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martedì 26 luglio 2016

La NASA a caccia di idee per un utilizzo commerciale della Stazione Spaziale Internazionale

(Credit NASA)

NEWS SPAZIO :- La NASA ha lanciato una RFI (Request for Information) al mondo delle industrie private per individuare nuovi possibili utilizzi "creativi" della Stazione Spaziale Internazionale.

Come sapete la nostra casa nello spazio è il tema centrale di questo blog. I suoi laboratori scientifici costituiscono un'opportunità assolutamente unica per fare ricerca in molte discipline scientifiche. Leggendo questo blog ve ne potete fare un'idea.

Adesso, la RFI vuole essere un invito per capire se le uniche caratteristiche della ISS possano essere utilizzate per accelerare nuove attività commerciali e favorire la realizzazione di un mercato autosufficiente in orbita Terrestre.



Trovo che si tratti di una notizia molto importante, a dispetto della sua brevità NOn ne ho sentito parlare molto. Eppure penso che sia un nuovo tassello fondamentale per aprire lo spazio in modo permanente e duraturo.

Le parole di William Gerstenmaier, associate administrator NASA per il Direttorato Human Exploration and Operations Mission: "La stazione spaziale è stata progettata con ciò che pensavamo fosse un set completo di funzionalità. Tuttavia stiamo scoprendo che l'industria è più innovativa di quanto avessimo immaginato ed ha idee per utilizzare la stazione in modi che non avevamo mai immaginato per fare ricerca o attività commerciali. Stiamo chiedendo all'industria di aiutarci a comprendere come offrire al meglio agli utenti commerciali queste uniche funzionalità, come ad esempio le porte di collegamento non utilizzate o siti di attacco non standard. Non vedo l'ora di vedere come risponderà il settore privato".

Qui sotto potete leggere la RFI


Si tratta comunque di una richiesta di informazioni e almeno ad ora non garantisce un proseguimento di tale strada, che se ritenuta stimolante continuerebbe con una Request for Proposal.

Ad ogni modo penso che i risultati saranno molto stimolanti. La NASA li utilizzerà certamente in qualche modo, magari come guida per una pianificazione a lungo raggio che possa far incontrare gli obiettivi dell'agenzia con quelli delle industrie private.

Fonte dati, NASA.

8 commenti:

  1. Diciamo che, semplicisticamente parlando, si ritorna a ciò che dicevo mesi fa:

    Non fai rientrare in atmosfera un progetto costato e costante migliaia/milioni di dollaroni verdi.

    Evidentemente, a differenza di ciò che pensavo, sono davvero in "perdita" per fare simili offerte, o almeno prevedono una perdita, ma si sono accorti che distruggere la ISS per una ISS2.0 è forse molto, ma molto dispendioso e non solo per gli Usa ma per tutti i membri ed i loro moduli.

    Abbiamo una grande opportunità: evitare la distruzione di un gioiello facendolo visitare da decine di miliardari sparsi per il mondo.

    Che ne dite?
    Ottima tattica?

    Ripeto, non lo credevo possibile ma siamo giunti al momento del "commercializzarla" (la iss) evidentemente potrebbero rientrarci anche le prossime elezioni, che siano trump o hilary si casca in mani molto "anti ISS".

    Che ne pensate?

    Sergio, tu che sei il fautore del Blog e scrivi questo articolo, potresti dirci come la vedi veramente Tu?

    Dato che non sei un semplice blogger ma addirittura un Quasi Astronauta, bloccato da stupida burocrazia Italiana? (supposizione, finche non ci racconti la tua intera storia [cosa che farebbe un sacco piacere a me e ad Altri])

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    1. Marco,
      io la vedo bene, molto bene, magari se dopo il 2024 (o quando ne verrà decisa la fine del programma) la ISS passasse sotto gestione privata.

      Trovo sempre più analogie con quanto accadde agli inizi del '900 con l'aeronautica, nata all'interno di organismi statali, pubblici e poi "passata" ai privati. Ed oggi abbiamo i volo low-cost.

      Stimolare il mondo delle industrie private per seminare e far crescere una economia "spaziale" è uno dei compiti della NASA datogli dall'amministrazione Obama. Ed i risultati sono molto incoraggianti, pensa non a SpaceX ma non solo. Tre anni fa pubblicai un articolo in cui evidenziavo quante aziende USA sono impegnate in questo nuovo business. Eccolo

      http://newsspazio.blogspot.it/2013/04/il-nuovo-business-spaziale-ed-il.html

      Insomma, sempre più proiettati nello spazio, un'economia spaziale? Direi di sì!

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  2. La spiegazione di Sean Kelly della NASA, in questo filmato, con una eloquente animazione, che illustra come e dove i nuovi adattatori di attracco internazionali verranno installati sulla ISS, un passaggio funzionale necessario per passare da una architettura progettata essenzialmente ad uso e beneficio degli Space Shuttle (come ben sappiamo non più operativi da alcuni anni, purtroppo), a quella necessaria alle future compagnie commerciali con astronauti ed equipaggi.
    Chi ha fretta vada direttamente all'animazione dal minuto 5:46.

    https://twitter.com/ISS_CASIS/status/758099843424198656

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  3. Prima di "buttarla", conviene rottamarla, magari per farla diventare un albergo spaziale per turisti o una struttura di lancio per luna e marte, in modo da non essere costretti a lanciare per forza mega razzi giganti, ma piccoli razzi da cui poi agganciare,come un meccano, componenti, e creare astronavi più grandi
    Nico

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    1. Bella idea Nico, solo che c'è un dettaglio che mi sembra tu non consideri quando dici eviteremmo i mega razzi giganti oppure a me manca qualche info utile.

      In orbita c'è solamente una ISS che può fare quello che può fare e che tutti noi sappiamo che fa.
      Non è una fabbrica di mini razzetti nani, o razzi meno giganti, che possa prendere i componenti che trova, sparpagliati ed abbandonati in orbita nei dintorni; non riceve materiali e sostentamento estratti e costruiti su un vicino meteorite catturato precedentemente.
      Deve far salire tutto dalla madre Terra con la quale è legata da un quasi invisibile, o visibile solo a tratti, cordone ombelicale.
      Capisci cosa intendo dire?
      Si consuma l'energia che serve per andare dalla Terra all'ISS, ma poi si consuma altra energia per andare dall'ISS alla Luna o a Marte, sempre partendo da risorse terrestri.
      Penso che il lancio di voli verso lo spazio più lontano partendo dalla ISS non farebbe risparmiare sulle dimensioni dei propulsori e sulla energia consumata in totale, anzi al contrario perché c'è da frenare per attraccare alla ISS, e si perde energia per farlo e c'è da ripartire nuovamente per svincolarsi dall'orbita terrestre.

      Ma se avessimo propulsori per razzi che funzionano con serbatoi di "energia solare" allora forse si che il sistema si alleggerirebbe.
      Abbiamo questi serbatoi e questi razzi che non siano solo delle piccolissime e lentissime sonde dimostrative con vele gigantesche?

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  4. Avevo letto dell'intenzione di collegare uno o due moduli B330 della Bigelow alla ISS a partire dal 2020. Ora non vorrei che questa apertura verso altri utilizzi privati, escluda la possibilità dei moduli B330, che mi sembrano una tecnologia molto promettente.
    Marco

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    1. Anche laBigelow Aerospaceè un'azienda commerciale. Per adesso la NASA sta testando il BEAM per 2 anni, e non escludo che possa usare altri moduli, se tutto filerà liscio.

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