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sabato 14 maggio 2011

Un oceano di magma fuso al di sotto della superficie della Luna di Giove IO, by Galileo!

(Immagine, credit NASA/JPL/University of Michigan/UCLA)

NEWS SPAZIO :- Uno studio compiuto da alcune università Americane sui dati della sonda NASA Galileo hanno rilevato interessanti proprietà di IO, la luna di Giove conosciuta per essere l'oggetto vulcanico più attivo del nostro Sistema Solare.

La Sonda Galileo, lanciata nel 1989 arrivò in orbita intorno a Giove nel 1995. Essa rilevò dati inspiegabili del campo magnetico in alcuni flyby sulla luna IO nell'Ottobre del 1999 e nel Febbraio 2000. Al termine della sua missione Galileo fu fatta precipitare all'interno dell'atmosfera di Giove il 21 Settembre 2003.


La recente scoperta è che nuove analisi sui dati della sonda Americana hanno rilevato che al di sotto della superficie di IO vi è un oceano di magma fuso (o parzialmente tale). Questo fornisce una spiegazione anche alla grande attività vulcanica della Luna.

La ricerca, pubblicata sulla rivista Science di questa settimana, è stata condotta da scienziati dell' University of California (Los Angeles), University of California (Santa Cruz) ed University of Michigan (Ann Arbor,).

L'autore principale della ricerca è Krishan Khurana, ex co-investigator del Galileo's magnetometer team all'UCLA. Ecco la sua dichiarazione: "Gli scienziati sono emozionati perché finalmente comprendiamo da dove proviene il magma di IO e perché abbiamo una spiegazione per alcune delle misteriose firme che osservammo in alcuni dei dati di Galileo relativi al campo magnetico. E' venuto fuori che Io stava emettendo un segnale nel campo magnetico in rotazione di Giove, un segnale che corrispondeva a ciò che ci saremmo aspettati da rocce fuse o parzialmente fuse in profondità sotto la superficie".

IO produce in un anno  circa 100 volte la quantità di lava che fuoriesce da tutti i vulcani della Terra nello stesso periodo. A differenza di quanto si ha nel nostro Pianeta sulla una di Giove i vulcani sono distribuiti su tutta la sua superficie.

Le parole di Torrence Johnson, ex Galileo project scientist del NASA JPL: "Il vulcanismo di IO ci insegna su come lavorano i vulcani e rappresenta una finestra temporale per modellare l'attività vulcanica che potrebbe esserci stata sulla Terra e sulla nostra Luna all'inizio della loro storia".

Recenti studi sulla fisica dei minerali hanno mostrato che particolari gruppi di rocce conosciute come "rocce ultramafiche" diventano capaci di condurre elettricità quando sono fuse. Si ritiene che sulla Terra esse siano originate dal mantello.

La scoperta degli scienziati americani è la verifica dell'ipotesi che le "firme" magnetiche a cui si accennava in precedenza possano essere state provocare dalla fluire di questo tipo di rocce nel magma di IO.

I test hanno mostrato infatti che le firme rilevate da Galileo erano consistenti con una roccia quale la Lherzolite, una roccia ignea ricca i silicati di magnesio e ferro trovata a Spitzbergen (Norvegia).

L'oceano di magma su IO sembra essere spesso più di 50 Km, un volume pari ad almeno il 10% del suo mantello. La sua temperatura probabilmente supera i 1200°C.

Ecco il video YouTube che mostra un'animazione di quello che è il "segnale firma" di IO nel campo magnetico di Giove



Fonte dati, NASA-JPL.

1 commento:

  1. Beh notevolissimo..se pensiamo a quanti anni ha IO,dove si trova e cosa potrebbe diventare..

    Chissà..fra 100 milioni di anni forse vi sarà vita lassu'? o prima..Mah..

    RispondiElimina

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