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giovedì 8 ottobre 2015

New Horizons, le spettacolari immagini delle piccole lune di Plutone Notte e Idra

(Credit SwRI/S. Porter)

NEWS SPAZIO :- Le splendide immagini della sonda NASA New Horizons riprese durante il suo incontro ravvicinato dello scorso 14 Luglio con il pianeta Plutone ci riportano a miliardi di km dalla nostra casa per ammirare ancora una volta qualcosa di eccezionale.

Plutone ha cinque lune, Caronte (che abbiamo già conosciuto) che è la più grande. Si aggiungono Stige, Notte, Cerbero ed Idra. Certo sembrano i nomi di una legione di X-Men, ma tant'è.

Caronte e Plutone orbitano intorno al loro centro di massa, danzando una intorno all'altra e le altre lune gli ruotano intorno. Li vedete tutti nell'immagine in alto.

In questo post vediamo cosa è riuscito ad inviarci fino ad ora New Horizons, ammireremo Notte ed Idra.



Le quattro piccole lune sono davvero piccole, la più grande di loro non raggiunge i 50 km di ampiezza. Inoltre sono tutte di forma irregolare, piuttosto bitorzoluta, poiché sono troppo minute per avere un campo gravitazionale in grado di comprimerle dandogli forma sferica.

Guardiamo le bellissime foto di New Horizons, relative a Notte ed Idra. Entrambe le lune sono state scoperte nel 2005, poco prima del lancio di New Horizons nel 2006. E se vi state chiedendo se è un caso che le iniziali della sonda NASA siano proprio 'N' ed 'H', beh no, non è un caso.
Un po' come 'PL' di Plutone sono le iniziali dell'astronomo Percival Lowell, che diede inizio alla ricerca di questo lontano pianeta.

Notte è la seconda luna di Plutone come grandezza ed è stata la più vicina alla sonda durante il flyby. Questo ha fatto sì che New Horizons la riprendesse meglio delle altre tre lune. Eccola in tre differenti momenti, catturata dalla fotocamera LORRI (Long Range Reconnaissance Imager)

(Credit NASA/JHUAPL/SwRI)

La sorpresa è che Notte, si vede dall'immagine centrale, sembra avere un cratere nel mezzo, che considerate le piccole dimensioni della luna è molto grande. Se è stato provocato da un impatto, allora la Notte è stata molto fortunata a non essersi distrutta.

La seguente foto è una composizione delle osservazioni di LORRI (a sinistra) con un'immagine a colori ripresa da MVIC (Multispectral Visible Imaging Camera) della suite RALH (centrale).

(Credit NASA/JHUAPL/SwRI)

Sovrapponendo le prime due osservazioni di ottiene l'immagine all'estrema destra.

Il grande cratere di Notte appare di un colore del tutto differente dal resto della luna. L'immagine a colori è stata ripresa tre minuti prima della foto di LORRI. MVIC ha utilizzato i canali blu, rosse e quasi-infrarossi. Anche se la risoluzione di MVIC è 1/4 di quella di LORRI, il livello dei colori fornisce molte informazioni preziose.

Il cratere ed il materiale eiettato dall'impatto che lo ha generato sono composti da un materiale che appare più rosso di ciò che si vede altrove al suolo.
Tutto questo ci dice che al di sotto della sua superficie bianca, Notte è composta da un materiale più scuro. Per saperne di più dovremo aspettare i dati dello spettrometro LEISA (Linear Etalon Imaging Spectral Array).

NEW HORIZONS ha fotografato anche Idra. Ecco qui la foto migliore ricevuta fino ad ora

(Credit NASA/JHUAPL/SwRI)

Sfortunatamente al momento del flyby Idra si trovava dalla parte opposta di Plutone quindi le sue immagini sono state riprese da molto lontano, e di conseguenza con una risoluzione più bassa.
Poiché l'orbita di Idra è in qualche modo ancora incerta, i progettisti di missione hanno pianificato questa osservazione come un mosaico di 6 scatti leggermente sovrapposti.

Idra risulta essere più "complicata" nella forma (e forse anche nella sua composizione) rispetto a Notte. Assomiglia ad una versione più grande della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko (la sonda Europea Rosetta la sta studiando in dettaglio).
Così come è stato proposto per 67P è possibile che Idra sia il risultato di collisioni a bassa velocità di due lune più vecchie.

Ancora non sono arrivate a Terra le immagini di Stige e Cerbero, ma è questione di giorni.
Stay tuned!


Fonte dati, NASA.

1 commento:

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