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mercoledì 26 maggio 2010

Sonda Mars Phoenix Lander, probabilmente danneggiata dal ghiaccio marziano

(Immagine, credit NASA/JPL-Caltech/University of Arizona)

NEWS SPAZIO :- Niente da fare! La sonda americana Mars Phoenix Lander non ha dato alcun segno di sé durante l'ultimo tentativo di ascolto da parte della sonda Mars Odyssey nei giorni scorsi.

Inizialmente erano state pianificate tre sessioni di ascolto (a Gennaio, a Febbraio e ad Aprile) durante le quali Odyssey - in orbita intorno a Marte dal 2001 - è rimasta in ascolto di per individuare eventuali segnali provenienti da Phoenix.
Una quarta campagna è stata poi aggiunta nella speranza che il sole ormai al suo massimo nel cielo potesse fornire energia sufficiente per ricaricare le batterie di bordo del piccolo lander.

Purtroppo così non è stato. Sebbene Phoenix non fosse stato progettato per resistere al gelido inverno marziano iniziato nel novembre 2008 i tentativi di acquisire un suo segnale erano assolutamente dovuti.

Tra le altre cose una nuova immagine ripresa dalla sonda Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) che mostra il sito di atterraggio di Phoenix non aiuta certo ad essere ottimisti. Si distingue infatti il piccolo lander con evidenti segni di danneggiamento da parte del ghiaccio. La foto che vedete qui sopra mette a confronto proprio quest'ultima nuova immagine con una precedente osservazione di Phoenix del 2008, poco dopo il suo atterraggio.

La nuova fotografia, ripresa dalla fotocamera dell'esperimento HiRISE (High Resolution Imaging Science Experiment) di MRO, ci restituisce un'immagine di Phoenix le cui ombre sono differenti da ciò che esse erano nel 2008. Le evidenze suggeriscono che almeno uno dei suoi pannelli solari (di forma circolare) possa essere stato gravemente danneggiato dal ghiaccio invernale.

Le parole di Michael Mellon, dell'University of Colorado a Boulder, un membro del gruppo scientifico sia di Phoenix che di HiRISE: "Le immagini di prima e dopo sono drammaticamente differenti. Il lander sembra più piccolo e solamente una parte delle differenze possono essere spiegare dall'accumulo di polvere sul lander tale da rendere la sua superficie meno distinguibile dal terreno circostante".

I cambiamenti apparenti nelle ombre proiettate da Phoenix sono consistenti con la possibilità che il peso del ghiaccio di CO2 possa aver piegato o rotto i suoi pannelli solari.

Questo sembra essere tutto. Voglio però ricordare che la missione di Phoenix su Marte terminata nel Novembre 2008 è stata un grande successo. Solo tre parole: acqua, perclorato, neve!

Andate alla sezione del blog dedicata a Phoenix al seguente url


per conoscerne i dettagli.
Guardate questo bellissimo video NASA



Nel frattempo sulla Terra continuano gli studi - e continueranno ancora per parecchio tempo - sui dati raccolti dalla piccola sonda terrestre.

Fonte dati, NASA.

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