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giovedì 23 giugno 2011

Nuove prove a favore della presenza di un oceano di acqua salata sotto la superficie di Encelado, by NASA!



NEWS SPAZIO :- La notizia della presenza di acqua liquida in un lontano corpo celeste è sempre un fatto emozionante. La prima cosa che salta alla mente è l'equazione acqua-vita, ma se è vero che l'acqua è condizione necessaria per avere quei processi che noi chiamiamo vita, è anche vero che la presenza di acqua da sola non basta per arrivare a tale conclusione.


Ecco quindi direttamente dalla NASA i fatti nudi e crudi. La sonda Cassini (NASA, ESA ed ASI) ha scoperto prove della presenza di una riserva su larga scala di acqua salata al di sotto della crosta ghiacciata della luna di Saturno Encelado, praticamente un intero oceano.



La conclusione arriva direttamente dall'analisi diretta dei granelli di ghiaccio ricchi di sale degli sbuffi eiettati dalla luna.

Attenzione, tutto questo non è assolutamente una novità. Avevo pubblicato una notizia molto simile nel Giugno 2009, due anni fa. Eccola

Le nuove informazioni pubblicate adesso da NASA sono quindi un prosieguo, un approfondimento, nuovi risultati di nuove analisi su Encelado.

Lo strumento Cosmic Dust Analyzer (lett. analizzatore di polvere cosmica) a bordo di Cassini ha studiato i grani espulsi dalle fessure della piccola luna (fessure note con il nome di Tiger Stripes).
I granelli risultano essere relativamente piccoli e con pochissimo sale in lontananza rispetto alla luna stessa. Ma avvicinandosi alla sua superficie ecco che Cassini ha trovato che dominano nettamente i granelli relativamente grandi e ricchi di sali di sodio e potassio.

Le particelle ricche di sale hanno una composizione simile a quella che si trova in un oceano ed indicano che la maggior parte  - se non addirittura tutti - tra il ghiaccio ed i vapori d'acqua espulsi provengono da un'evaporazione di acqua salata liquida. Un apposito report è pubblicato nel numero di questa settimana della rivista Nature.


Ecco le parole di Frank Postberg autore principale della ricerca e scienziato del gruppo di ricerca della sonda Cassini all'Università di Heidelberg in Germania (lo stesso che citavo nell'articolo di due anni fa): "Non vi è attualmente nessun modo plausibile per produrre un deflusso costante di granelli ricchi di sale da un ghiaccio solido attraverso le tiger stripes se non con acqua salata al di sotto della superficie ghiacciata di Encelado".

Quando l'acqua si congela il sale è "spremuto fuori", lasciando ghiaccio d'acqua pura dietro di sé. Se i pennacchi scaturiscono dal ghiaccio allora questi dovrebbero contenere pochissimo sale.

La missione Cassini ha scoperto getti di ghiaccio e vapore acqueo che fuoriuscivano dalla superficie di Encelado sin dal 2005. Nel 2009 poi un gruppo di scienziati ha studiato mediante il cosmic dust analyzer alcuni sali di sodio trovati in granelli ghiacciati dell'anello E di Saturno (il più esterno) che ottiene il proprio materiale principalmente dai getti di Encelado. Ma la connessione con il sale al di sotto della superficie della luna non era ancora definitiva.



Il nuovo studio analizza i dati ottenuti sempre dal cosmic dust analyzer durante tre passaggi ravvicinati di Cassini su Encelado (flyby avvenuti tra il 2008 ed il 2009, ne trovate notizia nella sezione del blog dedicata alla sonda, qui) e l'attenzione è rivolta alla composizione dei granelli appena espulsi nei pennacchi.

Le particelle ghiacciate, colpendo il rilevatore dello strumento con velocità comprese tra 23000 e 63000 Km/h si vaporizzavano  istantaneamente. I campi elettrici all'interno del cosmic dust analyzer separano poi i vari costituenti delle nuvolette prodotte da questi piccoli impatti con i suoi sensori.
I dati raccolti suggeriscono che vi sia uno strato di acqua tra il nucleo roccioso della luna ed il suo mantello ghiacciato, possibilmente alla profondità di circa 80 Km al di sotto della superficie.

L'acqua, battendo continuamente contro le rocce, ne dissolve i composti salini e sale attraverso le fratture del ghiaccio soprastante, formando così riserve d'acqua più vicine alla superficie. Se poi le crepe del ghiaccio più esterno si rompono, è proprio la differenza di pressione che c'è tra tali riserve d'acqua e lo spazio esterno a causare un getto di materiale che fuoriesce dalla luna.

Ogni secondo vengono eiettati circa 200 Kg di vapore acqueo insieme a piccole quantità in granelli di ghiaccio. I ricercatori stimano che le riserve d'acqua debbano avere grandi superfici di evaporazione, altrimenti dovrebbero congelarsi in breve tempo ed interrompere così i getti.

Nicolas Altobelli, scienziato ESA del progetto Cassini: "Questo risultato è una nuova prova cruciale che mostra che le condizioni ambientali favorevoli all'emergere della vita possono essere sostenute in corpi ghiacciati che orbitano intorno a giganti pianeti gassosi".

Ma non è tutto. Lo spettrografo ad ultravioletti di Cassini ha inoltre recentemente ottenute risultati complementari a supporto della presenza di un oceano al di sotto della superficie.

Un gruppo di ricercatori guidati da Candice Hansen del Planetary Science Institute (Tucson, Arizona) ha misurato i gas sparati fuori da differenti getti relativi ad un flyby del 2010.

Questi pennacchi si sono prodotti nella regione polare sud della luna alla velocità variabile tra 5 ed 8 volte la velocità del suono, molte volte più velocemente di quanto misurato in precedenza.
Queste osservazioni sono consistenti con i risultati che mostrano una differenza tra la composizione delle particelle di ghiaccio vicine alla superficie della luna e la composizione di quelle che invece sono arrivate all'anello E di Saturno. Un articolo relativo a quest'ultima ricerca è pubblicato nel numero del 9 Giugno di Geophysical Research Letters.

Immagini, credit NASA/JPL/Space Science Institute.

Fonte dati, JPL-NASA.

11 commenti:

  1. Bellissimo articolo Sergio.Complimenti.

    La notizia e le ipotesi suffragate da fatti sono assolutamente sbalorditive.

    Direi che più che ipotesi si comincia a parlare di effettiva presenza di acqua in quantità enorme.

    Ma tu pensa..Enceladus. Una quasi insignificante luna come dimensioni ti da simili sorprese.

    Bene.

    A quando un Curiosity laggiu?

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  2. E'sconcertante il fatto che il progetto di missioni esplorative automatizzate per esempio su Europa che potrebbero darci la risposta ad una delle domande fondamentali, non sia una priorita'importante e finanziabile almeno quanto l'esplorazione di Marte. Ci viene risposto che e'difficile tecnologicamente, ma cosa non lo e'nell'esplorazione del cosmo?

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  3. Concordo con Giorgio... bellissimo articolo!

    Per quanto riguarda le missioni esplorative automatizzate, non sono completamente d'accordo. Sono due rami diversi dell'esplorazione spaziale, quella "umana" e quella "automatizzata". Personalmente preferirei vedere l'uomo su marte, per il semplice motivo che dobbiamo ancora migliorare il campo delle esplorazioni umane... l'uomo al massimo è arrivato sulla luna, sonde automatizzate come le voyager stanno uscendo dal sistema solare... è anche vero che quest'ultime stanno scoprendo delle cose incredibili sulla struttura "a bolle" che ipotizzano ci sia tra l'eliosfera e lo spazio aperto.

    Se non mi sbaglio, un progetto della nasa prevede una sonda che perfori la superficie di encelado e "nuoti" nell'oceano (perchè ormai ne siamo quasi sicuri) alla ricerca di vita... chi lo sa... sarebbe già estremamente interessante verificare la presenza di acqua ed analizzarla...

    chissà cosa ci nascondono Saturno e le sue lune!

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  4. Alla fin fine la Vita è un "bisogno" matematico dell'Universo.

    Ovvero i "programmi" che stanno alla base della formazione del nostro Universo prevedono lo sviluppo in qualsiasi forma "VERSO" l'voluzione,la vita,organica.

    Beh..se cosi' fosse..l'Universo sarà abitato da gigamiliardi di razze..e da un numero assolutamente sproporzionato di esseri viventi in generale..

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  5. quanto vorrei che non ti sbagliassi Giorgio!!!

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  6. In effetti sembra proprio che l'Universo "tenda" alla vita. Laddove vi siano le condizioni ambientali questa pare emergere "spontaneamente". Ricordare l'esperimento di Miller degli anni '50? E le molecole organiche presenti negli ammassi di polvere cosmica? Tutto sembra - dico sembra - tendere a quel livello di organizzazione e complessità che chiamiamo vita. Però attenzione Giorgio, dire vita non significa dire vita-intelligente-e-civiltà...
    Semplicemente non ne abbiamo ancora le prove!

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  7. per ora mi accontenterei anche di qualche microbo! un passo alla volta!

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  8. Infatti ho detto razze e esseri viventi.

    La vita Organica "senziente" dovrà essere dimostrata.

    maaa..noi allora non siamo una prova di vita e vita intelligente più che sufficente?
    :)

    Se ci siamo noi.,.ce ne saranno altrettanti a bizzeffe..
    speriamo un pochino più "sereni" di noi Umani..perchè se arrivano prima loro..e vien fuori che c'hanno un carateraccio..eheheh

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  9. Su questo argomento, molti anni fa mi è capitato di leggere il libro "Nel cosmo alla ricerca della vita" di Piero Angela. A fine lettura, non si può fare a meno di constatare che la presenza di vita extraterrestre non solo è probabile bensì al contrario è improbabile che non esista.

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  10. Ma infatti.

    La domanda "Esiste Vita intelligente nell'Universo?" è in sè un non-sense.

    Noi chi siamo?

    E' una domanda classicamente ANTROPOCENTRICA,ovvero con sta menata che siamo fatti a immagine e somiglianza ci siamo auto-condannati a Eleggerci Rappresentanti Unici di Dio nel Cosmo.
    Con il rischio..di venire smentiti dalle Risate Belluine di altri miliardi di razze che l'hanno capita da Milioni di anni.

    Quanta Vanagloria che c'è nella mente umana.Noi siamo espressione delle Formule Matematiche di aggregazione di molecole tendenti all'aggregazione.Dio ci potrà anche essere...ma è impegnato a guardare al microscopio le "molecole" (Galassie) non di certo gli atomi (noi)
    Soprattutto nei religiosi.

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  11. La domanda "Esiste Vita intelligente nell'Universo?" a parte noi s'intende non è necessariamente senza senso. Se la poni ad uno scienziato egli non può che risponderti che al momento non ve ne sono prove. Le stiamo cercando - come razza umana - e la prossima missione marziana del MSL Curiosity spero possa trovare alcune risposte.
    Tutto il resto sono ipotesi, impressioni, sensazioni e speranze.
    Personalmente sono convinto che se vi sono le condizioni ambientali favorevoli allora i processi che portano alla vita hanno luogo, necessariamente, in qualunque dove.
    Così come la materia si aggrega in atomi e molecole questa continua e si aggrega in "composti" più complessi e più "efficienti". Mi viene da pensare che sia una legge di natura anche questa...

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