono nello spazio, e come questo ha influenzato la storia del clima del Pianeta Rosso nel tempo.
Il gas che si perde nello spazio viene rimosso dall'estremo superiore dell'alta atmosfera, ma è la bassa atmosfera più spessa che controlla il clima del pianeta.

Fonte dati, NASA.

10 commenti:

  1. abbiamo già perso un secolo studiano una Luna palesemente "morta", adesso perderemo un altro secolo per studiare la morte di marte,
    INVECE
    concentrerei, i nostri attuali sforzi direttamente su Europa satellite naturale di Giove, troppo interessante studiare gli oceani di acqua sotto la crosta ghiacciata e fondali riscaldati dai gaisher caldissimi e dall'attrito con Giove...
    lì troveremo la vita come la conosciamo NOI.

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  2. Sono d'accordo con te che ci sono molti obiettivi piu'sconosciuti e interessanti, se ci pensiamo bene tutti studiano Marte invece di fare per esempio : un agenzia studia Marte e i altri magari si concentrano su altri obiettivi.

    ciao,Flavio

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  3. Franci e Flavio,
    per me il discorso è concentrare gli sforzi in un unica direzione e questa direzione deve essere alla nostra portata o quantomeno abbastanza vicina da rappresentare una sfida accettabile.
    Marte è il pianeta più simile alla terra di tutti i pianeti e lune rocciosi del sistema solare, ed è ovviamente il più vicino alla Terra ecc..
    Altri esotici obbiettivi ovviamente non mancano di fascino..anzi, tuttavia le distanze siderali e il non trascurabile problema di superare lo strato ghiacciato senza perdere il contatto con la superficie e con la Terra, pone questa missione troppo in anticipo rispetto alla nostra tecnologia ed esperienza spaziale.
    Fare i primi passi su Marte, per poi guardare oltre ancora...

    Questa missione..Maven, la trovo un'inutile perdita di tempo e risorse perchè potrebbe essere fatta meglio e più facilmente in un secondo momento dopo che avremo un avamposto scientifico su Marte, a tal fine sapere quali sono le connessioni tra la bassa atmosfera e l'alta atmosfera e comprendere come i gas dall'atmosfera fuggono nello spazio, e come questo ha influenzato la storia del clima del Pianeta Rosso nel tempo, è assolutamente irrilevante per la riuscita di una missione con astronauti su Marte!!

    By Simo

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    Risposte
    1. Guarda che se il tuo obiettivo è la colonizzazione di Marte la sonda Maven è essenziale.
      Dai suoi studi si vuol capire il tasso di perdita di atmosfera del pianeta. Questo parametro oltre a dirci molto sul passato del pianeta rosso stabilirà se i progetti di terra formazione del pianeta con aumento della pressione atmosferica tramite scioglimento delle calotte polari hanno senso oppure no.
      Inutile spendere energia se il pianeta perde atmosfera a un ritmo maggiore di quello con cui noi la potremmo incrementare. Non so se afferri il concetto?
      Oltretutto una sonda ottimizzata per lo studio dell’atmosfera marziana potrebbe avere molto da dire sulla presenza di metano atmosferico. Forse il mistero più intrigante di Marte al momento e forse l’unico tenue indizio di possibile presenza di attività biologica.
      E’ inutile continuare all’infinito a fotografare sassi rossastri. Ormai la monotonia dell’ambiente marziano è nota a tutto il mondo. A meno che tu non sia un geologo con una insana e morbosa passione per l’olivina, le distese di gesso e argille varie.


      Ramiro

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    2. In effetti ho tra le altre^_^, anche l'insana e morbosa passione per i minerali heheh..
      Tornando al serio..
      Sono pienamente d'accordo con te Ramiro, prima di attuare la terraformazione, certamente vorrei che fosse possibile XD!!, dovranno essere certi che gli sforzi necessari non saranno vani.. credo però che già adesso possiamo dire che l'atmosfera verrà sistematicamente erosa dal vento solare, causa principale della perdita atmosferica e come saprai, il motivo è che non esiste il campo magnetico che deflette il vento particellare e che colpisce direttamente la sua ionosfera.
      Sono circa 4 miaiardi di anni che questo processo è in atto e i risultati non promettono niente di buono per il futuro...

      Detto questo nel mio commento ho citato solo una prima spedizione con equipaggio che necessariamente dovrà sostare sul pianeta almeno 18 mesi prima di tornare sulla Terra lasciando, io spero, un altro equipaggio sul pianeta e cosi via... prenderemmo possesso di un pianeta intero che Ramiro, non è solo quello che si vede in superfice, è vero l'ossido di ferro ci ha un po rotto^_^ ma è sopratutto quello che non è in superficie..
      Credo che sia ipotizzabile che anche sotto pochi metri si nascondano protetti dalle abiotiche radiazioni, microorganismi o esseri pluricellulari complessi ed un sottosuolo fertile che potremmo usare nelle serre, come anche moltissimi minerali familiari o ancora sconosciuti..ipotizzo visto la somiglianza e la vicinanza con la terra che lo stesso disco protoplanetario abbia generato entrambi i pianeti..
      Potremo trovare quindi preziose ed utili risorse primarie per costruire un avamposto scientifico umano da dove un giorno lanciare una profonda esplorazione dei quattro giganti gassosi esterni e delle loro lune.

      By Simo

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    3. Costruire un avamposto su Marte da cui raggiungere Giove e i pianeti esterni non ha molto senso. Ho capito che la distanza minima è un pò inferiore ma non tanto da far la differenza. Marte gira e a volte è addirittura più lontano della Terra a Giove, per esempio.
      Comunque con quello che spenderesti, sia come tempo che soldi, su Marte a costruire una industria estrattiva e poi una metallurgica e infine spaziale per costruirti le astronavi per Giove, probabilmente ti costruisce una flotta di astronavi per esplorare tutti i pianeti esterni e forse le stelle più vicine.
      Hai una visione troppo ottocentesca dell'esplorazione spaziale. I pianeti girano, non stanno mai fermi. Non sono isole ferme in mezzo al mare che possono fare da porto intermedio.
      Per atterrare e decollare bisogna ogni volta vincere la gravità e la resistenza aerodinamica dell'atmosfera (se c'è). Vuol dire pesanti scudi, carburante, motori. Una sacco di peso che ti mporti dietro solo per fare questo e durante il resto del viaggio non ti serve a niente.
      Meglio un bel volo diretto. Nello spazio le distanze sono così ampie che non hanno senso i piccoli passi. Servono solo a aumentare i costi.
      Inutile cercare di creare uno spazioporto su Marte se solo gestirlo e rifornirlo ti costa come 100 astronavi interplanetarie giganti che decollano direttamente dalla Terra.
      Un esempio: a luglio la New Horizon sfiora Plutone con un costo di 650 milioni di dollari (almeno questa è la cifra che ho trovato) contro Curiosity che costa 2 miliardi e mezzo.
      Se seguivano le tue direttive Plutone lo avremmo visto per la prima volta verso il 2272, dopo che l’umanità ha finito di lastricare mezzo sistema solare di stazioni di servizio e autogrill. ;-D

      Ramiro

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    4. Caro Ramiro, non dimenticarti che anche la Terra gira ed ha un'atmosfera ma questo non ci ha impedito di lanciare molti carichi pesanti, su Marte c'è poco più di un terzo della gravità terrestre e l'atmosfera..la sciamo perdere^_^,
      quindi nella mia visione a lungo termine continua a sopravvivere, anche dopo il tuo commento, la speranza di un utilizzo pieno e concreto, oltre che conoscitivo ed esperienziale, del pianeta Marte!
      Una domandina Ra, una volta che hai mandato tutte le sonde che vuoi dovunque, converrai che il passo successivo è andarci fisicamente no?, e secondo te, non sarebbe meglio prima di fare un viaggetto per esempio su Europa relativamente lontano alla Terra (628.300.000 km), fare un po di esperienza dopo quella Lunare sul pianeta più simile alla terra di tutto il sistema solare? Cioè Marte?!
      Come puoi pesare che Marte sia un obbiettivo non da prendere in considerazione prima di andare più lontano..è da pazzi?!
      Mi piace confrontarmi con te, ma sii ragionevole e capirai che prima andremo su Marte stabilmente e prima manderemo i nostri ragazzi sulle lune di Giove e Saturno.

      By Simo

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    5. E chi ha mai parlato di trascurare Marte. Ho solo detto che nei 20-30 anni che ci separano dalla prima missione umana su Marte si possono mandare delle sonde su altri interessanti luoghi del sistema solare come del resto tutte le agenzie spaziali hanno sempre fatto.
      Seguendo la tua logica ha più senso far pratica sulla Luna.
      usare Marte come rampa di lancio non ha senso dal punto di vista di navigazione spaziale. Al massimo lo usi per l'effetto fionda gravitazionale.
      Ripeto, la tua visione è ottocentesca. La meccanica del volo spaziale funziona diversamente. Lanciare una sonda direttamente dalla Terra verso i pianeti esterni costa probabilmente milioni di volte meno che creare una industria per su marte per costruirla e lanciarla. Per cosa poi? Plutone dista quasi 6 miliardi di km dalla terra. lanciando da Marte ti avvicini nella migliore configurazione orbitale di circa 80 milioni di km. Cosi hai "solo" 5920 milioni di km di strada da fare però intanto aspetto 2-3 secoli che tu finisca di addobbare Marte. Che senso ha?

      Ramiro

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    6. Hai ragione Ramiro, non avrebbe senso.
      Il problema, almeno per come la vedo io, è che in realtà le sonde le mandiamo correntemente, solo quest'anno avremo di che "divertirci" con Dawn e New Horizon.
      Quello che latita è il lato esplorazione umana lunare-marziana, come non possiamo aspettare 2 secoli per addobbare Marte, non possiamo aspettare decenni per fare pratica nello spazio e a contatto con un corpo alieno, accontentandoci solo della palestra ISS. Una stazione lunare, anche solo orbitante, magari delle dimensioni della Mir (si potrebbe riciclare la parte migliore della ISS) con possibilità di fare puntatine sulla superficie, in luogo delle passeggiate che si fanno oggi.
      Si dirà che l'aspetto economico guida le attuali scelte, ma, ovviamente non lo affermo come valore assoluto, se solo chi governa volesse davvero, le risorse economiche si troverebbero; Apollo docet e guerre odierne docet.

      Massimo

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  4. Guardare a Europa non è sbagliato. Forare lo strato di ghiaccio al momento non è fattibile ma sondare il sottosuolo con un radar è già possibile con le attuali tecnologie e soprattutto indispensabile se si vuol procedere in futuro all’esplorazione dell’eventuale oceano sottostante.
    Del resto dalle foto della sonda Galileo hanno individuato recentemente dei siti sul satellite gioviano dove forse possono esistere delle sacche liquide a profondità inferiori a quelle dell’oceano principale. Forse anche abbastanza prossime alla superficie.
    Inoltre le osservazioni fatte da Hubble, sebbene episodiche, hanno confermato la presenza di pennacchi gassosi attorno alla luna. Qualcosa di simile a Encelado. Gli americani stanno già studiando una sonda che analizzi questi pennacchi attraversandoli e magari prelevando materia da riportare sulla Terra. Qualcosa di simile alla missione americana Stardust di qualche anno fa.
    Satelliti come Europa, Encelado, Titano, Ganimede ecc. offrono ambienti dove la presenza di liquidi (metano, acqua, ecc) permette delle reazioni chimiche interessantissime rispetto a un più vicino ma ormai fossilizzato Marte. Oltretutto il costo di una missione, anche molto complessa (sommergibili sui laghi di Titano, recupero di materia dai getti di Encelado o Europa con rientro sulla Terra) è una frazione di quello di una missione umana su Marte e senza mettere a rischio vite umane.

    Ramiro

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