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sabato 13 agosto 2016

JCSAT-16, domattina il lancio e l'atterraggio del 1° stadio del Falcon 9 sulla piattaforma ASDS, diretta video

(Credit SpaceX)

NEWS SPAZIO :- Domattina presto, Domenica 14 Agosto, avrà luogo un nuovo lancio dell'azienda SpaceX, il settimo per quest'anno.
Dallo Space Launch Complex 40 (SLC-40) della Cape Canaveral Air Force Station in Florida partirà la missione JCSAT-16, con l'obiettivo di immettere in orbita di trasferimento Geostazionario il satellite per telecomunicazioni JCSAT-16.
E' il secondo payload che SpaceX mette in orbita per il cliente Giapponese Sky Perfect JSAT Corporation.

Il lancio è previsto per le 7:26 ora Italiana. Come è diventata ormai consuetidine, approssimativamente 9 minuti dopo il lancio il 1° stadio del razzo vettore Falcon 9 (F9S1) tenterà un atterraggio sulla nave piattaforma robot ASDS (Autonomous Spaceport Drone Ship) "Of Course I Still Love You" che lo attenderà nell'Oceano Atlantico.

Guardiamo insieme la diretta video dell'evento.



Come ormai sappiamo bene la missione per raggiungere l'orbita di trasferimento Geostazionario è una di quelle che richiedono la massima performance del razzo vettore (maggiori dettagli qui).
Il Falcon 9 nella sua configurazione Full Thrust dovrà infatti imprimere al suo payload il massimo di energia, consumando molto propellente che non potrà essere sufficiente per far rientrare F9S1 al sito di lancio.
Verrà quindi tentato un atterraggio in mezzo all'oceano, sulla piattaforma ASDS.

Il meteo è favorevole al lancio al 90%, quindi è molto probabile che la missione partirà in orario.

Qui sotto ecco le due dirette video di SpaceX, l'hosted webcast



ed il Technical webcast



Enjoy!

17 commenti:

  1. E nel frattempo, 4 giorni fa, un'altro passo è stato fatto, lo hanno mandato ad affrontare il suo primo test al sito di McGregor, Texas.
    Come?
    Chi?
    Che cosa?
    Il nuovo motore RAPTOR costruito da SpaceX.
    Ben 3 volte più potente dei Merlin che muovono il vettore Falcon 9.

    Genera una spinta paragonabile a quella che era generata da ciascuno dei 3 motori principali dello Shuttle, quelli centrali a combustibile liquido.
    Ne aveva 3 che erano affiancati dai due booster laterali a solido, ma solo per la prima fase del lancio.

    Il Falcon Heavy, che porterà materiali ed astronauti su Marte, avrà probabilmente in totale 9 di questi nuovi motori Raptor.
    Nove.

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  2. I tempi di arrivo su Marte così diminuiranno?

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    1. Pensaci su anche solo in maniera empirica. Maggiore potenza non necessariamente vuol dire maggiore velocità, anzi.
      Ciò che verrà lanciato sarà molto più pesante dei soliti lanci orbitali a cui siamo abituati, e per gestire un peso così imponente ecco che sviluppare dei motori molto più potenti ha la sua ragione d'essere.
      Facendo un paragone molto barbino con dei mezzi stradali, un camion ha dei motori che sviluppano sicuramente una potenza spropositata rispetto a quelli di una utilitaria, ma non per questo raggiunge velocità maggiori, la maggiore potenza viene assorbita in buona parte dal peso di ciò che deve spingere.
      Fatta questa premessa, in mancanza di dati precisi, nulla vieta di pensare che ci possa scappare anche un miglioramento della prestazione così come la intendi tu, ma se così sarà non mi aspetterei proprio differenze eclatanti, ma piuttosto qualcosa di relativamente minimo.

      Spero che il mio ragionamento ti sia utile

      Massimo

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    2. Massimo grazie per la risposta anche se nella mia domanda era scontato che intendevo con lo stesso carico/grandezza/peso ma con questi 9 nuovi super motori Raptor.

      ps. io sognerei proprio miglioramente eclatanti riguardo proprio la velocità.

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    3. Ah d'accordo, scusami, avevo capito male allora.

      Comunque per miglioramenti eclatanti riguardo la velocità sarà con ogni probabilità necessario cambiare proprio la tecnologia di propulsione, qualcosa che ci possa far muovere nel sistema solare con relativa facilità senza essere più legati per esempio a finestre di lancio obbligate, questo si che sarebbe un sogno...
      La propulsione chimica puoi spingerla ancora quanto vuoi, ma i limiti sono quelli.

      Massimo

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    4. Massimo che tu sappia, con l'attuale propulsione che utilizziamo "ancora"
      ed anche con 9-18-27-36 Nuovi super motori Raptor attualmente che velocità massima, possiamo realisticamente raggiungere?

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    5. Massimo pensa che la celebre sonda interplanetaria Voyager 1, l’oggetto più veloce che sta abbandonando il sistema solare: allontanandosi dal Sole a 17 chilometri al secondo (circa 60.000 km/h), impiegherà qualcosa come 75000 anni per raggiungere la distanza della stella più vicina (Proxima Centauri). Ed è chiaro che i tradizionali razzi a combustibile chimico, seppure aiutati dal “gravity assist” di Giove e Saturno, sono del tutto inadeguati per farci spingere "oltre" in tempi "umani".
      A questo proposito, le idee proposte sono tante: si parte dai razzi sfruttano la fissione e la fusione nucleare (magari raccogliendo il combustibile lungo la strada, dalla materia interstellare), fino a quelli alimentati dall’annichilazione materia-antimateria, passando per enormi vele spinte dalla luce.

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    6. Ti rispondo nella maniera più candida ed insoddisfacente possibile: non ne ho la più pallida idea.
      Ogni tentativo da parte mia di fornirti dei numeri sarebbe pura speculazione, al massimo posso annoiarti con le mie elucubrazioni, anche se sarei curioso anch'io a livello teorico circa la tua domanda, vedo come improbabile e mostruoso un vettore composto da tutti questi razzi che lavorano in parallelo.

      Penso comunque che non dovremmo fare l'errore di concepire la velocità nello spazio allo stesso modo di quella dei trasporti terrestri, dove è la spinta generata dai motori a stabilirne pressocchè la massima velocità.
      Nello spazio, come dici tu stesso, alla spinta di partenza si aggiungono quelle gravitazionali, e sono quelle ad aver permesso alla Voyager che tu citi, il raggiungimento di quelle comunque rispettabili velocità. Senza le varie fionde gravitazionali la Voyager viaggerebbe a velocità parecchio più bassa.
      Ricordo che, per esempio, la New Horizons/Pluto Express, raggiunse durante la partenza il record di velocità per un oggetto lanciato nello spazio; potresti cercare se ti va su internet dei dati precisi in merito. Ma le Voyager, pur più lente in partenza, hanno poi raggiunto le velocità che conosci, non grazie alla spinta dei motori appunto, ma grazie ai passaggi ravvicinati coi pianeti giganti.

      Massimo


      P.S.- okay, ho cercato io il dato, il picco di velocità raggiunto dalla New Horizons al lancio è stato di circa 59.000 Km orari

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    7. Mi sono dovuto allontanare, ma ormai mi ci sono imbarcato e vorrei concludere il ragionamento.

      Assumiamo, in mancanza di altri dati certi utili a ragionarci su, che i 59.000 della New Horizons corrispondano attualmente alla massima velocità che siam capaci di raggiungere con un razzo con un carico relativamente leggero come lo era la sonda per Plutone.
      Un paragone tra la prestazione del vecchio Atlas col nuovo Raptor lo si potrebbe fare solo se quest'ultimo venisse lanciato con un carico equivalente, altrimenti pur con potenziale superiore non so come poter paragonare il nuovo al vecchio.

      Per il resto ed al lordo del carico utile, come detto in precedenza, non credo che siano previste velocità eccezionalmente superiori.
      Non so neanche se si hanno già particolari su durata e percorso del lancio previsto nel 2018 verso Marte, avendo questi dati, si potrebbe anche azzardare un calcolo che ci dia indicativamente la velocità media che si pensa di ottenere, ma non mi pare di aver letto da nessuna parte riferimenti a durata del viaggio abbreviata, quindi ipotizzando che se fossero previsti tempi brevi, ovvero velocità maggiori, il punto sarebbe stato enfatizzato ben bene, ne deduco che non ci debbano aspettare grandi miglioramenti.

      Forse ne sapremo di più dopo il primo test del Raptor, io personalmente ora come ora non posso darti di più che queste chiacchiere senza valore scientifico.

      Massimo

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  3. Un nuovo motore al plasma Vasimr viene testato da tempo, non è un motore "stellare " ma è un passetto avanti; non è che oggi per andare in America usiamo la caravella, quindi un domani useranno nuove tecnologie ingegneristiche
    Nico

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  4. Ecco, il buon vecchio VASIMR è un altro ottimo esempio per cui non ha tanto senso nello spazio parlare di velocità massima, ed anche a basse potenze potrebbe già facilitare non poco gli spostamenti nel sistema solare. Il guaio è che la sua gestazione è diventata secolare....

    A differenza del razzo tradizionale che da immensa potenza per tempo limitato, qui avremo una potenza "limitata" ma che rimane costante fino all'esaurimento del carburante, il che significa che finchè abbiamo propellente, avremo una sì lenta, ma continua accelerazione, che nello spazio, non essendoci attriti da contrastare come entro l'atmosfera, porterebbe ad una velocità in costante accelerazione, quindi teoricamente senza un limite massimo predefinito in presenza di carburante illimitato.

    Massimo

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  5. Un tempo si pensava che non cos'è possibile superare il muro del suono...aspettiamo ma non è per noi il viaggio spaziale forse il prossimo secolo

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  6. I motori Raptor montati sul Falcon Heavy serviranno ad alzare da Terra e far arrivare una decina di tonnellate sul suolo di Marte.
    Già questo è un compito essenziale ed impegnativo, anche per i costi.
    Non mi attendo nuovi record velocisti per questo compito o significative diminuzioni dei tempi di percorrenza.

    Poi, se riesce anche ad arrivare su Marte un giorno prima della concorrenza prossima ventura, sarà buono anche quello, stiamo contenti.
    Stanno progettando di colonizzare Marte, lo stanno facendo sul serio al presente e nel vicinissimo futuro, guardiamo e gioiamo di questo adesso, dopo decenni di fermo.

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  7. Guardiamo e gioiamo! E così sia.

    (segue coro gospel)


    Massimo

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  8. Ed ascoltato il bel coro Gospel, ecco qualcosa sui cores dei Raptor.

    I tre primi stadi del Falcon Heavy dovranno mettere in atto, con roboante nonchalance sincronizzata, esattamente quello che abbiamo già visto capace di fare più volte il singolo primo stadio del Falcon 9.

    Per l'esattezza, dice Elon, 2 dei 3 primi stadi rientreranno sull'apposito sito di atterraggio quasi nello stesso momento, in coppia, e subito dopo atterrerà il terzo.
    Quindi tutti e tre, dopo il lancio ed esaurito il loro compito, torneranno indietro, giù a centrare i 3 targets sulla terraferma vicino alla base di lancio per poi essere ripristinati e riutilizzati.
    Elon ha detto che non vede l'ora di gustarsi lo spettacolo!
    E con lui anche molti altri, ne sono certo.
    Ma se qualcosa non cambierà nei progetti di Musk c'è la futura riusabilità di tutti gli stadi, due o più che siano.

    I motori Raptor, come combustibile, useranno metano liquido, non il cherosene.  Metano criogenico, metano fortemente raffreddato, ovverossia ad una temperatura vicina al punto di congelamento, non a quella di ebollizione.
    Come comburente l'ossigeno.
    I Falcon 9 invece stanno usando il cherosene.

    I Raptor sono motori di nuova progettazione, mai prima d'ora utilizzati, al di fuori di un paio di test statici e dimostrativi (nel progetto Sovietico RD-270 attorno al 1960 e nel progetto dimostrativo Aerojet Rocketdyne a metà degli anni 2000).

    Usano la tecnica FFSC.
    Full-Flow Staged (or full-flow closed) Combustion.
    Ciclo di combustione a stadi con flusso completo e precombusto, in questo caso di metano ed ossigeno liquidi.

    La combustione a stadi (stadiata) avviene così.

    Da un lato, tutto il combustibile assieme ad una piccola parte di ossigeno (combustibile arricchito) e, dall'altro lato, separatamente, tutto l'ossigeno con una piccola parte di combustibile (ossigeno arricchito) vengono iniettati in singoli pre-bruciatori (due) per essere pre-combusti parzialmente.

    I gas che si sviluppano da queste due precombustioni separate, vanno a muovere ciascuna delle 2 turbine predisposte per due funzioni contemporaneamente: azionare le due pompe dei due propellenti liquidi e spingere i due tipi di gas pre-combusto (arricchito) nella camera di combustione principale, cioè quella del motore vero e proprio, dove vi arriva già ben vaporizzato, e mescolandosi del tutto viene bruciato completamente per creare la spinta.

    Le pompe, le turbine e molte parti critiche degli iniettori sono costruiti con le stampanti 3D, tecnica che permette di accelerare i tempi di sviluppo e test iterativo.
    Cercate in Google e Wikipedia per osservare i particolari tecnici.

    Ci sono vari vantaggi nell'usare il metano criogenico invece del cherosene o dell'idrogeno, eccone alcuni.
    Il cherosene tende a polimerizzare, depositando incrostazioni e così i motori hanno bisogno di costose manutenzioni di pulizia, dato che si devono riutilizzare. 
    Questo non succede con il metano.
    L'idrogeno tende ad indebolire i metalli e come combustibile necessita di un serbatoio 3 volte più grande di quello del cherosene.

    Il metano è più facile da immagazzinare e da maneggiare dell'idrogeno.
    Il metano, in un progetto più esteso di riutilizzabilità dei propulsori e dei razzi, potrà essere sintetizzato anche direttamente su Marte in vari modi, ad esempio con la reazione di Sabatier.

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  9. Si vede che Elon, si prepara gia' a marte
    Nico

    RispondiElimina

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