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venerdì 20 aprile 2018

TESS, conosciamo meglio il nuovo cacciatore di pianeti extrasolari NASA e la sua missione

(Credit NASA Goddard Space Flight Center)

NEWS SPAZIO :- E' arrivato il momento di approfondire un po' la missione del satellite NASA TESS (Transiting Exoplanet Survey Satellite), lanciato in orbita nella notte del 19 Aprile a bordo di un razzo vettore Falcon 9 di SpaceX. Ne parleremo spesso nei prossimi mesi ed anni, per adesso impariamo a conoscere questo nuovo telescopio spaziale.

TESS è il prossimo passo alla ricerca di pianeti lontani al di fuori del nostro sistema solare, tra questi potrebbero esserci quelli in grado di sostenere la vita.
Il pensiero, specie per i lettori di questo blog, ci riporta ad un altro satellite NASA che negli anni scorsi ha rivoluzionato la nostra idea di esopianeti nella Galassia e che da qui abbiamo seguito costantemenete. Ci ha fatto fare una profonda immersione in questi temi, sto parlando della stupefacente missione del satellite Kepler


giunto però quasi alla fine della sua vita operativa perché sta esaurendo il propellente. Sta continuando a raccogliere dati scientifici e ne avrà probabilmente ancora per qualche mese, dopo 9 anni di missione incredibile (tra missione primaria e missione estesa K2).

Adesso TESS ne prende virtualmente il testimone. Lungo 1,5 metri per un peso di 362 kg, questo nuovo satellite è stato costruito da Orbital ATK. Andrà ad esplorare il cielo utilizzando lo stesso metodo di ricerca adottato da Kepler, il metodo dei transiti.
TESS analizzerà 200.000 tra le stelle più luminose che si trovano più vicino al nostro Sole alla ricerca di esopianeti.



Gli scienziati di missione si aspettano che la missione possa produrre migliaia di possibili tracce di esopianeti candidati, da approfondire poi in seguito per verificarne l'effettiva esistenza.
Di questi molto probabilmente qualche centinaio saranno simili alla nostra Terra come massa, o magari potrebbero essere super-Terre (non più grandi del doppio del nostro Pianeta).

La missione primaria durerà 2 anni, durante i quali TESS studierà l'intera volta celeste dividendola in 26 settori, ciascuno di 24° x 96°

(Credit NASA)

La sonda è equipaggiata con 4 fotocamere CCD che fisseranno ogni settore per almeno 27 giorni, guardando le stelle più luminose con una cadenza di 2 minuti.

Le stelle che TESS analizzerà sono tra le 30 e le 100 volte più luminose di quelle studiate durante la missione Kepler. Sarà quindi più semplice anche per i telescopi che si trovano sulla Terra effettuare le analisi successive di approfondimento.
Rispetto a Kepler però, TESS ricoprirà un'area del cielo 400 volte più grande.

Oltre alla ricerca di esopianeti, attraverso il Guest Investigator program, la missione TESS permetterà alla comunità scientifica di fare richiesta di target da analizzare per condurre ricerche di astrofisica, su approssimativamente 20.000 oggetti celesti.

Abbiamo già parlato del metodo usato da Kepler e TESS per rilevare esopianeti. E' il metodo dei transiti, in cui la sonda rileva la variazione di luminosità di una stella nel momento in cui il passaggio orbitale di un "suo" pianeta ne blocca una parte rispetto al punto di osservazione. La seguente animazione GIF è chiarissima 

(Credit NASA Goddard Space Flight Center)

Ne abbiamo già parlato qui


In questo modo TESS creerà un catalogo di migliaia di esopianeti candidati. Dopodiché per verificare se le tracce identificate dal satellite sono state prodotte dal passaggio di un vero pianeta o se si tratta di un falso positivo, il compito passerà ad una successiva fase di analisi, basata su telescopi a Terra che collaboreranno tra loro per effettuare ulteriori misurazioni (nel caso di veri pianeti la massa, ad esempio).
Conoscendo dimensione, orbita e massa di un esopianeta, TESS ed i telescopi di Terra potranno determinare la sua composizione. E ciò a sua volta ci potrà indicare se si tratta di un pianeta roccioso (come la Terra), di un gigante gassoso (come Giove), o magari qualcosa di ancora più esotico.

Successivi approfondimenti con telescopi sia a terra che spaziali, inclusa la prossima missione NASA dello Space Telescope James Webb - l'erede di Hubble! - daranno una mano agli astronomi per studiare l'atmosfera di molti di questo "nuovi" esopianeti.

L'orbita di TESS è un'altra novità assoluta. E' infatti la 1° missione scientifica ad adottare tale profilo orbitale. Inizialmente la sonda è stata rilasciata in un'orbita molto ellittica, 248 km nel punto più vicino alla Terra (perigeo) x 270.461 km nel punto più distante(apogeo), con inclinazione di 29,6°.

Una serie di manovre, 11 accensioni del propulsore ed un flyby con la Luna, porterà TESS a raggiungere la sua orbita definitiva, con perigeo a 108.307 km e apogeo a 375.889 km. Tale orbita porterà la sonda a trovarsi fuori dalle perturbazioni gravitazionali dovute alla Luna e garantirà nel contempo una temperatura costante di -75°C per la strumentazione di bordo.

Un'altra caratteristica di quest'orbita è che è in risonanza 2:1 con la Luna, cioè nel tempo in cui la Luna effettua 1 orbita intorno alla Terra, TESS ne effettuerà 2. Eccola



Ed è un'orbita sufficientemente vicino alla Terra per consentire trasmissioni dati ad alta velocità.

Vi lascio con qualche altro video sulla missione







Enjoy and Stay Tuned!

3 commenti:

  1. si ...molto notevole e sicuramente lavorerà molto bene , darà altri aggiornamenti di pianeti di sistemi solari che si spera scoverà in breve tempo aumentando successivamente la conoscenza l interesse e l esplorazione con svariate sonde in un futuro prossimo. Ecco una cosa che mi sono chiesto ( potrebbe essere una domanda stupida o banale ma è pura curiosità),perché non si hanno alcune immagini da terra, con l aiuto dei telescopi terrestri, della posizione ad esempio del telescopio spaziale Kepler o altri come Hubble ? giustamente non che i telescopi da terra debbano essere puntati tutti su Kepler o su altri telescopi spaziali ma almeno immortalare con qualche foto la sagoma la struttura del telescopio , secondo me renderebbe ancor più affascinante l'idea....certamente qualcuno potrebbe dirmi bè a questo punto ti compri un telescopio per amatori ti cerchi le coordinate lo punti e via

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    1. Scusami ma ci sono le foto scattate dallo shuttle in tutte le missioni di manutenzione di cui l'ultima nel 2009
      https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/e/ea/Hubble_telescope_2009.jpg

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  2. ok Grazie per l'avviso. non l avevo mai notato.
    purtroppo per impegni lavorativi a volte non sono molto aggiornato. grazie infinite per update.

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