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venerdì 19 dicembre 2014

Successo nella prima missione di test del nuovo razzo vettore Indiano GSLV Mark III e del simulatore CARE della capsula per equipaggi umani, il video del lancio


NEWS SPAZIO :- Parliamo dell'India. Si è svolto ieri un volo di test molto importante per il programma spaziale Indiano. Dal Launch Pad 2 del Satish Dhawan Space Center SHAR (Sriharikota) è partito in quello che è stato il suo primo volo un razzo GSLV Mark III, il più potente mai realizzato dall'India.

Il lancio ha avuto luogo alle ore 5:00 (ita) e l'intera missione è durata circa 20 minuti, conclusasi con l'ammaraggio del veicolo dimostrativo CARE (Crew Module Re-Entry and Landing), un simulatore di una capsula per future missioni con astronauti.



Il primo volo di test di un nuovo veicolo spaziale è la prima importantissima e fondamentale possibilità per testare e validare le scelte fatte durante la fase di progettazione. Tra i vari importanti obiettivi della missione vi erano quindi il testare la performance dell'intero sistema nel volo atmosferico, nonché verificare alcuni nuovi sistemi realizzati, tra questi lo stadio "Core" L-110 a combustibile liquido ed i due booster laterali S200 a combustibile solido.


GSLV Mark III ha richiesto più di 10 anni di lavoro per un costo di 400 milioni di dollari. Un fondamentale e grande passo in avanti verso missioni orbitali con equipaggi umani.

Altrettanto importante a questo scopo il test di CARE, il simulatore del modulo per l'equipaggio, dotato di un "vero" scudo termico. E non dimentichiamoci anche il test del sistema di paracadute per l'ammaraggio della capsula.


CARE ha un peso di 3.775 kg, ha un diametro di 3,1 m ed altezza parti a 2,68 m, le dimensioni di una capsula per il trasporto di un equipaggio composto da tre persone.

Ecco il lancio



Il profilo di missione prevedeva una traiettoria suborbitale con apogeo a 126 km, con il successivo rientro balistico della capsula e suo ammaraggio nell'Oceano.

A T=0 si sono accesi per primi i due booster laterali per una spinta totale di 1.000 tonnellate. Il razzo con le sue 630 tonnellate ha superato la velocità del suono in meno di un minuto. A T+01:59 si vi è stata l'accensione dei due motori Vikas dello stadio principale L-110.

A T+02:23 si è avuta la separazione dei due booster laterali, all'altitudine di 71 km.

A T+03:57, a 114 km di altitudine, è stato il momento della separazione della carenatura protettiva del payload, costituito dal simulatore di capsula CARE e dall'ultimo stadio C-25X che per questo volo ha lavorato in maniera passiva, senza cioè accendere il suo motore.

A T+05:24 è terminata la spinta dello stadio principale con lo spegnimento dei motori Vikas. Subito dopo la separazione dello stadio ormai inutile, l'upper stage C-25X ha ricevuto il comando di effettuare la separazione con la capsula CARE.

Il simulatore della capsula per equipaggi era montato alla rovescia. Non appena separatosi dal C-25X, ha acceso i propri razzi di manovra (RCS, Reaction Control System) per orientare correttamente lo scudo termico per la discesa.

A T+09:44 CARE ha espulso la protezione per il comparto che ospitava il sistema di paracadute. A T+09:49 sono stati lanciati i due paracadute Pilota, seguiti dai due paracaduti frenanti di 6,2 metri.

A T+12:21,4 è stato il turno dei due paracadute principali (31 metri di diametro), a 5 km di altitudine.
L'ammaraggio è avvenuto a 180 chilometri dalle isole Andamane e Nicobare, a sud-est della Baia del Bengala.




Immagini, credit ISRO.

2 commenti:

  1. Bravi! Sono rimasto impressionato.

    Bellissime le foto, interessante notare le differenze costruttive della rampa di lancio con le altre americane, russe, cinesi e giapponesi, almeno per quello che si può vedere qui, e della diversa capsula, diversa da quella/e americane, in particolare per come è fatta la struttura della punta, tra l'altro senza palloni.
    Impressionante anche, ma non in senso molto buono, il loro inglese ibrido con parole modificate sostanzialmente, perciò nemmeno inglesi e con quella strana pronuncia, un qualcosa di selvaggio tra il francese e ... lo zulù?

    Diciamo che è divertente, fa sorridere.

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  2. Bene bene "piccole" agenzie spaziali crescono il XI secolo sta diventando un secolo interessante per lo spazio e non solo.

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