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lunedì 4 luglio 2016

Juno, in diretta video le attività per l'inserimento in orbita intorno a Giove

(Immagine, credit NASA/JPL-Caltech)

NEWS SPAZIO :- Ci siamo! Dopo cinque anni di viaggio è arrivato il giorno del grande evento, l'arrivo della sonda NASA Juno in orbita intorno al grande pianeta Giove. Una data simbolo per tutto il popolo Americano, che per noi è l'inizio di un'altra emozionante avventura intorno al sistema Gioviano, un'avventura se vogliamo unica poiché è la prima volta che una sonda Terrestre si immette in orbita polare intorno al gigante gassoso.

Naturalmente NASA trasmetterà in diretta TV le operazioni di inserzione orbitale di Juno. Anche noi potremo vederle direttamente da questo post. Sono tre le trasmissioni video in programma.

Si inizia alle ore 12:00 p.m. EDT (orario della costa orientale degli Stati Uniti) con il briefing prima dell'inserimento orbitale. Da noi saranno le ore 18:00 di questo pomeriggio.

Si continua con la trasmissione per l'inserimento orbitale, trasmissione che inizierà alle ore 10:30 p.m. EDT (domani 5 Luglio alle ore 4:30 di questa notte.

Il 3° streaming video video avrà inizio alle ore 1:00 a.m. (7:00 ita) sempre del 5 Luglio, e si tratta della conferenza stampa dopo l'inserimento orbitale. Guardiamole insieme.



Juno inizierà la manovra JOI (Jupiter Orbit Insertion) alle ore 8:18 p.m. PDT (5 Luglio, ora Italiana 5:18). Si tratta di accendere il propulsore per frenare le sua velocità e rallentare la sua corsa - di 542 m/sec - per essere catturata dalla gravità di Giove. L'accensione durerà circa 35 minuti.

Abbiamo già iniziato a parlare di Juno. Trovate tutto nel precedente post


e più in generale nella sezione del blog dedicata alla missione, qui sotto


Adesso ecco il box di NASA TV



Enjoy!

19 commenti:

  1. Durante il suo unico anno di attività, Juno, super protetta e blindata, dovrà sopportare imponenti flussi di radiazioni, un totale che è stato calcolato essere di 100 milioni di volte maggiore di quelle prodotte da una radiografia fatta dal dentista.
    Le parti delicate della sonda, il suo nucleo elettronico è difeso da pareti di titanio che attenueranno di 800 volte l'intensità delle radiazioni che la investiranno.

    Senza, cuocerebbe all'istante.

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  2. Speriamo vada tutto bene; ma se ci fossero problemi, quale il rischio : che rimbalzi fuori controllo o che si schianti su Giove o qualche pianeta Galileiano?
    un saluto
    Nico

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  3. Non dovrebbe succedere questo adesso, ma quasi certamente succederà che fra 1 anno, a fine missione, si immergerà nelle sue nubi e finirà per disintegrarsi già ai primi strati esterni.

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  4. Ho una enorme curiosità di vedere le foto che verranno scattate alla incredibile atmosfera di Giove.. già immagino i dettagli delle correnti, delle nubi e delle tempeste.. Giorgio

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    1. Aaaaah nonlodirramè

      E Juno sbrigati!



      Le cartoline!?

      ?

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    2. Giorgio e se avremo delle sorprese a questa distanza "minima"? tipo la sorpresa di Nettuno da "vicino"....? Composizione? temperature? come è composto il suo nucleo? e le dinamiche del ciclone gigante...? ;)

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    3. Francesco, non sto più nella pelle all'idea di quanto potremo scoprire. Speriamo solo che la sonda regga bene a tutte le condizioni sfavorevoli che si troverà ad affrontare..

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  5. Juno finalmente è arrivata nell' orbita giusta ; ma se Juno ha impiegato 5 anni per arrivare, perché Juice (esa), ne impiegherà quasi il doppio, che sistema di propulsione utilizza i criceti sulla ruota o va a remi
    Nico

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    1. Beh quando si parla di queste tempistiche ci sono tanti fattori in gioco. Non conosco i dettagli delle due missioni ma, oltre al propulsore, che gioca sicuramente un ruolo, anche la configurazione planetaria al momento del lancio conta molto. Non solo la distanza tra terra e giove é variabile, ma anche la posizione degli altri pianeti importa molto per sfruttare eventuali effetti fionda.
      Alessandro

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    2. Propulsione chimica certamente, le altre soluzioni non funzionerebbero bene.
      8 anni di viaggio in totale.
      Dal 2022 al 2030.

      Piuttosto dovranno decidere se usare davvero i pannelli solari.
      Durante tutto il tempo di esplorazione nel giro turistico fra Giove ed i satelliti (3 anni?), i delicati pannelli potrebbero degradarsi a causa delle forti radiazioni di Giove.
      L'alternativa è dotare la sonda di una batteria nucleare simile a quella che alimenta il rover Curiosity su Marte.
      La Russia si è offerta di fornirla.

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  6. La propulsione chimica però è troppo lenta, i nostri scienziati devono iniziare i test su i nuovi sistemi di propulsione o andare al nucleare; senza andare troppo fuori tema(altrimenti stavolta mi mandano al rogo come Giordano Bruno ) se ci sono portaerei e sottomarini nucleari, possiamo costruire propulsori nucleari
    Un saluto
    Nico

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  7. cassini ha una "batteria" nucleare se non ricordo male..quindi soluzioni ci sarebbero

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    1. Le batterie nucleari o RTG (*) - quelle che non sfruttano la fissione, come invece avviene nelle centrali nucleari e nei sottomarini atomici - sono una prima tipologia.
      Queste batterie forniscono corrente elettrica sfruttando il calore che si genera durante il lento processo di decadimento radioattivo, usualmente del Plutonio 238 (non c'è fissione qui) e forniscono relativamente poca energia.

      L'altra tipologia è fatta dai reattori nucleari che funzionano mediante fissione, sono più complessi, costosi ed ingombranti, ma producono anche molta energia; potrebbero essere usati per le future basi abitate su Marte e sulla Luna.

      (*) RTG: tradotta la sigla significa Generatore Termoelettrico a Radioisotopi.
      È un generatore passivo.

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  8. Nico e Massimiliano: la "batteria" nucleare è appunto una batteria che genera elettricità utilizzata dalle varie sonde/veicoli spaziali/rover per dare energia ai sistemi di bordo, i componenti base e gli strumenti scientifici.
    NON è usata come sistema di propulsione, il quale ad oggi è principalmente di tipo chimico.

    Oltre alla propulsione a ioni, che ha caratterstiche ben precise e si complementa piuttosto bene con la propulsione chimica, non esiste altro.

    Tutto il resto, almeno in campo spaziale, è ancora in fase di idea, concept, progetto, e quando va bene vi sono test di alcuni sottosistemi.

    Essere in grado poi di costruire un sistema di propulsione nucleare per un sommergibile NON significa assolutamente essere in grado di costruire un motore a propulsione nucleare per razzi spaziali (non basta la parola "nucleare").

    Comunque la ricerca va avanti, ma è ancora per la maggior parte ricerca di base.

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  9. Ok Sergio, grazie per la tua spiegazione molto accurata
    Nico

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  10. il mio pensiero era che potevano usare lo stesso sistema energetico della Cassini che non ha pannelli solari......e aumentare la durata della missione

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    1. Ti rispondo io Massimiliano:
      Non hanno montato lo stesso sistema della Cassini (RTG) primo perché molto costoso produrre il plutonio 238 e secondo perché tanto la sonda Juno non durerà oltre 1,5 al massimo 2 anni in quell'ambiente con radiazioni così forti, visto che dovrà operare ad una distanza mai tentata prima (circa 4000 km) e quindi non sopravviverà comunque a lungo.
      Ecco perché erano sufficienti i meno costosi pannelli solari.
      GIANFRANCO

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