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venerdì 21 maggio 2010

Inizia la missione per le sonde spaziali giapponesi AKATSUKI ed IKAROS


NEWS SPAZIO :- Dopo un ritardo di tre giorni causato dalle cattive condizioni meteo è stato lanciato ieri 20 Maggio 2010 dal Centro Spaziale di Tanegashima nel sud del Giappone un razzo vettore H-IIa con a bordo le due sonde giapponesi AKATSUKI ed IKAROS.

Il lancio è avvenuto alle 23:58 ora italiana.
A raggiungere l'orbita terrestre insieme alle due sonde vi erano anche un minisatellite UNITEC-1 (costruito da un'università) e tre altri piccoli satelliti.

Dopo aver lasciato questi ultimi in orbita terrestre il secondo stadio del razzo vettore ha preso la direzione di Venere.


AKATSUKI
Il payload principale della missione è infatti la sonda giapponese AKATSUKI (che in giapponese significa 'Alba'). Il suo obiettivo è quello di studiare la densa atmosfera del pianeta Venere.


Sebbene sia simile in dimensione ed età alla Terra, Venere è un mondo estremamente ostile da un punto di vista climatico. La temperatura in superficie raggiunge i 460°C e la sua atmosfera è densa di CO2. Gli scienziati ritengono che una maggiore comprensione dell'atmosfera venusiana possa essere di grande aiuto per conoscere sempre meglio i processi naturali della formazione ed evoluzione dell'ambiente/atmosfera terrestre.

AKATSUKI (detta anche Venus Climate Orbiter o PLANET-C) è una "scatola" 1.04 x 1.45 x 1.4 metri dalla massa di 500 libbre (226,8 Kg). Essa si posizionerà in un'orbita equatoriale molto ellittica intorno a Venere, la cui distanza varierà tra i 300 e gli 80.000 Km (periodo orbitale di 30 ore) e da lì per 4,5 anni studierà l'atmosfera di Venere. Sono sei gli strumenti scientifici di bordo, cinque dei quali sono fotocamere che esploreranno il pianeta nelle lunghezze d'onda che vanno dagli ultravioletti ai medio-infrarossi. Eccoli:

  • LAC (Lightning and airglow camera), alla ricerca di fulmini nelle lunghezze d'onda del visibile (da 552 a 777 nanometri)
  • LIR (Longwave infrared camera), studia la struttura delle nuvole d'alta quota ad una lunghezza d'onda che emette calore (10 micron)
  • UVI (Ultraviolet imager), studia la distribuzione di specifici gas atmosferici (es: biossido di zolfo) agli ultravioletti (da 293 a 365 nanometri)
  • IR1 (1-micron camera), scruta la torbida atmosfera per vedere la dispersione del calore emesso dalle rocce in superficie (da 0,9 a 1,01 micron). Potrebbe individuare vulcani attivi, se questi esistono
  • IR2 (2-micron camera), a differenza della precedente va alla ricerca delle emissioni di calore nelle parti basse dell'atmosfera (da 1,65 a 2,32 micron)
Il sesto strumento è la sua antenna radio, che verrà usato per sondare attivamente l'atmosfera.

AKATSUKI arriverà in prossimità di Venere nel dicembre 2010.

Ecco un video dell'Agenzia Spaziale Giapponese JAXA molto interessante




IKAROS
Il secondo importante payload a lanciato con AKATSUKI è la sonda IKAROS (Interplanetary Kite-craft Accelerated by Radiation Of the Sun), anch'essa avente Venere come destinazione. La particolarità di questa sonda però risiede nel suo sistema propulsivo, interamente basato sull'energia solare.


Tra qualche settimana infatti IKAROS dispiegherà una vera e propria vela, una vela solare che sfrutta la pressione del vento (l'energia dei fotoni) solare come propulsione (per accelerare lentamente ma continuamente) e per generare energia elettrica.

Negli anni scorsi vi sono stati vari tentativi per dimostrare la fattibilità di questa nuova tecnologia propulsiva, ma fino ad ora nessuno di questi approcci ha fornito una completa dimostrazione positiva di fattibilità.
Qualche anno fa il Giappone testò parzialmente questa modalità di propulsione in orbita terrestre. La Planetary Society finanziò la costruzione di Cosmos 1, anch'essa spinta da una vela solare, ma dopo il lancio avvenuto nel 2005 il vettore russo non riuscì a mettere correttamente in orbita il veicolo.

IKAROS arriverà in prossimità di Venere dopo circa sei mesi di viaggio seguendo la stessa traiettoria di AKATSUKI, con la differenza però che dall'orbita di Venere IKAROS continuerà a a viaggiare (in orbita solare) spinto solamente dalla sua vela.


La vela solare di IKAROS ha forma quadrata (14 x 14 metri) ed è ultrasottile, appena 0,0075 mm, circa un decimo dello spessore di un capello umano. Essa è anche parzialmente rivestita di un sottile film di celle solari in grado di generare energia elettrica.

Guardate questo video sempre della JAXA



Immagini, fonte JAXA.

AGGIORNAMENTO
Ecco il video del lancio



Enjoy!

2 commenti:

  1. Perchè scegliere un'orbita così ellittica?

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  2. Questa tipologia di orbita consente di studiare sia fenomeni meteo globali di Venere, sia fenomeni che avvengono sulla sua superficie, così come anche l'osservazione delle particelle atmosferiche che "scappano" dal pianeta verso lo lo spazio.

    Sarà possibile anche riprendere immagini ravvicinare di Venere ed osservare le tempeste di vento che spazzano la superficie con una velocità di 100 m/sec.

    RispondiElimina

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