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venerdì 17 dicembre 2010

Nuove immagini della capsula spaziale orbitale Dragon, by SpaceX!


NEWS SPAZIO :- SpaceX (Space Exploration Technologies) ha pubblicato nuove immagini riguardanti il volo inaugurale della nuova capsula spaziale orbitale Dragon, la prima ad essere stata interamente progettata e realizzata da una società privata, lanciata in orbita, ritornata a Terra e recuperata nell'Atlantico.

Qui sotto trovate informazioni e dettagli sullo storico volo che ha avuto luogo lo scorso 8 Dicembre


SpaceX è diventata quindi la prima azienda privata a lanciare in orbita ed a far tornare a Terra una capsula spaziale, impresa realizzata fino ad oggi solamente da Agenzie Spaziali governative.

Dragon, partita alle 16:43 ora italiana in cima ad un razzo vettore Falcon 9 (sempre di SpaceX al suo secondo volo di test), ha compiuto due orbite intorno alla Terra (velocità 27360 km/h) per poi ammarare nell'Oceano Pacifico subito dopo le ore 20:00, a meno di un miglio (1,6 Km) dal punto target programmato.

Il volo è durato complessivamente 3 ore, 19 minuti e 52 secondi, meno di 1 minuto da quanto pianificato da SpaceX.
Ecco un video SpaceX sui punti salienti del volo (mission highlight)



Potrebbero sembrare dettagli marginali e forse inutili ma non credo. Tenete conto che tutto questo è stato realizzato da una società privata - ed è la prima volta in assoluto - che ha meno di 10 anni di vita (è stata fondata nel 2002).

Questo volo è stato anche il primo volo di test dei tre previsti all'interno del contratto NASA per i rifornimenti cargo alla Stazione Spaziale Internazionale (COTS, Commercial Orbital Transportation Services), denominato COTS Demo 1.
In tale ambito è importante sottolineare che è stato mantenuto un "profilo di volo nominale" per tutta la sua durata, con 9,5 minuti per l'ascesa, 2 orbite percorse, rientro e splashdown. Falcon 9 ha posizionato la capsula Dragon in orbita a 300 Km di altitudine con un'inclinazione di 34,53°.


L'immagine seguente mostra il tracciato orbitale della missione. Il triangolo giallo sopra l'Oceano Atlantico indica il momento della separazione di Dragon dal Falcon 9 ed il quadrato giallo ad Ovest delle cose Americane mostra il punto dell'ammaraggio di Dragon.


Si è trattato di un successo completo per la capsula spaziale, la quale ha centrato tutti gli obiettivi di questa prima missione di test, tra cui il mantenimento dell'assetto orbitale, il controllo termico e le comunicazioni con la Terra.


La foto che vedete qui sopra è stata scattata dopo la separazione del primo stadio del Falcon 9. Si nota quest'ultimo che cade verso Terra ed il secondo stadio in accensione.
Dopo tale separazione il cono di protezione di Dragon è stato espulso correttamente. Il secondo stadio ha quindi acceso il suo propulsore Merlin per quattro minuti e mezzo fino a raggiungere la velocità orbitale, dopodiché Dragon si è separata ed ha continuato il proprio volo da sola.

Qui sotto vedete un'immagine ripresa dalla cima del secondo stadio. Sebbene la foto sia ad alto contrasto si vedono bene la capsula Dragon (il cerchio bianco al centro dell'immagine) ed una "fetta" della Terra. I rettangoli mostrano la posizione di tre degli otto nanosatelliti rilasciati sempre nella stessa missione.


Dopo la separazione con la capsula Dragon il secondo stadio del Falcon 9 ha nuovamente acceso il motore Merlin portandosi ad un'altitudine di 11.000 Km. Sebbene in un tipico profilo di missione che abbia come obiettivo la Stazione Spaziale Internazionale non sia richiesta una riaccensione del secondo stadio è però importante poter contare su tale asset ad esempio per posizionare payload in GTO (Geosynchronous Transfer Orbit).

La prima immagine che vedete pubblicata in cima al post è stata scattata dalla capsula Dragon ed inviata a Terra mentre questa passava sopra le isole Hawaii durante la sua prima orbita.

Qui sotto avete il video di Dragon in orbita



Per le manovre orbitali Dragon ha 18 motori Draco, ciascuno in grado di produrre circa 90 pounds di spinta (circa 33,6 Km). A T+2:32 (due ore e 32 minuti dall'inizio della missione) essi si sono accesi per iniziare la frenata di sei minuti per far tornare a casa Dragon, come rappresentato dalla seguente illustrazione


Durante il rientro in atmosfera lo scudo termico in PICA-X ha protetto Dragon da temperature che hanno raggiunto fino a 3.000°F (circa 1650°C). I tecnici SpaceX hanno lavorato con NASA per svilupparlo come variante dello scudo termico NASA in PICA (Phenolic Impregnated Carbon Ablator).


Si tratta ad oggi del più avanzato scudo termico che abbia mai volato. Esso può sopportare anche temperature maggiori, che si posono avere ad esempio in un atterraggio sulla Luna o su Marte.


A circa 10.000 piedi (3570 metri) si sono aperti i tre paracaduti principali (diametro 41,4 metri ciascuno) per frenare la discesa della capsula fino a 16-18 ft/sec (5,7-6,4 m/sec) assicurando così un rientro "morbido", come richiesto per i voli spaziali con equipaggi umani (manned space flights).


Qui sotto vedere le squadre di SpaceX al lavoro per recuperare la capsula Dragon "ammarata".



Ed ecco Dragon dopo il suo recupero


Immagini, credit SpaceX.

Fonte dati, SpaceX.

3 commenti:

  1. Ottima performace. Peccato che il prossimo volo, già slittato da febbraio a aprile, da notizie di oggi è rinviato addirittura a giugno del prossimo anno.

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  2. Grandissimo servizio e dettagliato lavoro Sergio..
    Spero che alla NASA e all'ASI si rendan conto di che reale e disinteressato entusiasmo ci sia in giro per il globo..occidentale (temo solo quello..o al 90%)..

    Certo di solo entusiasmo non si andrà su Marte ma come dico e scrivo..ci SONO anche volontari a GRATIS se facessero un "SOLA ANDATA"..
    Io per primo:D
    Senza scherzi

    A parte ciò SpaceX si può fregiare di gran Titoli per questa impresa.
    Commerciale fin che si vuole..MA tecnico-scientifica per TUTTE quelle che la seguiranno.
    Un ESEMPIO.

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  3. Giugno..l'ho letta anch'io la new e sono rimasto perplesso.
    8 mesi.

    Beh almeno eviteranno le peformance giapponesi al riguardo.

    Con Hayabusa gli è andata DECISAMENTE troppo bene nonostante il fallimento concettuale della missione..
    Dico "fallimento concettuale" perchè sebbene abbiano acclamato l ritrovamento di milionesimi di parti di frammenti..non è nulla al confronto dell'impegno e dello "spazio temporale" dato alla missione.
    Ergo: i giapponesi hanno OTTIME idee,pessima "beta application" nel prepararle.(da beta tester,per chi pensasse giustamente che sto dando i numeri:DD)

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