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lunedì 1 luglio 2013

Margherita Hack, 1922-2013, una vita per la scienza


NEWS SPAZIO :- Una grande donna di scienza, un'altra grande Italiana rappresentante della comunità scientifica Internazionale ha concluso la sua avventura tra di noi.
Margherita Hack, prima donna ad aver diretto l'Osservatorio Astronomico di Trieste dal 1964 al 1987, ci ha lasciati poco dopo aver compiuto 91 anni.

E' doveroso ricordarla, salutarla e ringraziarla per aver dedicato la sua carriera allo studio dell'ignoto e per avercelo raccontanto in numerose sue pubblicazioni.



Un breve riassunto della sua vita lo trovate qui, dove risalta il suo impegno di astrofisica che l'ha portata negli anni a diventare un grande nome a livello Internazionale.

I suoi sforzi però sono andati oltre, con varie attività in campo sociale e politico, sempre con forte grinta e passione. Nel 2012 ha ricevuto l'onorificenza di "Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana" per "... il costante e instancabile impegno profuso nella ricerca scientifica e al servizio della società, che la rende esempio di straordinaria dedizione e coerenza per le giovani generazioni...".

Mi piace molto la frase di Umberto Veronesi: "È l'icona del pensiero libero e dell'anticonformismo", che coglie in pieno sia la natura dello scienziato che l'essenza presente in ogni uomo/donna che ragiona con la propria testa.

7 commenti:

  1. Si davvero, bella considerazione e bella la foto ricordo che hai scelto.
    Lei è proprio quella rappresentazione, quell'icona lí.

    Lei è! She is!

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  2. Bravo Sergio,
    mi sarei amareggiato se non avessi pubblicato un post dedicato a una rappresentate illustre della nostra italianità... si perchè in italia ci sono persone intelligenti e oneste intellettualmente come Margherita, ricercatrice e bravissima divulgatrice di scienza dell'astronomia e dalla vita avventurosa e piena di amore per gli animali.

    Ascoltandola rimanevo sempre affascinato da quello che diceva..quando spiegava le stelle, oppure ricordava la sua infanzia o arrabbiata prendeva le difese di Rosy Bindi...

    Una grande perdita per me che la seguivo con ammirazione e con un sincero sentimento di affetto. Mi mancherai Marghe!

    By Simo

    P.S. Sono d'accordo con quello che hai scritto Sergio e complimenti per la scelta della foto, davvero rappresentativa della estroversa e anticonformista personalità di Margherita!

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  3. Ancora troppo poche come lei, è stato un piacere conoscerla e ascoltarla, ci mancherà molto.
    Grazie per averla ricordata
    Renzo

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  4. Sarebbe meraviglioso saperla lassu',energia tra le energie.

    Ma..tranquilli. Tocca a tutti andarci.

    li ritroveremo.

    Asimov in primis.

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  5. Sono andato a vedere chi,di quelli veramente bravi oltre che scrittori,anche divulgatori o scienziati è morto..e mi è venuto un coccolone..

    Asimov
    Arthur Clarke
    Ray bradbury
    Philip Dick
    paul Anderson
    Carl Sagan
    Franck herbert
    Roger Zelazny
    John W.Campbell
    Clifford Simak

    Questi sono,a parere non solo mio che non conto come critico,Grandi scrittori e divulgatori scientifici,non tutti ovvio..
    ma come la Hack ci hanno regalato un Universo di cui sognare.
    hanno seminato Cultura Spaziale quando qualcuno qui manco sapeva cosa fosse e ne parla come l'avesse scoperta da poco, mica l'autore del Blog intendiamoci..:D Lui ,Sergio, è e resta IL nostro Faro in un mare buio di umana ignoranza.

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    Risposte
    1. É un faro di prima grandezza in uno spazio-porto, un faro con luce intermittente, quindi un punto di riferimento.
      La luce è sempre accesa, ma il grande guardiano, Sergio, chiude la domenica.
      Noi talvolta lo vorremmo trovare sette giorni su sette.
      Però anche Dio si riposa dopo la creazione ed è giusto così.

      Oppure è una pulsar?!
      Una stella variabile come una di quelle che si osservavano nel vecchio osservatorio astronomico di Trieste?
      O è una stella fissa con un esopianeta che ciclicamente la occulta?

      Sarebbe da studiare a sua volta.

      Vedevo la Margherita Hack, quando ero bambino, in strada, proprio sotto l’osservatorio astronomico, un piccolo vecchio castello, nella città di Trieste, vicino al centro, leggermente in periferia, accanto a casa mia.
      Qualcuno fra gli adulti si meravigliava vedendola, non si aspettava di vedere una scienziata dare da mangiare ai gatti randagi che numerosi, come la vedevano arrivare con il cibo, comparivano ed accorrevano festeggiandola ed accarezzandole le gambe con la coda.

      Pochi altri erano ancor più privilegiati, vivevano nel suo studio dell’osservatorio.

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