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venerdì 1 ottobre 2010

Scoperto Gliese 581g, il primo pianeta extrasolare (forse) potenzialmente abitabile

(Immagine, credit ESO)

NEWS SPAZIO :- La notizia circola in rete ormai da un paio di giorni. Un team di ricerca dell’ University of California (UC) Santa Cruz e del Carnegie Institution di Washington ha annunciato la scoperta di un pianeta extrasolare molto particolare.

Undici anni di osservazioni utilizzando l’Osservatorio W. M. Keck nelle isole Hawaii hanno portato alla scoperta che questo pianeta sembra essere un pianeta roccioso la cui massa è tra tre e quattro volte quella della nostra Terra. Esso orbita intorno alla stella Gliese 581, ad una distanza da essa tale da essere ritenuto proprio nel mezzo della sua “zona abitabile”.

Ciò significa che il pianeta in questione, Gliese 581g, è in grado di mantenere in superficie l’acqua allo stato liquido (qualora questa vi sia). Inoltre la sua massa è tale da riuscire a trattenere sia una sua eventuale atmosfera che ogni – anche qui eventuale - liquido superficiale.
Se la scoperta verrà confermata si tratterà del primo esopianeta ad essere stato individuato nel bel mezzo della zona abitabile di una stella. E questi sono i fatti. La ricerca, sponsorizzata dalla NASA e dalla National Science Foundation, è pubblicata sull’ Astrophysical Journal ed online su http://arxiv.org.

Le osservazioni sono state effettuate con lo spettrometro HIRES del Keck I Telescope. Il bersaglio era la stella nana rossa Gliese 581 che si trova a circa 20 anni luce da noi, nella costellazione della Bilancia (Libra).
Di essa è stata monitorata la sua velocità radiale, cioè il suo movimento lungo la linea di osservazione dalla Terra, un movimento periodico causato proprio dalla presenza di uno o più pianeti in orbita intorno ad essa (è la forza di gravitazione esercitata proprio da tali corpi celesti che modifica la velocità radiale della stella, variazione rilevata appunto da HIRES).

La presenza di più pianeti intorno ad una stella induce un movimento radiale di quest’ultima molto più complesso. Ed è proprio questo il caso per Gliese 581! Gli studiosi sono riusciti a determinare la presenza di più pianeti intorno a lei, stimandone anche le loro masse ed orbite.

La ricerca pubblicata riporta la scoperta di due nuovi pianeti intorno a Gliese 581 per un totale di sei pianeti attualmente identificati. A parte il nostro Sistema Solare si tratta del più numeroso scoperto fino ad ora.

Il nuovo pianeta Gliese 581g ha da tre a quattro volte la massa della Terra e ciò sta ad indicare che probabilmente è un pianeta roccioso con sufficiente forza di gravità per mantenere un’atmosfera.
Il suo periodo orbitale intorno alla stella è di 37 giorni terrestri.
Esso è in rotazione sincrona con la stella, una sua faccia è sempre esposta verso la stella (un po’ come la Luna rispetto alla Terra). Il risultato è che in metà del pianeta è sempre giorno e nell’altra metà è sempre notte. Secondo gli scienziati la zona più “abitabile” di Gliese 581g sarebbe proprio la linea di confine tra giorno e notte (altrimenti detta terminatore).

L’importanza della scoperta è certamente collegata alla possibilità che possa esserci vita. I fatti fino ad ora però ci dicono che Gliese 581g è in grado di mantenere acqua liquida, che come sappiamo tutti è una condizione necessaria per poter avere vita. Nel nostro pianeta in ogni punto in cui si trova acqua c’è anche vita. Sappiamo poi che nell’Universo l’acqua è molto comune, le comete ne sono un esempio lampante.

Certamente Gliese 581g è il primo pianeta per cui si possa ipotizzare concretamente la possibilità di processi biologici (in base al nostro concetto di vita). Ma è ancora presto per dire di aver trovato gli “omini verdi”.

Fonte dati, NASA.

7 commenti:

  1. Fatti molto ben esposti e dati molto chiari parrebbe.Poi cosa ci possa essere su quel pianeta è tutt'altra materia,salvo scoperte fantascientifiche nel campo dei Motori e dei viaggi possibili extrasolari,resterà per un sacco di secoli un mistero fitto.E qui..dal post entusiastico mi sovviene una tristezza infinita come lo spazio.

    Siam troppo brevi come vite e speranze,Sergio,su sto benedetto pianeta ricco di vita ma infinitamente povero di intelligenza.
    Se la speranza è l'anticamera del fallimento non oso sperare quindi che vi siano realmente esseri che vivono MEGLIO di noi la cosienza sociale e dello Spazio.
    Perchè se noi siamo una "media"..mi vien quasi paura a pensare gli estremi possibili di Società Extrasolari..

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  2. Ciao Sergio
    Mi presento sono Teresa seguo ormai da tempo il tuo blog, volevo farti i complimenti per l'ottimo lavoro svolto grazie.
    Vorrei anche rispondere ad Astorre che dice "Siam troppo brevi come vite e speranze,Sergio,su sto benedetto pianeta ricco di vita ma infinitamente povero di intelligenza..." Sono assolutamente d'accodo, ahimè, sul fatto che il nostro pianeta sia assolutamente privo d'intelligenza e si le nostre vite sono davvero brevi, ma proprio per questo la speranza che nel poco tempo che ci è concesso di poter assistere a scoperte incredibili, rende la nostra vita piena e meravigliosa!

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  3. Grazie delle belle parole Teresa,io mi chiamo Giorgio.

    Beh sono sempre caustico perchè nascondo una profonda verità: sogno molto,troppo,cose che sono utopiche e al di là di decenni a divenire realtà.
    Ma ho pagato a caro prezzo altri sogni,quelli reali.

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  4. Ciao Giorgio
    Molto lieta.
    Credo che i sogni alimentino la speranza e in un certo qual modo siano l'anticamera della conoscenza.
    E il sapere che là fuori si scoprono ogni giorno cose grandiose, mi dà speranza per un futuro luminoso!
    Certo i miei piedi sono ben piantati in questa nostra cara terra ma i sogni mi permettono di viaggiare al di fuori di essa,in quest'universo meraviglioso.

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  5. Ciao Teresa, benvenuta e grazie del tuo ottimismo e del tuo entusiasmo! Sono tesori che dobbiamo coccolare e difendere! Welcome aboard!

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  6. Grazie Sergio
    E a proposito di pianeti extrasolari volevo segnalare che sulla rivista "Le Scienze" di questo mese c'è un bell'articolo di Dimitar D.Sasselov e Diana Valencia che s'intitola "Nuove terre al di là del sole".
    Mi sembra calzi a pennello... per arrivare là dove nessun'uomo è mai giunto prima (scusate ma Star Trek dovevo citarlo)

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  7. Scoperta del tutto inutile,siamo di fronte a un sistema extrasolare che si trova a ben 20 anni luce da noi,per cui al di fuori dalla nostra portata, Non abbiamo le tecnologie per affrontare viaggi del genere e mai li avremo finchè non si sarà scoperto di cosa effettivamente è fatto l'universo,perchè per raggiungere posti a quella distanza ci vorrebbero i teorici "salti nel iperspazio" (cosa mai provata scientificamente e tutt'ora in discussione). Si dovrebbe volgere l attenzione al benestare del nostro pianeta Terra,non andare in giro a cercare altri pianeti da ROVINARE!!! Spero non venga mai trovato il modo di popolare altri pianeti,l'universo è l'ultimo paradiso non infettato dalla presenza umana che sa solo sfruttare e cercare profitto in ogni cosa!

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