Cerca in News Spazio

lunedì 29 aprile 2013

Il nuovo business spaziale ed il rilancio dell'economia di una nazione


NEWS SPAZIO :- Prendo spunto da una pagina web che ho visto alcuni giorni fa nel sito della NASA per condividere una riflessione.

Abbiamo da poco visto il successo del primo volo di test del nuovo razzo vettore commerciale Antares dell'azienda Orbital Sciences (Orbital), il 2° operatore privato per i rifornimenti cargo alla Stazione Spaziale Internazionale.

Settimane prima avevamo assistito al 2° volo di servizio di Falcon9/Dragon, il razzo vettore e la capsula commerciali di Space Exploration Technologies (SpaceX), il 1° operatore spaziale che ha raggiunto la ISS.

I sogni di un accesso privato allo spazio prendono quindi corpo, anche grazie ai progetti ed ai test che il mondo delle aziende private spaziali sta mettendo in campo. Ma com'è che sta nascendo tutto adesso?



Le industrie private sono da sempre al fianco dell'Ente Spaziale Americano, sin dall'inizio dell'esplorazione spaziale, sostanzialmente come fornitori di componenti ed hardware di volo. Ad esempio i motori del razzo Saturn V che ha portato l'uomo sulla Luna furono costruiti dalla Rocketdyne.

Negli scorsi anni però una nuova vision dell'Amministrazione USA ha cambiato in parte gli obiettivi NASA, con lo scopo di finanziare il mercato privato per farlo crescere e maturare e renderlo in grado di offrire non solo componenti ma servizi completi di trasporto spaziale da e per l'orbita Terrestre. Vi invito a cercare nel blog nelle sezioni 'politica' e 'privati'.

Con un impegno economico tutto sommato modesto la NASA ha quindi lanciato programmi di finanziamento verso aziende commerciali per supportare tali obiettivi. E siamo arrivati alla prima fase di questo programma, in cui ai privati vengono demandati i rifornimenti alla Stazione Spaziale Internazionale (contratti COTS, Commercial Orbital Transportation Services).
La seconda fase è anch'essa in corso (CCP, Commercial Crew Program) e prevede la realizzazione di servizi di trasporto per equipaggi verso la ISS.

In questo contesto, date un'occhiata all'immagine in alto. E' relativa proprio al programma CCP ed evidenzia le aziende partner coinvolte e la loro distribuzione all'interno del continente Americano (in celeste più chiaro).

I dati sono molto significativi: 90 aziende aerospaziali in 31 stati dell'Unione.


Lo vedo anche come un impegno significativo da parte della politica per dare un forte impulso e reagire a questi tempi di crisi.

Ecco il sito di riferimento NASA per saperne di più


Immagini, credit NASA.

7 commenti:

  1. Guardando l'America moltissimi italiani con grandi presunzioni DEVE ricordarsi che sono 50 STATI che la compongono, non uno..:) E a volte,a sentir parlare Industriali o semplici cittadini par di ascoltare Scienziati del marketing..che immaginano o sognano un'Italia=America...:) bambinate irragionevoli. Siamo alla MEGLIO pari forse alla California. E basta. Però la superbia europea-italica è mostruosa. Ecco invece che la politica Americana ci fa piombara nell'amara realtà: ASI e ESA son posti per perditempo e scaldasedie. Se poi si offendono..è perchè hanno la coda di paglia, ovvio ci sono le eccezioni.ma QUANTE? 5?..ahhaah

    RispondiElimina
  2. Parlavo con uno di alenia telespazio 1 mese fa. Mi diceva che l'alenia sta decadendo dalla sua posizione di eccellenza perché la politica ha infilato dentro molti suoi raccomandati, gente non meritevole, così ultimamente sulla costruzione di molti componenti alenia ha fatto molti errori tecnici, e così alla fine ha perso proprio ora molte commesse aerospaziali della nasa che sono finite in francia ed in germania. Mi sono cascate le braccia e qualcos'altro. Ovviamente una notizia così non può comparire su un giornale perché verrebbe subito querelato, e se questo forum fosse più letto salterebbe subito fuori qualcuno a mettere in dubbio dicendo "non é vero, ad esempio cosa??? Dimmi il nome di quello che te lo ha detto!!!" cosa che ovviamente io non posso fare, e così va avanti la storia sottobanco.

    RispondiElimina
  3. Una politica sana è necessaria e fondamentale per costruire un buon futuro, una politica malata invece lo uccide

    RispondiElimina
  4. Il giardino del vicino è sempre più verde

    RispondiElimina
  5. Andando OT,mi perdonerà Sergio, so per certo che i Direttori e Responsabili di fior fiore di Università con vocazione Scientifica, una tra tutte quella della Calabria,Rende, si fanno BELLI con articoli che NON hanno manco scritto,NON hanno collaborato,salvo mandare giovani sottopagati all'estero, e mettono pure le LORO firme su studi dove MANCO per sogno li hanno visti partecipare...e guai alle Sottopagate Leve se dicono qualcosa. Se qualcuno VUOLE Nomi,progetti,Università e Research lab collegati,di che nazione,chi ha fatto il progetto in loco e con chi,quando e su quale rivista è stato pubblicato e CHI era il vero relatore..basta che me lo chieda..e poi ridiamo a crepapelle. Soloni Direttori "Scientifici" paraculati scaldasedie italiche del cazzo.

    RispondiElimina
  6. Hi, Hi... :-) se non sapessi che sei tu Giò, ancora una volta penserei che questo testo lo ha scritto Mario Borghezio.

    Però se è come tu dici, e non lo dubito, questo è terribile, c'è poco da ridere. Se io fossi un potente, sarei radicale, non politicamente parlando, fuori dalle palle, ai lavori forzati, quei disgraziati, a pane ed acqua per mesi, e fuori da lì, per sempre e sorvegliati a vista, che non facciano danni altrove.

    RispondiElimina
  7. Il fatto che queste cose "italiche" succedano in tutto il mondo, un pò frena la nostra caduta. Però altrove succedono un pò meno. La discussione é lunga, ma nell'italiano medio manca il concetto che se tutti rispettassimo le regole, ci sarebbe più di tutto x tutti. Discorso di larga portata e di lontane origini culturali.

    RispondiElimina

Chiunque può liberamente commentare e condividere il proprio pensiero. La sola condizione è voler contribuire alla discussione con un approccio costruttivo e rispettoso verso tutti. Evitate di andare off-topic e niente pubblicità, grazie.