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mercoledì 17 agosto 2016

Juno, gli spettacolari strumenti scientifici a bordo della sonda NASA in orbita intorno a Giove (Parte 1/2)

(Credit NASA/JPL)

NEWS SPAZIO :- Come promesso qualche post fa è tempo di tornare su Giove e dare un'occhiata agli strumenti scientifici che si trovano a bordo della sonda NASA Juno, da poco in orbita intorno al gigante gassoso. Ne parleremo in questo articolo diviso in due parti.

Juno è stata lanciata il 6 Agosto 2011 e dopo quasi 5 anni di viaggio, lo scorso 4 Luglio, è arrivata in orbita intorno al grande pianeta gassoso.
L'orbita iniziale, orbita di cattura, è polare con un'inclinazione di 89,8° ed è caratterizzata da una grande eccentricità. Il suo periodo orbitale è di 53,5 giorni.

Una descrizione della missione di Juno la trovate qui


Eravamo rimasti al 31 Luglio, quando la sonda aveva raggiunto "l'apogiove" dell'orbita, cioè il punto più lontano dal pianeta, ad 8,1 milioni di km dalla sua atmosfera.

In questi giorni quindi Juno ha continuato ad avvicinarsi al gigante gassoso, e per la fine di Agosto si troverà a passare nuovamente nel punto più vicino a Giove (il "perigiove"), ad appena 4500 km dalle nubi più alte della sua atmosfera.



Come sappiamo avvicinandosi al pianeta gigante la sonda diviene soggetta sempre più alle estreme radiazioni del campo magnetico di Giove, un milione di volte più estreme delle radiazioni presenti in orbita Terrestre, letali dopo pochi minuti per un essere umano e potenzialmente fonte di grossi problemi all'elettronica di bordo della sonda.

Ma Juno è stata progettata proprio per resistere a tale intensità di radiazione. I computer e l'elettronica "vitale" sono schermati all'interno di una camera blindata di 1 cm di titanio di spessore.

Ed i maggiori componenti del suo payload scientifico sono quindi al sicuro.
Vediamo adesso la dotazione scientifica di Juno. Per ogni strumento trovate una nota ed un video YouTube che lo descrive con maggiore dettaglio.

Gli strumenti scientifici a bordo di Juno sono i seguenti.


1. Gravity/Radio Science System (Gravity Science)

E' un esperimento radio (bande X e Ka). La sonda e le stazioni di rilevamento sulla Terra si scambiano segnali tra loro.
E' quindi possibile rilevare ogni minima variazione del movimento di Juno rispetto alla sua orbita programmata misurando il Doppler Shift, variazione causata da cambiamenti locali del campo gravitazionale di Giove



Sarà quindi possibile mappare il campo gravitazionale di Giove ed identificarne particolari "caratteristiche" presenti all'interno.


2. Six-wavelength Microwave Radiometer for Atmospheric Sounding and Composition (MWR)

E' un radiometro che misura radiazioni a sei differenti frequenze (600 MHz - 1,2 GHz - 2,4 GHz - 4,8 GHz - 9,6 GHz e 22 Ghz).
In effetti si tratta proprio di sei radiometri distinti che studieranno l'interno dello strato esterno di nubi del gigante gassoso per determinarne la struttura, movimento e composizione chimica fino ad una pressione di 1.000 atmosfere (circa 550 km di profondità)




3. Vector Magnetometer (MAG)

E' un magnetometro che misura il campo magnetico di Giove per crearne una mappa 3D. E' posizionato ad un'estremità di uno dei tre pannelli solari della sonda per evitare le false letture generate dalle emissioni magnetiche di Juno stessa.
La sua precisione è straordinaria ed è la prima volta che verrà creata una mappa del genere per un corpo celeste differente dalla Terra




4. Plasma and Energetic Particle Detectors (JADE e JEDI)

Vengono studiate le particelle energetiche che interagiscono con il campo magnetico del pianeta.
Lo strumento JEDI (Jupiter Energetic Particle Detector Instrument) misura lo spettro, la tipologia di massa (idrogeno, elio, ossigeno, zolfo) e la distribuzione angolare degli ioni più energetici.

JADE (Jovian Auroral Distributions Experiment) lavora insieme a JEDI per misurare le particelle che formano le aurore Gioviane






Nel prossimo post continueremo a descrivere gli altri strumenti a bordo di Juno.

Stay Tuned!

(Parte 1 - Parte  2)

1 commento:

  1. Ottima carrellata, ci voleva!

    Tanta carne al fuoco come si sapeva, ma in particolare penso a quello che otterremo dal magnetometro; si preannuncia come particolarmente intrigante.

    Massimo

    RispondiElimina

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