Cerca in News Spazio

venerdì 16 ottobre 2015

Marte, spettacolari immagini per un paesaggio caotico a Mangala Valles, by ESA Mars Express!

(Credit ESA/DLR/FU Berlin, risoluzione 16m/pixel)

NEWS SPAZIO :- Torniamo ad osservare la superficie di Marte grazie alle meravigliose fotografie riprese della sonda Europea Mars Express.

Ci troviamo appena a sud della foce di Minio Vallis, una regione che fa parte della rete di canali di deflusso Mangala Valles, situata nella parte sud-occidentale di Tharsis e casa di molti vulcani tra cui il Monte Olimpo, il più grande del sistema solare.

E' un paesaggio caotico quello ripreso lo scorso 12 Luglio dalla HRSC (High-Resolution Stereo Camera) di bordo e si ritiene che sia stato modellato da catastrofiche inondazioni innescate dallo scioglimento dei ghiacci a causa del calore dell'attività vulcanica nel lontano passato di Marte.



Ecco Mangala Valles nel suo contesto in questa immagine panoramica

(Credit NASA MGS MOLA Science Team)

La vicinanza di questa regione ai giganteschi vulcani presenti ha probabilmente svolto un ruolo importante nella creazione dei canali che vediamo distintamente in queste immagini, scavati dai grandi volumi d'acqua in movimento.

Gli studiosi ritengono che la fonte di quest'acqua sia legata alla formazione di Mangala Fossae, un sistema di faglie che attraversa varie centinaia di chilometri a sud dell'area inquadrata dalle immagini che abbiamo in questo post.

Laggiù, la roccia fusa, a temperatura molto alta quindi, potrebbe aver raggiunto la superficie in seguito ad un possibile episodio di aumento dell'attività vulcanica durante la formazione di Tharsis.

(Credit ESA/DLR/FU Berlin)

Tale attività potrebbe aver innescato la fusione del ghiaccio presente nel sottosuolo e di conseguenza la formazione dei canali modellati proprio dall'acqua.

Numerosi bacini e crateri da impatto sono stati inoltre riempiti dall'acqua, con straripamenti in molteplici canali di scarico ed anche attraverso Amazonis Planitia, le pianure a nord.

Un esempio lo abbiamo in alto a destra nella prima immagine del post, dove osserviamo un canale che scarica acqua all'interno di un cratere da impatto di 28 km di ampiezza, aprendo una breccia nella sua parete.

(Credit ESA/DLR/FU Berlin)

Il cratere nel centro dell'immagine (sempre la prima immagine in alto) ha però un aspetto alquanto differente. E' stato riempito da acqua e sedimenti e più tardi nuovamente eroso. Intorno ad esso si è poi creato un panorama piuttosto caotico, durante il rilascio di acque sotterranee e di un successivo crollo della superficie.

Un altro esempio di cratere riempito ed eroso lo possiamo vedere a sudest di questo cratere (in basso a sinistra nella prima immagine in alto).

Il terreno 'caotico' può suggerire che questa regione possa anche aver avuto del ghiaccio nel sottosuolo, che ha conosciuto diversi episodi di fusione ed inondazione.
Qui sotto la topografia dell'area

(Credit ESA/DLR/FU Berlin)

Un profondo canale si apre attraverso il paesaggio lungo il bordo inferiore dell'immagine. Le sue pareti interne mostrano strati, terrazze ed isole affusolate erose dal passaggio dell'acqua.

Stiamo parlando di tanto tempo fa, si stima infatti che Mangala Valles possa essersi formata durante l'epoca Esperiana, circa 3,5 miliardi di anni fa, con episodi sia di attività vulcanica che di inondazioni probabilmente durate fino a poche centinaia di milioni di anni fa.

Vi lascio con un'ultima immagine in 3D di Mangala Valles

(Credit ESA/DLR/FU Berlin)

Fonte dati, ESA.

7 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  2. Qualche anno fà,si parlava di avere la tecnologia adeguata per far rivivere questo pianeta. Per far ciò ci sarebbe voluto almeno due secoli.Sefosse vero perchè non cominciare subito?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sarebbe più sensato spendere quei soldi per mantenere abitabile il nostro pianeta.
      Oltretutto non siamo ancora in grado di organizzare una missione umana, figuriamoci terraformare un'intero pianeta. Con quali soldi poi? Non si sa neanche se avremo una pensione un domani.
      Inoltre ne abbiamo discusso già in un altro post.
      Terraformare ha poco senso, sempre che sia possibile, in quanto la eventuale nuova atmosfera verrebbe spazzata via dal vento solare col tempo a causa della mancanza di un campo magnetico. Mancanza che esporrebbe inoltre i nuovi marziani alle radiazioni spaziali.
      La terraformazione di Marte è più che altro un argomento di speculazione scientifica per non dire fantascientifica. Si fa tanto presto a scrivere ma in verità al momento il nostro livello tecnologico ci permette soltanto di distruggere il nostro mondo.
      E lo stiamo facendo molto bene purtroppo.

      Ramiro

      Elimina
    2. Nel nostro mondo ci sono quelli (tanti e molto efficienti/deficienti/delinquenti) che lo distruggono, lo inquinano, lo sfruttano, lo impoveriscono, e quelli (pochi, troppo pochi) che lo preservano e lo rispettano.
      Mi auguro di non sbagliarmi, il numero di questi ultimi è in aumento anche o soprattutto in paesi fino a ieri totalmente disinteressati a questo argomento.

      Elimina
    3. E' un'affascinante campo di sogni ed indagini, ma ad oggi non esiste alcuna tecnologia praticabile per trasformare un intero pianeta. Inevitabili comunque tutta una serie di considerazioni etiche sulla trasformazione di un altro mondo in una copia del nostro.

      Elimina
    4. Missioni umane su Marte sono una cosa, e ci stiamo organizzando per renderle possibili e ragionevolmente sicure nei prossimi anni, come ben sappiamo.
      È probabile che c'è la faremo.

      Terraformare Marte è un'altra cosa che coinvolgerebbe anche differenti scienze e tecnologie, in parte più difficili e quasi tutte da inventare, certamente più lente da realizzare nel tempo, ma anche assai meno critiche se non si devono mettere necessariamente in campo [spedire] esseri umani per tentare di farlo.
      Ad esempio mini sonde robotiche capaci di seminare il pianeta con qualche cosa in grado di replicare se stesso capace di produrre ossigeno ed altro usando solo il materiale in loco.

      Sergio, sinceramente io non ci penserei per un solo attimo all'aspetto filosofico o all'etica di rendere ospitale un altro pianeta che di fatto non ospita la vita, impresa realizzabile o meno che sia.
      Non ha alcun senso in questo contesto.
      Pensa all'etica che ha un asteroide che può devastare, se non completamente annientare un pianeta, pensa al nostro sole quando inizierà ad espandersi mentre diventerà una gigante rossa fra pochi miliardi di anni.
      Se esisteremo ancora, ci cucinerà tutti, anzi lo farà molto prima di arrivare in quella fase, con un potente aumento di radiazioni che consumerà aria, acqua e quindi tutti gli oceani.
      L'etica qui è fuori posto e totalmente priva di valore, è aria fritta nelle nostre poveri menti fragili, delicate.

      Elimina
  3. Le organizzazioni terrestri hanno giustamente, sempre rispetto e paura di contaminare ambienti extre-terrestri

    RispondiElimina

Chiunque può liberamente commentare e condividere il proprio pensiero. La sola condizione è voler contribuire alla discussione con un approccio costruttivo e rispettoso verso tutti. Evitate di andare off-topic e niente pubblicità, grazie.