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giovedì 13 giugno 2013

Kasei Valles, antiche potenti inondazioni su Marte, by ESA Mars Express!

(Immagine, credit ESA/DLR/FU Berlin, G. Neukum)

NEWS SPAZIO :- Restiamo su Marte, sempre in compagnia della sonda Europea Mars Express e parliamo di Kasei Valles, uno dei più grandi sistemi di canali di deflusso di Marte, in cui le tracce odierne ci parlano di un tempo antico in cui l'acqua ha modellato con forza il paesaggio.

Partendo dalla sorgente Kasei Valles si estende per circa 3000 Km in lunghezza e 3 Km in altitudine. L'area ripresa dalle spettacolari immagini di Mars Express comprende 987 Km nord-sud (latitudine 19°–36°N)  per 1550 km est-ovest (longitudine 280°–310°E).



Le osservazioni di Mars Express sono costituite da 67 immagini ad alta risoluzione riprese dalla High Resolution Stereo Camera. Drammatici eventi di piena hanno scolpito questo sistema di canali.
Guardando la precedente immagine i canali hanno origine in basso, oltre il termine della foto, vicino a Valles Marineris e sfociano nelle vaste pianure di Chryse Planitia ad est (a destra).

Kasei Valles si divide in due rami principali che abbracciano una vasta isola di terreno fratturato, Sacra Mensa, che si innalza di 2 Km al di sopra dei canali che gli girano intorno. Mentre i materiali più fragili sono stati oggetto di erosione a causa del forte fluire dell'acqua, questo affioramento di roccia più resistente si è preservato nel tempo.
Poco più a valle le acque di piena hanno fatto del loro meglio per cancellare i 100 Km del cratere Sharonov, facendo crollare la sua parete meridionale.
Intorno a Sharonov molte piccole isole formano pattern a goccia al di sopra del letto del fiume.

Qui sotto Kasei Valles mostrata nel suo contesto

(Immagine, credit ESA/DLR/FU Berlin, G. Neukum e NASA/JPL/MSSS)

Qui di seguito avete la regione tra Sacra Mensa e Sharonov in vista prospettica, guardando a valle del versante nord del Kasai Valles.

(Immagine, credit ESA/DLR/FU Berlin, G. Neukum)

Lo zoom nel fondovalle rivela piccoli crateri con 'code' di polvere luminosa, che appartentemente scorrono nella direzione opposta rispetto al movimento del'acqua.
In realtà questi crateri sono stati formati da impatti che ebbero luogo dopo la catastrofica inondazione e le loro code sono state create dai venti.

I bordi rialzati dei crateri hanno influenzato il fluire del vento al suo interno in modo che la polvere immediatamente 'dietro' il cratere è rimasta indisturbata rispetto a quella circostante, nella pianura.

Molto proabilmente Kasei Valles ha avuto molte inondazioni di differenti dimensioni, dovute alle variazioni delle attività tettoniche e vulcaniche nella vicina regione Tharsis avvenute circa 3 miliardi di anni fa.

Il paesaggio è stato dilaniato sotto la pressione di queste forze, l'acqua sotterranea è fuoriuscita con forza dalle crepre createsi al suolo e ciò ha generato non soltanto violente alluvioni ma anche gli unici tipi di fratture che possiamo osservare a Sacra Mensa ed a Sacra Fossae.

Qui sotto Kasei Valles in topografia

(Immagine, credit NASA MGS MOLA Science Team)

Probabilmente anche neve e ghiaccio fusi da eruzioni vulcaniche hanno contribuito ai torrenziali versamenti fangosi, mentre l'attività glaciale potrebbe avere ulteriormente plasmato il sistema di canali.

Fonte dati, ESA.

6 commenti:

  1. Siamo arrivati un po' in ritardo, di qualche milione di anni, peccato

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  2. hemm... magari fossero milioni, qualcosa fossile sarebbe rimasto, oggi parliamo di miliardi di anni, un tempo brevissimo in termini astronomici ma che fa una grande differenza in un mondo agonizzante e prossimo all'inevitabile desertificazione...
    Oggi ci rimane una superfice arida di particolarità geologiche e il nulla biologico.
    Sergio però Marte riesce a farmelo immaginare effervescente e acquatico...bagnato circa cosi:

    http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Grand_Canyon_Colorado_2.JPG

    By Simo

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  3. Simo, tutte le tracce trovate sul Pianeta Rosso ci raccontano proprio questo infatti

    RispondiElimina
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    1. Oggi però non si ipotizza neanche l'esistenza di fiumi o laghi d'acqua sotterranei, quantomeno non ho letto niente a riguardo sai niente a proposito?
      Certo che riuscire un giorno a scoprire depositi sotterranei di acqua tramite osservazione dall'orbita marziana sarebbe una scoperta determinante per il futuro dell'esplorazione umana di Marte.
      Una di quelle notizie che mi farebbero cadere dalla sedia heheh!!
      Ovviamente trovandola allo stato liquido
      potrebbe essere contaminata da innumerevoli ....forme di vita.
      Con questi presupposti verrà presto mandata una squadra speciale di professionisti della trivellazione come successe per quell'asteroide vi ricordate.. la NASA incaricò Stamper (B. Willis), esperto di perforazione petrolifera e tutto finì per il meglio visto che possiamo raccontarlo...hhaahh!!

      ^_^By Simo^-^


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  4. Risposte
    1. Grazie Sergio,
      ho letto con interesse il tuo post datato agosto 2011 che non conoscevo, ovviamente queste immagini non sono una novità..., le foto di un particolare del Newton Crater sono estremamente enigmatiche e si prestano a diverse congetture sulla possibilità che ci sia +- acqua allo stato liquido in superficie..

      Se si trattasse di acqua salata come ipotizzato e trattandosi di un fenomeno che si ripete con periodicità, effettivamente sarebbe ipotizzabile una fonte che alimenta il flusso acquoso ed il suo conseguente assorbimento dalle aride sabbie marziane.

      Oppure potrebbe essere che nei mesi freddi il vapor d'acqua, dall'atmosfera si sia lentamente diffuso negli strati superficiali e poi assorbito e conglobato dai cristalli di sale, una volta giunto al livello in cui la temperatura raggiunge il punto di solidificazione.
      Nei mesi...hemm... estivi, causa l'insopportabile calore superficiale^_^
      della crosta marziana il ghiaccio si scioglie in acqua per poi velocemente, al cambiare delle condizioni atmosferiche, tornare allo stato gassoso, compiendo cosi il suo intero ciclo idrologico in quelle medie latitudini dell'emisfero sud di Marte.

      Ovviamente ora possiamo rispondere al commento di:
      -------
      Enrico05 agosto 2011 10:40
      Molto interessante......
      potrebbero ricalcolare la destinazione del Curiosity?,
      anche se il sito mi sembra piuttosto impervio.
      Meglio non rischiare...
      ---------
      Auspicabile, il sito meriterebbe certamente una ravvicinata indagine... ma Curiosity non è stato progettato per fare arrampicate ehhe^_^

      By Simo



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