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giovedì 6 agosto 2015

ISAAC, un robot gigante per costruire strutture giganti, by NASA!

(Credit NASA/MSFC/Fred Deaton)

NEWS SPAZIO :- Negli ultimi mesi/anni ci sono due termini che vengono usati sempre più spesso. Si tratta di "Robot" e di "Intelligenza Artificiale". Questi ricorrono con sempre maggiore frequenza e sono sempre più correlati tra loro.
E non soltanto nei film di Hollywood, nei quali ultimamente è tutto un fiorire di film che raccontano di automi intelligenti, più o meno buoni o più o meno cattivi.
Non c'è niente di nuovo. Gli appassionati e gli addetti ai lavori conoscono la sterminata letteratura che tratta di robotica, un settore vivo dallo scorso secolo almeno.

Ma adesso sempre più robot e sempre più macchine "intelligenti" stanno emergendo nel mondo reale.

Ci occuperemo della "questione" Intelligenza Artificiale in altri prossimi articoli, anche se ci vorrebbe un blog dedicato. Oggi voglio presentare un nuovo robot, gigante, appena entrato in servizio al Composites Technology Center del centro NASA Marshall Space Flight Center di Huntsville, Alabama.

Il suo nome è Integrated Structural Assembly of Advanced Composites, o ISAAC - tutto un programma, eh? - e promette di costruire meraviglie!



Si tratta di un robot gigante, una delle macchine più grandi per quella che si chiama Composites Manufacturing, cioè la produzione di componenti mediante materiali compositi. E NASA ha intenzione di far costruire ad ISACC le più grandi e più leggere parti mai realizzate prima per i prossimi veicoli spaziali.

Ci vuole una miriade di differenti materiali per costruire un veicolo spaziale, come ad esempio il nuovo lanciatore NASA Space Launch System (SLS). Più questo è leggero e maggiore è la sua capacità di trasportare carico utile nello spazio, cibo, attrezzature scientifiche, moduli abitativi ecc. ecc.
I materiali compositi hanno un doppio potenziale, realizzare componenti più leggeri (a parità di caratteristiche) ed abbassare i costi di produzione.
NASA è impegnata da anni su questo fronte ed ISAAC si colloca proprio nella sperimentazione in questo contesto, per dimostrare l'efficacia di questo approccio per la produzione non solo di lanciatori, ma anche di lander, rover, moduli abitativi, la prossima generazione di astronavi.

Preston Jones (vice direttore del Marshall Engineering Directorate): "Questa acquisizione [ISAAC] al Marshall Composites Technology Center [ci] fornisce tecnologia moderna per sviluppare processi di produzione a basso costo e ad alta velocità per realizzare grandi strutture composite per razzi. Costruiremo e testeremo queste strutture per determinare se sono adatti per i veicoli spaziali che porteranno gli esseri umani in missioni di esplorazione su Marte ed in altri luoghi".

"Il robot costruirà strutture più grandi di 8 metri, o 26 piedi, di diametro, alcune delle più larghe strutture composite mai costruite per veicoli spaziali" ha detto Justin Jackson, l'ingegnere dei materiali al Marshall che ha installato e verificato il robot e che ha aiutato a costruire e testare uno dei più grandi serbatoi di propellente per razzi.

ISAAC è composto da due componenti principali. Il primo è un braccio robotico realizzato dall'azienda Tedesca KUKA Robotics. Se non sbaglio si tratta del KUKA KR 1000 Titan, 6 gradi di libertà per un totale di 9 motori. La sua portata raggiunge i 1000 kg ed è uno dei robot industriali più grandi e più forti in circolazione.

L'end effector del robot è l'utensile che si aggancia alla sua parte terminale, ed in questo caso è un grande disco che può contenere fino a 16 bobine di nastro composto da fili di fibra di carbonio sottili come un capello umano.

(Credit NASA/MSFC/Fred Deaton)

Il robot posiziona le fibre su di una particolare superficie secondo schemi precisi (o pattern) per formare componenti di varie forme e dimensioni.
Per realizzare grandi strutture il robot si sposta su di un binario di 40 piedi (12,192 metri), lo vedete nelle foto in cima al post e qui sotto.

Altri tipi di oggetti richiedono che ISAAC depositi le fibre di carbonio in una struttura simile ad un girarrosto.

Credit (NASA/MSFC/Fred Deaton)

In più, l'end effector è intercambiabile e questo dà ad ISAAC un notevole grado di versatilità ed adattabilità per differenti esigenze.

Intanto conosciamo il robot ISAAC e vediamolo in azione



Il primo progetto che vedrà impegnato ISAAC è la realizzazione di grandi strutture composite per il programma TDM (Technology Demonstration Mission) gestito dal centro Marshall per lo Space Technology Mission Directorate.
Per questo programma verranno progettate, realizzate e testate per la certificazione al volo grandi strutture composite simili a quelle che potrebbero essere utilizzare per aggiornare il futuro SLS.

Direi che le promesse sono davvero importanti. Aspettiamo con impazienza i risultati.

Fonte dati, NASA.

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