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mercoledì 9 agosto 2017

Electron, le cause del mancato raggiungimento dell'orbita durante il volo inaugurale del nuovo razzo vettore di Rocket Lab

(Credit Rocket Lab)

NEWS SPAZIO :- Torniamo a parlare di Rocket Lab, una nuova azienda privata Americana che lo scorso 24 Maggio ha effettuato il 1° volo di test del suo nuovo lanciatore Electron. Ne parlammo qui


dove trovate anche i dettagli innovativi del razzo vettore.

Il test è stato un successo sebbene il razzo non sia riuscito a raggiungere l'orbita.

Adesso Rocket Lab ha pubblicato nuovi dettagli su tale volo, e possiamo capire perché Electron abbia fallito ad immettersi in orbita intorno alla Terra.



Dopo la missione il team di Rocket Lab ha analizzato i dati registrati durante il volo, più di 25.000 canali di informazione.

Si tratta di dati fondamentali per valutare il funzionamento del nuovo razzo. Preziosi in questo caso per capire cosa non ha funzionato.
Ed infatti la commissione di indagine dell'azienda è riuscita ad individuare le cause del mancato raggiungimento dell'orbita ed a definire le azioni correttive del caso.

Ecco cosa è accaduto. Il decollo è stato perfetto, Electron è salito come pianificato. A 224 km di altitudine, a circa 4 minuti di volo, la telemetria registrata a terra, operata al sito di lancio Mahia da un contractor di terze parti, ha perso il contatto con il veicolo.

La procedura standard in questi casi è di abortire il volo lanciando il comando di autodistruzione al sistema del razzo FTS (Flight Termination System). E così è stato.

Ma i dati di telemetria registrati direttamente da Rocket Lab raccontavano una storia differente, cioè che il razzo stava seguendo la traiettoria nominal, quella giusta cioè.

Durante l'investigazione è venuto fuori che l'apparecchiatura di terra del contractor per registrare la telemetria del contractor non aveva abilitata la funzionalità FEC (Forward Error Correction), una codifica e decodifica comunemente utilizzata per la trasmissione di dati su canali di comunicazione potenzialmente affetti da rumore.

Tutto qui. Se alla partenza il segnale veniva ricevuto correttamente, mano a mano che aumentava la distanza dal razzo ecco che aumentava anche l'interferenza.
A terra i dati di telemetria ricevuti dal contractor non sono stati "ricostruiti" mediante il FEC, quindi ad un certo punto sono risultati erronei.

E' stato individuato anche un po' di rollio nel 1° stadio, anche questo corretto.

C'è comunque una buona notizia, cioè che le azioni correttive da intraprendere sono assolutamente minime e, importante, non c'è niente di particolare che non va nel razzo vettore.

Intanto Rocket Lab si prepara al prossimo test che avrà il nome di "Still Testing".

Stay tuned!

1 commento:

  1. In poche parole hanno autodistrutto un razzo che era nel orbita corretta per colpa della strumentazione che diceva il contrario.

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