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venerdì 18 aprile 2014

Kepler-186f, scoperto il 1° esopianeta grande come la Terra all'interno della zona abitabile della propria stella, by Kepler!


NEWS SPAZIO :- E' certamente la notizia del giorno, il cacciatore di mondi ha colpito ancora!
La missione del telescopio spaziale Americano Kepler continua a stupire nonostante le grandi scoperte che ci ha già regalato, trovate tutto a questo URL, nella sezione del blog dedicata alla missione


L'ultima scoperta in ordine di tempo è Kepler-186f, il 1° esopianeta avente le stesse dimensioni della nostra Terra e che si trova all'interno della zona abitabile della propria stella.

Ciò significa che sulla sua superficie può esserci acqua allo stato liquido. Non è certo una dimostrazione della presenza di vita, ma, almeno per quelle che sono le nostre attuali conoscenze, per quella che è la nostra idea di vita, l'acqua liquida è ritenuta necessaria per arrivare a generare quei processi complessi che chiamiamo vita.



Kepler ha già individuato altri pianeti in orbita intorno a stelle lontane anch'essi all'interno della zona abitabile. Ma tutti questi sono più grandi della Terra, di almeno il 40%. E' la prima volta che viene scoperto un pianeta lontano delle stesse dimensioni del nostro.

Paul Hertz (NASA Astrophysics Division director alla sede centrale di Washington): "La scoperta di Kepler-186f è un passo significativo verso la scoperta di mondi come il nostro pianeta Terra. Le future missioni NASA, come il Transiting Exoplanet Survey Satellite ed il James Webb Space Telescope scopriranno i pianeti rocciosi a noi più vicini e ne determineranno la composizione e le condizioni atmosferiche, continuando la ricerca del genere umano per trovare mondi veramente simili alla Terra".

Ma se le dimensioni di Kepler-186f sono conosciute, 1,11 ± 0,14 del raggio Terrestre, altrettanto non si può dire della sua massa e della sua composizione. Al momento si può solo ipotizzare con un'alta probabilità che possa trattarsi di un pianeta roccioso.

Diffidate quindi dei titoloni che la stampa ufficiale sta riservando in queste ore alla scoperta. Basta fare una semplice ricerca su Google e troverete cose "da ridere". Si va da "Scoperto pianeta abitabile" a "E' il pianeta ideale su cui potremmo emigrare" passando per "il pianeta gemello della Terra". Ridiamoci sopra e basta.

E ora torniamo alla scienza. Potete leggere della scoperta in una pubblicazione scientifica sulla rivista Science del 18 Aprile.

Elisa Quintana autore principale della pubblicazione e research scientist del SETI Institute al NASA Ames Research Center, Moffett Field (California) : "Conosciamo solamente un pianeta dove esiste la vita - la Terra. Quando cerchiamo la vita al di fuori del nostro sistema solare ci concentriamo sulla ricerca di pianeti con caratteristiche che imitano quelle della nostra Terra. Trovare un pianeta nella zona abitabile simile alla Terra è un importante passo avanti".

Kepler-186f è però un mondo piuttosto lontano. Si trova infatti a circa 500 anni luce da noi, nella costellazione del Cigno. Risiede in un sistema planetario insieme ad altri quattro esopianeti e la cui stella Kepler-186 ha circa metà della massa del nostro Sole.
Si tratta di una nana M o nana rossa. E' una stella relativamente piccola e relativamente fredda. Il suo colore appare tra il giallo intenso e l'arancione. E' il tipo di stelle più diffuso nella nostra Galassia, circa il 70% di esse è una nana rossa.


Quintana: "Le nane M sono le stelle più numerose. I primi segni di altre forme di vita nella Galassia potrebbero provenire da pianeti in orbita a nane M".

Kepler-186f orbita intorno alla sua stella ogni 130 giorni e riceve da essa l'equivalente di 1/3 dell'energia che la Terra riceve dal Sole. Ciò lo pone vicino al bordo esterno della zona abitabile della sua stella. Sulla superficie di Kepler-186f la luminosità della stella a mezzogiorno sarebbe pari a come il nostro Sole ci appare un'ora prima del tramonto.

Thomas Barclay, coautore della pubblicazione e research scientist al Bay Area Environmental Research Institute ad  Ames: "Essere nella zona abitabile non significa che noi sappiamo che questo pianeta è abitabile. La temperatura sul pianeta dipende fortemente dal tipo di atmosfera che esso ha. Kepler-186f può essere pensato più come un cugino della Terra piuttosto che come ad un gemello. Ha molte proprietà che assomigliano alla Terra".

Gli altri pianeti del sistema Kepler-186 sono Kepler-186b, Kepler-186c, Kepler-186d e Kepler-186e, e sono grandi tutti non più di 1,5 volte la grandezza della Terra.
Essi ruotano intorno al loro sole rispettivamente ogni 4, 7, 13 e 22 giorni. Sono cioè troppo caldi per ospitare la vita (come noi la conosciamo).

Immagini, credit NASA Ames/SETI Institute/JPL-Caltech.

Fonte dati, NASA.

22 commenti:

  1. Questo tipo di notizie mi lasciano freddo, insensibile.
    Ma sembra che gli organi d'informazione ne siano stati colpiti...ne ho letto in un paginone sul Corriere della Sera ed addirittura ne ha parlato a lungo Mentana nel suo TG su LA7, era la prima volta che gli sentivo trattare l'argomento"spazio"!!
    Polemizzando un po', direi che la ricerca di esopianeti al di fuori della nostra portata fisica ( il sistema solare) è solo un'inutile perdita di tempo e risorse.
    Lo so che per gli astronomi è una ricerca fondamentale e molto interessante ma io la trovo molto inutile in questo inizio di millennio, quando ancora l'unico corpo celeste su cui abbiamo messo le mani e i piedi è la Luna.
    Migliorare le statistiche analizzando molti sistemi stellari, che possibilità di ricerca ulterriore ci offre?
    L'universo è sterminato, è normale che ci siano miliardi di pianeti che potrebbero ospitare la vita come noi la conosciamo, dove starebbe l'importanza di questa ricerca? Me lo spiegate?
    Concentriamoci piuttosto su obbiettivi raggiungibili, Marte in primis poi Titano, Ganimede, Europa, Encelado....

    By Simo

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    1. E non pensi che la scoperta di un pianeta su cui c'è vita, potrebbe stimolare la nostra tecnologia spaziale e far fare molti balzi in avanti all'umanità?
      Certo, finora siamo andati solo sulla Luna, ma la scoperta di un'altra Terra, secondo me,spronerebbe non solo gli scienzati ma i governi terrestri a collaborare per svilupare la tecnologia necessaria a viaggiare nel cosmo, non credi?

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  2. L'Umanità è comunque curiosa,Simo. Se non fosse partito per le Indie,con lo scopo di dimostrare che la Terra era rotonda, ora NON saremmo NEMMENO qui a parlarne..pensa come sarebbe il mondo se l'America l'avessero colonizzata i nazisti o i cinesi o i russi,anzichè gli inglesi e poi con l'Indipendenza non fossero diventati IL Motore per lo Spazio..quindi,tutto sommato,ben venga la ricerca fine a sè stessa di pianeti e comparazione per dimostrare che UNO almeno è ABITATO. Poi raggiungerlo o meno è una questione di Soldi-Ricerca-provare-trovare il motore giusto-andarci.

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  3. Per fortuna Galileo quando ha scoperto i satelliti di Giove non la pensava come Simo, altrimenti visto che non li poteva raggiungere ne a piedi ne a cavallo e tanto meno in nave avrebbe concluso che fosse una scoperta inutile oltre che una perdita di tempo.
    Del resto, se l'umanità non avesse questa atavica spinta a esplorare anche solo con la mente e con i suoi strumenti l'ignoto e l'universo che ci circonda saremo ancora sugli alberi a far compagnia ai nostri cugini primati e a preoccuparci soltanto delle cose raggiungibili allungando il nostro braccio.

    Ramiro

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  4. 1 di 2


    Interessanti punti di vista, che certo mi hanno fatto riflettere e per questo vi ringrazio.
    Non vi nascondo che sono un sognatore e come tutti voi appassionati di spazio, ricercare, indagare l'ignoto spazio profondo, lo ritengo importante.....necessario ed umano.

    Ho spiegato nel mio commento precedente il motivo di questa affermazione "un'inutile perdita di tempo e risorse".
    Credo che un sano pragmatismo, possa farci guadagnare tempo!
    Oggi i finanziamenti per la NASA sono pochi ed in costante diminuzione, anche se di poco...
    Leggevo che il proseguimento della missione di Opportunity come di Voyager non sono ancora state rifinanziate per il 2015...
    Stiamo parlando di leggende viventi che rischiano di finire nel peggiore dei modi!! Ambasciatore dell'umanità in viaggio verso l'ignoto spazio profondo il Voyager e l'HIGHLANDER dei rover....Opportunity, sopravisuto a quantità letali di radiazioni, dune di sabbia, rocce spigolose e dust devil e ancor oggi i tecnici parlano di miracoloso (il vento^_^) approvvigionamento di energia dopo tutti gli inverni passati compreso quello appena passato.
    Prima di sacrificarli io terminerei Kepler!!

    Non si può evidentemente fare ricerca su tutto contemporaneamente, bisogna fare delle scelte, segnare una rotta percorribile ed un obbiettivo tangibile.
    Se trovassimo la vita su Marte, o comunque dentro la nostra portata di navigazione, non sarebbe estremamente più impattante come scoperta che scoprire esopianeti a distanze irraggiungibili?!
    Viaggiare nel cosmo tu dici?
    Con tutta la volontà che ci vuoi mettere e fondi senza fondo^_^, non andresti lontano comunque...
    Kepler-186f è lontano 500 anni luce...mi sembra ovvio che aumentare la velocità non è la strada giusta per arrivarci....,ops stavo dimenticando l'opzione "curvare lo spazio-tempo"!?
    Siate realisti, immaginare di arrivare su Marte è come per Colombo circumnavigare la Terra, ora lui aveva un sogno,delle navi e molta esperienza di navigazione, noi abbiamo l'esperienza del programma Apollo, della nave neanche l'ombra, avremo presto una capsula ed un vettore...un po poco per guardare cosi lontano...Marte....Kepler-186f !!

    Continua...

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  5. 2di 2

    Marte ci appare oggi ancora inraggiungibbile, si parla di un tentativo nei prossimi anni trenta, e la prima missione non è detto che abbia pieno successo!!
    Questo tipo di obbiettivi non sono sufficientemente arditi per voi?
    Cosa auspicate, di costruire un motore ad antimateria prima di provare a raggiungere Marte&Associati?
    Via.., ammetterete che concentrare gli sforzi per raggiungere obbiettivi importanti alla nostra portata è l'unico modo oggi per realizzarli e progredire.
    Per concentrare gli sforzi intendo fare delle scelte, reindirizzando i fondi....
    La ricerca di esopianeti extrasolari è uno di quei campi di ricerca che metterei in standby fino a quando non riusciremo a raggiungere la nube di Oort...

    Il James Webb Space Telescope, sono perplesso anche su questo progetto:
    Quanto costa e per quanto tempo sarà operativo?
    "Five years of operations and 2 additional years of data analysis are an additional $837M, for a total lifecycle cost of $8.835B"(da un minimo di 5 fino a 10 anni di utilizzo)
    9 miliardi di dollari spesi per uno strumento delicatissimo e che si dovrà dispiegare completamente!!Questo avverrà molto più lontano dalla Luna...." Unlike Hubble, which orbits roughly 350 miles above the surface of Earth and was therefore accessible by the Space Shuttle, Webb will orbit the second Lagrange point (L2), which is roughly 1,000,000 miles from Earth."
    Hubble è stato riparato 4 volte in 20 anni!!
    Un recente video su JWST mi ha lasciato basito....dovrà andare tutto alla perfezione naturalmente :
    James Webb Space Telescope Deployment In Detail

    Ardire, sognare, rischiare....fino ad un certo punto però!!!!
    Se uno di quegli specchi non si posiziona perfettamente 9 miliardi di dollari e 14 anni saranno andati perduti...

    Ramiro il mio braccio non arriva su Marte e neanche quello degli americani..facciamo un passo alla volta e guardiamo, esploriamo le fredde lande interplanetarie che si protraggono innanzi a noi...l'universo può attendere!


    By Simo


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    1. Caro Simo, credo che tu stia semplicemente confondendo l'astronomia con l'astronautica. A sentirti parlare (o forse è meglio dire a vederti scrivere) sembra che non abbia nessun senso studiare qualsiasi cosa al di fuori del sistema solare (buchi neri, galassie, stelle, pulsar, supernove, pianeti extrasolari).
      Sembra che solo la planetologia del sistema solare e forse lo studio del Sole, tra le varie discipline astronomiche (cosmologia, fisica stellare ecc.) abbia dignità o motivo di esistere.
      Questo nuovo pianeta è solo il primo di una serie di parenti stretti o meno della Terra che verranno scoperti negli anni. Questo è a 500 anni luce, ma ne verranno scoperti sicuramente anche ad altre distanze, magari a 10-20 anni luce, magari su Alpha Centauri. Intanto però li possiamo studiare. Avanzare nel campo della planetologia, senza avere il nostro sistema solare come unico esempio ma potendo studiare altre tipologie di sistemi. Possiamo finalmente sviluppare l'esobiologia, l'esogeologia e chissà quante altre discipline scientifiche. Chissà quali scoperte ci porterà. E intanto affiniamo le tecnologie per rilevarne altri.
      Uno strumento come Hubble ha rivoluzionato l'astronomia e la visione del cosmo.
      L'astronautica nel frattempo quanto ci ha fatto avanzare? Credi che sbarcherà veramente qualcuno su Marte nell'arco delle nostre vite?
      Io mi sono stufato di vedere sassi coperti da sabbia rossa. Mi affascinano molto di più i pianeti extrasolari e le loro imprevedibili caratteristiche.
      Più di 2000 anni fa gli antichi greci hanno mappato le stelle principali del firmamento e ci hanno lasciato il loro sapere in eredità. Noi siamo da meno? Abbiamo davvero perso la volontà di progredire per il bene delle generazioni future e siamo solo capaci di perseguire obbiettivi a breve termine? Siamo diventati una specie così miope? Forse allora siamo già pronti per l'estinzione!!

      Ramiro

      P.S: Non c'è bisogno di spegnere kepler per risparmiare qualche denaro. ha smesso di funzionare da un'anno a causa di un guasto. La scoperta è stata fatta elaborando i vecchi dati. Almeno kepler ci ha lasciato qualcosa.

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  6. Simo, leggendoti mi viene in mente il parallelo con la ricerca applicata e la ricerca di base.
    Sono necessarie entrambe per motivi differenti. E lo stesso mi sento di affermare per le questioni di spazio. Cercare a 500 anni luce da noi è un percorso che ci porta ad evolverci (noi, la nostra conoscenza, i nostri strumenti, la nostra tecnologia), cercare ed andare a 386.000 km da noi lo possiamo "quasi" fare (era "la ricerca di base" di chi nel nostro Rinascimento guardava la Luna con i primi cannocchiali).
    Inoltre, se si scoprisse la presenza di vita in un esopianeta, al pari di un microbo su Marte, ti immagini la rivoluzione sociale/culturale/filosofica che ci investirebbe?

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  7. Ma siamo sicuri che tagliare i fondi NASA alla ricerca astronomica spaziale (intendo tramite telescopi e strumenti nello spazio) ci porti prima su Marte?
    Sei sicuro Simo, che buttare tutti i soldi sull’SLS sia saggio? Certo è un bel giocattolone ma era un bel giocattolone anche il Saturno 5. Cosa ci ha lasciato? Un po’ di rottami ferrosi sulla superficie lunare, qualche decina di sassi da analizzare (comunque preziosissimi per la ricerca planetaria) e tante belle storie da raccontare ai nipotini, un film con Tom Hanks e poi? Poi è finito tutto e hanno ricominciato con lo shuttle, tuttaltra tecnologia ma sappiamo come è andata a finire.
    L’SLS lo costruiscono solo per salvare i posti di lavoro nei distretti elettorali che interessano a vari politici americani. Primo volo fine 2017 ma più probabilmente 2018. Secondo volo forse nel 2021 con una capsula poco più grande dell’Apollo. Sempre che il prossimo presidente non decida di tagliare tutto e tanti saluti ai soldi risparmiati tagliando tanti programmi di ricerca molto promettendi.
    Se continuiamo così la prima astronave umana con equipaggio in orbita marziana ci sarà nel 2098 e sbarco nel 2112.
    Per quella data, ma probabilmente molto prima, avremo scoperto decine di migliaia di pianeti di cui migliaia con le giuste caratteristiche e li avremo analizzati spettroscopicamente. Sapremo molto sul loro clima, composizione atmosferica. Sapremo se ci sono gas marcatori di presenza di vita animale o vegetale. Sapremo se ci sono segni di civiltà tecnologiche analizzando i gas dell’atmosfera.
    E magari intanto si sbarca su Marte e non si scopre niente. Solo sabbia, radiazioni e i resti di un passato remoto umido ma sterile. Come la mettiamo? Glielo spieghi tu a chi paga le tasse?
    Ti sembra pragmatismo questo?

    Ramiro

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  8. Esattamente come Simo, anche a me queste notizie lasciano freddo, ed in effetti non riesco a comprendere bene l'entusiasmo suscitato dalla notizia.
    Anche perchè, se è vero che scoprire un pianeta... "di classe M (cit.)" sarebbe una vera rivoluzione, quello che non ho capito è realisticamente come si pensa di farlo!
    Ma se non conosciamo praticamente nulla nemmeno di Marte, nonostante anni di esplorazioni più o meno ravvicinate, cosa vogliamo stabilire con i mezzi attuali riguardo un pianeta di cui possiamo a malapena stimare le dimensioni, l'orbita e poco più.

    Massimo

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  9. La classe M è riferita alla sua stella, non al pianeta. Significa che è una stella nana rossa.
    Già negli ultimi anni, utilizzando telescopi nello spazio, come Hubble o Spitzer, è stato possibile per alcuni pianeti, in condizioni particolarmente favorevoli, effettuare analisi spettroscopiche di atmosfere planetarie riuscendo a determinare, oltre ad alcuni parametri fisici come la temperatura dell’atmosfera, la presenza di alcune sostanze come sodio o vapore d’acqua.
    Una analisi dell’atmosfera di kepler186f è ancora fuori dalle nostre possibilità ma si stanno già sperimentando nuovi strumenti più precisi in telescopi terrestri che verranno poi abbinati ai megatelescopi oggi esistenti come il Keck, i VLT o il Subaru e in futuro sui telescopi giganti in costruzione, con specchi dai 16 ai 30 metri, che saranno operativi dalla fine del decennio.
    Esistono anche missioni spaziali che studieranno i pianeti extrasolari per determinarne le caratteristiche fisiche con maggior precisione, come ad esempio la missione Cheops europea o Tess americana, il cui lancio è previsto nel 2017 e ottimizzati per lo studio di pianeti fino a 200 anni luce di distanza. Il James Webb Telescope sarà in grado di fotografare questi pianeti, almeno i più vicini e analizzarne l’atmosfera, Lancio nel 2018.
    Altri dati li fornirà anche la missione europea Gaia lanciata l’anno scorso.
    Altre osservazioni di questo tipo sono state effettuate in passato con il canadese Most, il francese Corot o con la sonda USA Deeep Impact.
    Questo solo citando le missioni in corso o quelle previste nell’arco dei prossimi 4-5 anni.
    Tra 10-20 anni l’analisi delle atmosfere planetarie extrasolari potrebbero essere una ricerca di routine e senza bisogno di programmi faraonici e investimenti multimiliardari.
    L’importanza della scoperta di kepler 186f non sta tanto nel pianeta in se stesso, di cui si sa veramente poco e sicuramente ne esisteranno a milioni di simili, ma nel fatto che la nostra tecnologia ha raggiunto il livello di precisione necessario per poter rilevare tale pianeta.
    Non dimentichiamo che fino a 20 anni fa non eravamo in grado di individuare proprio un bel niente.

    Ramiro

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  10. Mi rendo conto di aver dato per scontato, parlando di pianeta di classe M, che fosse comprensibile stessi citando tra virgolette la denominazione elaborata nell'ambito di star trek... http://it.memory-alpha.org/wiki/Classificazione_planetaria
    Mi scuso con Ramiro e con chiunque altro abbia potuto fraintendere, grazie comunque per le interessanti argomentazioni.

    Massimo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Era scontato infatti...

      ^-ì by Simo?_ì

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  11. Scusa tu, Massimo, la mia ignoranza. Non sono molto ferrato in Star Trek. Vedrò di rimediare a questa mia mancanza!! ;-D

    Ramiro

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  12. E' tutto inutile, a meno che non troviamo il sistema di piegare lo spazio.

    RispondiElimina

  13. 1 di 2

    Vorrei prima di intervenire, avendo avviato io la discussione, scusarmi per il mio tardivo intervento ma ho avuto una settimana difficile al lavoro che mi ha preso completamente.
    Continuerò a monitorare il post anche dopo la sua scomparsa da quelli visibili nella home page, se vorrete continuare la discussione io vi leggerò.

    Ho letto con grande interesse le vostre obbiezioni, e con piacere letto che non sono il solo a pensarla così sull'argomento..

    I nostri punti di vista sono chiari, credo però che alcune precisazioni vanno fatte.
    Ho criticato solo la ricerca di esopianeti extrasolari, e non la ricerca di base nella sua totalità, su questa ho scritto citando e criticando il nuovo James Webb Telescope, che si dovrebbero realizzare strumenti e missioni meno "delicate"(si fa per dire!!) e dispendiose.
    Questo non significa abolirla completamente, ma dandogli una collocazione nella ricerca spaziale di secondo piano rispetto all'esperienza e alla ricerca spaziale a distanze raggiungibili o teoricamente raggiungibili un giorno anche per un nostro equipaggio...10-20 anni luce forse lo sarà fra 500 anni o meno, ma oggi e per molto tempo a venire queste distanze saranno purtroppo irraggiungibili...

    Mappare il cosmo, guardare i primi istanti dell'universo, cercare di comprendere la fisica dei buchi neri, la flora e la fauna cosmologica è importante e come scritto in precedenza, è cosa da umani.
    Che questi uomini siano dotati di un primordiale telescopio o antichi osservatori megalitici...è nella loro natura osservare, ricercare l'ignoto, e oggi all'alba del nuovo millennio per ignoto intendo l'universo intero certamente ma anche il nostro sistema solare!!

    L'esperienza astronautica necessaria per raggiungere Marte, rimanerci con una stazione di ricerca permanente, sarebbe un passo fondamentale per acquisire quelle conoscenze che ci permetteranno un giorno di partire alla conquista di nuovi pianeti e lune, rivendicandone la proprietà, in mancanza di forme di vita complesse..^_^, anche di tutte quelle ricchezze geologiche extraterrestri che ancora non conosciamo ma che , è auspicabile, un giorno contribuiranno alla sopravvivenza della nostra civiltà e che ci permetteranno di realizzare direttamente nello spazio, le pesanti schermature per le navi interstellari che ci porteranno fino lì..., Ramiro, si..., fino alla nuova terra promessa!!

    Continua...

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  14. 2di2

    Secondo me, lo ribadisco, prima bisogna imparare a camminare per poi correre.
    I primi passi li possiamo fare vicino a casa e Marte è ciò che più si avvicina a quegli esopianeti che Kepler ricercava, ance se di vita su Marte non ne abbiamo ancora vista non significa che non ci sia nelle sue profonde cavità, o perché no a pochi metri sotto la superficie....Marte è un pianeta non un'abiotica ed amorfa luna, c'è ancora molto da indagare rispetto alla nostra luna!!
    Marte merita tutta la nostra attenzione o quantomeno converrai Ramiro, almeno quanta ne è stata data al nostro satellite!!!!!
    Per astronomia io intendo non solo l'osservazione cosmologica a distanza ma nel caso dello studio di pianeti si può e si deve preferire quella più ravvicinata possibile e quella fatta da sonde robotizzate, orbiter e perchè no direttamente con astronauti, è preferibile a quella fatta dalle osservazioni telescopiche o spettroscopiche.

    Dal mio punto di vista il coplesso di radiotelescopi del Very Large Array, il prossimo(2019!)Giant Magellan Telescope, il citato James Webb Telescope che opererà principalmente nell'infrarosso, il rover Curiosity, la sonda interplanetaria New Horizons sono paragonabili ai nostri occhi e alle nostre orecchie....anche l'uomo è paragonabile ad una sonda!
    Cosa potrebbe fare questa sonda su Marte?

    Per concludere, sottolineo l'importanza per la nostra specie di iniziare a prendere possesso di quello che il caso ci a messo a disposizione..., non sarebbe stato tutto più semplice se Marte fosse stato una seconda Terra?
    Chissà oggi a distanza di 40 anni dal pirmo volo orbitale di Gagarin,dove saremmo..., io credo che già staremmo costruendo il futuro della nostra civiltà extraterrestre.
    Oggi invece tergiversiamo senza uno scopo preciso, passando come un'ape da un fiore all'altro...senza fermaci mai!
    Per esempio non capisco neanche l'utilità per la NASA di prendere un campione di asteroide (Asteroid Reidrect Mission), quando dovremo concentrare gli sforzi nella costruzione di habitat sulla Luna e ancor meglio su Marte?

    Mancano solo 16 anni al 2030, data per la quale la NASA ha ipotizzato di conquistare Marte, ma se andiamo avanti cosi io credo che ci arriverà prima qualcun altro e che per il 2030 la NASA sarà molto indietro con il programma!!


    By Simo

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  15. Caro Simo, non ti preoccupare per il tuo ritardo nella discussione. Il tempo è tiranno per tutti e spesso anche io lotto per seguire i miei vari interessi.
    Tornando al motivo del contendere mi sembra di intuire che tu abbia una visione dell’astronautica un po’ troppo science fiction anni ’50.
    Prima di tutto, prima di criticare la complessità del JWT, pensa alla complessità di una missione su Marte. Basta che si rompa il w.c. durante il viaggio e nel giro di un paio di giorni avremo una emergenza sanitaria da gestire a bordo. Tanto per citare una banalità e forse l’impianto meno complesso di bordo. Senza parlare di problemi seri tipo le radiazioni. Dalle misure fatte dal Curiosity durante il viaggio e poi su Marte gli astronauti arriverebbero già moribondi. Se non lo sono ci pensa la radioattività sulla superficie del pianeta. Per i più esigenti c’è anche il viaggio di ritorno. E sto parlando di conti fatti tenendo presente le attuali e futuro prossime tecnologie di schermatura.
    E con che cosa lanciamo sta astronave di kamikaze? Con l’SLS? Lo sai che per i primi 2 voli utilizzano i motori tolti agli shuttle prima di mandarli al museo? I finanziamenti NASA (che poi sono decisi dal Congresso non dalla NASA, questa al massimo propone e cerca di gestire gli spiccioli compiendo qualche scelta minore magari su missioni al termine) sono talmente scarsi che compiranno 2 voli con l’SLS da qui al 2021, se tutto va bene, con motori usati (che poi sono una delle parti più costose del missile) se no non ne avrebbero fatto nessuno. Tra qualche anno magari cambiano presidente e cancellano il programma.
    Da Regan in poi tutti i presidenti hanno annunciato una ipotetica missione su Marte per poi non fare nulla perché comunque servirebbero decine se non centinaia di miliardi per superare tutti gli ostacoli tecnici.
    Con le 2-3 centinaia di milioni di dollari di Kepler non ci finanziamo neanche l’uso delle antenne per seguire la missione.
    E comunque, se proprio dobbiamo risparmiare da qualche parte perché proprio sulle altre missioni spaziali? La NASA ha un bilancio che quando va bene arriva a 19 miliardi, il pentagono 800. I militari USA solo per lo spazio militare spendono probabilmente 5 volte la NASA, se non di più.
    Non so se hai mai visto un satellite spia americano? Praticamente un Hubble girato verso il basso. Negli anni ’90 ne lanciavano 4 all’anno e per ognuno di essi serviva un Titan 4, il missile più costoso al mondo dopo il saturno 5. La NASA ne ha usato solo uno per lanciare la Cassini.
    A Hollywood hanno fatto film che costavano più di qualche sonda della NASA su Marte.
    Probabilmente solo per il calcio in Italia si spende quanto il bilancio dell’ESA.
    Dobbiamo tagliare proprio Kepler (se fosse ancora vivo)? Nonostante i suoi meriti? Nonostante sia una delle missioni NASA più riuscite?
    Se vogliamo andare su Marte sul serio, non solo per dare dei finanziamenti all'industria spaziale militare americana, dobbiamo muoverci diversamente. Così si sprechiamo solo denaro.

    Ramiro

    continua

    RispondiElimina
  16. segue

    Tornando invece a Kepler 186f. ti faccio una domanda Simo. Secondo te, quando Colombo è partito per le Indie, ste Indie, da quanto tempo si conoscevano, anche solo per sentito dire? Da secoli se non millenni.
    Altra domanda. Tutto l’attuale interesse dell’uomo della strada per Marte da dove e quando nasce?
    Nasce nell’800 quando Schiapparelli vede i primi canali naturali (era un’illusione, i canali di Marte sono molto più piccoli di quelli che credeva di vedere l’astronomo italiano) che Lovell riporterà da una traduzione malfatta come “canal” che in inglese significa canale artificiale. Da allora si è scatenata la fantasia di scrittori e cineasti sul pianeta e sembra che prima o poi ci dobbiamo andare per forza.
    Quello che intendo dire io è che quando si parla di mete lontane l’umanità si è sempre mossa con secoli di anticipo. Solo nei film di fantascienza le cose accadono nel giro di giorni o settimane o pochi anni.
    Se nessuno scoprirà mai un discreto numero di pianeti extrasolari possibilmente vicini, nessuno mai partirà con dei finanziamenti decenti per un concetto nuovo di propulsione.
    A chi interessa finanziare un motore interstellare se non ci sono destinazioni interessanti?
    E un motore del genere (non so se curverà lo spazio o trasformerà l’astronave in tachioni o userà l’iperspazio o chissà quale nuova trovata) non lo si inventa dall’oggi al domani e neanche in 20-30 anni. Serve una nuova fisica. Serve una rivoluzione scientifica come l’era industriale di fine ‘700. Serve un nuovo Einstein. Qua non basta la NASA. Qua serve la NASA+il CERN+ chissà chi!!!!
    Servono fondi e decenni di studi. Ma se nessuno scopre quei pianeti sto processo non inizierà mai perché non ci sarà nessuna spinta ne da parte del mondo scientifico ne da parte dell’opinione pubblica.
    E’ l’immagine della frontiera che deve entrare nella nostra cultura,come ci è entrato Marte. Perché questi pianeti hanno il potere di risvegliare l’interesse del pubblico perché come te e me siamo tutti cresciuti a Star Trek e guerre stellari e quei pianeti li abbiamo già visti nella nostra fantasia.
    Ben venga Marte ma non cannibaliziamo la ricerca spaziale per questo, anche perché se con Marte ci va male (mancanza di soldi, problemi medici insormontabili, fallimento della missione) almeno ci siamo presi avanti col resto.
    Per fortuna la ricerca di pianeti extrasolari, a parte Kepler, non è finanziata con fondi NASA. La maggior parte degli studi è finanziata da enti come l’europeo ESO, o varie università e fondazioni americane e mondiali.
    E’ una ricerca difficile che necessita di tempo. Faccio un esempio per spiegarmi meglio. Con il metodi dei transiti un pianeta deve passare davanti alla sua stella almeno tre volte per poter essere evidenziato nel flusso di dati. Bene.
    Giove, ad esempio, ci mette 12 anni a girare intorno al sole. Quindi per scoprire un pianeta con un orbita simile a quella di Giove servono (sempre che sia perfettamente allineato tra la stella e il nostro punto di osservazione) minimo 24 anni (se abbiamo la fortuna di assistere al primo passaggio dopo poco che abbiamo cominciato a osservare la stella. Se invece sfortunatamente abbiamo cominciato poco dopo il passaggio ne servono quasi 36).
    Mi sono spiegato? Qua non c’è niente da rinviare. Dovevamo cominciare prima casomai!!!

    Ramiro

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  17. Non sei ancora convinto, Simo? Sei proprio duro. Va bè!!
    Provo un'altro esempio che forse tu, secondo me capirai meglio.
    E come per la musica: se non ci fosse stato prima il blues non avremo mai avuto il rock!!!
    Chiaro adesso?

    Ramiro

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  18. Non ci siamo capiti Ramiro , volevo continuare la discussione su You Space dove ho ripubblicato il mio commento con una premessa... collegare i 2 post con un iperlink.
    In questo modo avremo maggiore visibilità e possibilità di interventi alla nuova discussione ...., che mi sembra si stia allargando ad altri topic.

    Ramiro, per favore ripubblica i tuoi ultimi commenti in You Space# 10 Aprile Maggio.

    Un commento intenso il tuo, non senza inesattezze.., che sicuramente merita una risposta adeguata... ma ho bisogno di qualche giorno..you space è il contenitore giusto per le discussioni a 360° come quella che stiamo facendo...

    By Simo

    P.S.
    I commenti su questo topic continuano a questo link:


    YOU SPACE#10, Aprile e Maggio 2014, lo Space Sharing di News Spazio!


    By Simo

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  19. Sarei pronto a "partire subito" per conoscere e vedere un'altra vita in altri sistemi solari, bella o brutta che sia. Sarebbe il mio sogno più grande

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