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sabato 4 luglio 2009

I risultati della sonda NASA Mars Phoenix indicano cicli climatici potenzialmente favorevoli alla vita microbica

(Immagine, fonte NASA/JPL-Caltech/University of Arizona/Texas A&M University)

NEWS SPAZIO :- Grande amica di questo blog è la sonda NASA Mars Phoenix, che nei suoi cinque mesi di missione a partire dal 25 maggio 2008 ha inviato a Terra notizie molto importanti sul Pianeta Rosso. I dettagli di quei giorni li trovate nella sezione a lei dedicata, qui sotto

http://newsspazio.blogspot.com/search/label/Phoenix


Una delle ultime notizie a riguardo era la possibilità di prove a favore del ritrovamento di acqua liquida che si era condensata in una delle gambe del lander.

La notizia di oggi è che sull'autorevole rivista Science di questa settimana è uscito un importante studio condotto dagli scienziati del team di missione sull'interpretazione dei dati registrati dalla piccola sonda marziana. L'autore principale è Peter Smith (University of Arizona) Primary Investigator della missione Phoenix, insieme ad altri 36 co-autori appartenenti a 6 nazioni.

Brevemente esso afferma che il verificarsi di una chimica favorevole insieme alla formazione di sottili film di acqua liquida durante lunghi cicli climatici potrebbero aver reso in passato (ma anche nel futuro) l'ambiente studiato da Phoenix favorevole alla vita microbica.


Per prima cosa le parole di Smith: "Non solo abbiamo trovato ghiaccio d'acqua, come ci aspettavamo, ma la chimica del suolo ed i minerali osservati ci hanno portato a credere che questo sito [dove è ammartato Phoenix] ha avuto nel passato recente - negli ultimi pochi milioni di anni - un clima più umido e più temperato e potrebbe ancora averlo nel futuro"

Sono stati trovati indizi a favore dell'ipotesi che il suolo ha avuto in un recente passato sottili strati di acqua liquida. La prova della presenza di acqua e di potenziali elementi nutritivi "implica che questa regione abbia avuto in precedenza i criteri per l'abitabilità" durante porzioni di questi continui cicli climatici, concludono gli autori.
La presenza di ghiaccio d'acqua, la presenza di perclorato, la presenza di carbonato di calcio, l'evidenza di precipitazioni nevose, tutto rilevato dalla sonda Phoenix, le ipotesi sulla presenza di acqua liquida nel sito di atterraggio, tutto questo ha portato gli scienziati di missione a formulare le loro conclusioni.

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