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venerdì 21 settembre 2018

ExoMars, i livelli di radiazione misurati dall'orbiter TGO nel suo viaggio Terra-Marte, by ESA!

(Credit ESA/ATG medialab)

NEWS SPAZIO :- Il campo magnetico Terrestre e la nostra atmosfera ci proteggono dai costanti bombardamenti dei raggi cosmici galattici, frammenti di atomi ad alta energia che provengono da oltre il nostro Sistema Solare e che viaggiano a grandissime velocità. Queste particelle hanno il potere di penetrare in profondità nel materiale biologico.

Nello spazio, senza adeguata protezione, tutto ciò può causare gravi danni agli esseri umani, tra questi malattie da radiazioni, un aumento del rischio di contrarre tumori, effetti sul sistema nervoso centrale e malattie degenerative.

E' quindi uno dei compiti più importanti della ricerca spaziale individuare strumenti e metodologie per garantire il massimo della sicurezza. E le lunghe missioni di esplorazione spaziale umana che abbiamo all'orizzonte impongono di risolvere una volta per tutte questo problema.

In questo contesto si collocano i nuovi risultati che provengono dalla sonda Europea TGO (Trace Gas Orbiter) della 1° di 2 missioni del programma Europa-Russia ExoMars


TGO è in orbita intorno a Marte e la sua missione scientifica è iniziata lo scorso aprile. Sebbene il suo obiettivo primario sia quello di studiare i gas dell'atmosfera Marziana e produrne la più dettagliata mappa possibile, il suo monitor di radiazioni ha collezionato dati importanti a partire dal lancio del 2016.
I risultati sono stati presentati questa settimana all'European Planetary Science Congress (EPSC), a Berlino.



Il dosimetro Liulin-MO dello strumento FREND (Fine Resolution Epithermal Neutron Detector) ha registrato dati sulle dosi di radiazione rilevate durante i 6 mesi di viaggio interplanetario dalla Terra a Marte ed anche dopo, quando TGO ha raggiunto l'orbita intorno al Pianeta Rosso.

Ebbene, gli astronauti impegnati in una missione su Marte sarebbero esposti ad almeno il 60% della dose totale di radiazioni raccomandata per tutta la loro carriera, e questo solamente durante il viaggio (di andata e ritorno).

Le misurazioni sono relative ad un periodo di diminuzione dell'attività solare, corrispondente ad una dose alta di radiazioni. Un incremento dell'attività del Sole può infatti deflettere i raggi cosmici galattici, sebbene le grandi eruzioni solari possono rappresentare loro stesse un grave pericolo per gli astronauti.

Jordanka Semkova (Bulgarian Academy of Sciences, lead scientist dello strumento the Liulin-MO): "Le dosi di radiazioni accumulate dagli astronauti nello spazio interplanetario sarebbero parecchie centinaia di volte maggiori delle dosi accumulate dagli esseri umani nello stesso periodo sulla Terra, e parecchie volte maggiori rispetto agli astronauti e cosmonauti che lavorano sulla Stazione Spaziale Internazionale. I nostri risultati mostrano che solamente il viaggio provocherebbe un'esposizione alle radiazioni molto significativa per gli astronauti".

I dati collezionati da ExoMars sono in accordo con quanto registrato durante il viaggio di Curiosity, il NASA Mars Science Laboratory nel 2011-2012 e con altri dati collezionati da altri rilevatori di particelle attualmente nello spazio. Tutte queste informazioni contribuiscono a verificare e migliorare gli attuali modelli sull'ambiente radioattivo spaziale.

Un sensore simile farà parte anche della dotazione della prossima missione ExoMars2020, e monitorerà i livelli di radiazione anche sulla superficie di Marte.

Abbiamo parlato varie volte da questo blog negli scorsi anni dei pericoli delle radiazioni spaziali per gli astronauti. Ma oltre alle radiazioni ed alle conseguenze nel nostro organismo di una prolungata permanenza in un ambiente a gravità zero, su Marte occorre fare i conti anche con un altro pericolo. Si tratta delle tempeste di sabbia globali come quella che ha avvolto tutto Marte nei mesi scorsi, riducendo fortemente i livelli di luce in superficie. Ne sa qualcosa il rover NASA Opportunity che è in "ibernazione" per mesi.
Ne hanno risentito anche TGO e la sua fotocamera CaSSIS (Colour and Stereo Surface Imaging System). Poiché tutta la superficie del pianeta era praticamente oscurata dalla polvere, la fotocamera è stata spenta per la maggior parte del periodo di durata della tempesta. Ha ripreso le sue attività a partire dal 20 Agosto.

Qui sotto vedete un'immagine ripresa il 3 Agosto, prima dello spegnimento di CaSSIS

(Credit ESA/Roscosmos/CaSSIS, CC BY-SA 3.0 IGO)

Fonte dati, ESA.

6 commenti:

  1. Le radiazioni sono sempre state un grosso problema, così come la bassa gravità, in somma i problemi sono tanti.

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    1. Alex se vuoi sapere in breve tutti i problemi di una missione marziana spiegati in modo semplice ti consiglio questo video
      https://www.youtube.com/watch?v=UYvuHjW6FVI

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  2. Interessante articolo Sergio, ora credo che il rivelatore essendo posizionato nel FREND non fosse schermato. Possiamo quindi sperare che con una semplice schermatura di 20 -30 cm di acqua un abitacolo possa ridurre di molto quella dose di radiazioni che provengono dal sole, non saprei per quelle provenienti dal cosmo.
    Ci sono quindi possibilità di estendere (non ricordo con l'acqua di quanto) il periodo di sopravvivenza alle radiazioni a secondo della schermatura.
    Nel tuo articolo scrivi ..."60% della dose totale di radiazioni raccomandata per tutta la loro carriera, e questo solamente durante il viaggio (di andata e ritorno)."; come punto di partenza non mi pare proibitivo come dato da cui partire per affrontare una missione con equipaggio con lo scopo di raggiungere Marte.
    Sicuramente migliorabile senza scoprire nuove rivoluzionarie tecnologie e materiali.

    Simone

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Qualche anno fa avevo letto un articolo in cui si parlava di uno scudo che creava un campo magnetico contro le radiazioni .

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  5. https://motherboard.vice.com/it/article/kbyxa9/uno-scudo-anti-raggi-cosmici-inventato-da-tre-studenti-campani-andra-sulla-luna

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